31.7.17

Vitamina B12 per vegetariani e vegani: "E' necessaria l'integrazione"

Vitamina B12 per vegetariani e vegani: "E' necessaria l'integrazione"

Vitamina B12 per vegetariani e vegani: "E' necessaria l'integrazione, no ai falsi miti"

b12 vegetariani vegani

Tempo di lettura:  5 minuti

Nuove conferme sulla necessità di integrare la vitamina B12 nella dieta vegetariana e vegana arrivano da un articolo pubblicato sul sito della Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana , soprattutto su uno degli errori più comuni fra chi intraprende la scelta latto-ovo-vegetariana, ossia quello di pensare che l'integrazione con questo regime alimentare non sia necessario: "Un errore comune è quello di pensare che la presenza di prodotti lattiero-caseari e uova nella dieta, possa ancora garantire un apporto adeguato di Vitamina B12 (detta anche cobalamina,Cbl), nonostante l'esclusione della carne. In realtà, il consumo di questi cibi, malgrado contengano cobalamina, non sarebbe sufficiente a soddisfare il fabbisogno vitaminico giornaliero".

Nella rassegna pubblicata da SSNV a cura del dottor Gianluca Rizzo, biologo e nutrizionista, vengono richiamati chiaramente tutti i temi più importanti rispetto al tema dell'assunzione di questa vitamina nei vegetariani e vegani. Prima di tutto spieghiamo che la vitamina B12 o cobalamina (Cbl), è "una vitamina idrosolubile che si trova in quantità consistenti solo nei cibi animali (soprattutto nella carne di animali che consumano mangime addizionato con questa vitamina). La sintesi della Cbl è una prerogativa di alcuni batteri e archaea. La presenza nei cibi animali dipende dal processo di biomagnificazione attraverso le catene alimentari. Né gli animali né le piante possono infatti sintetizzarla". La sua carenza, si legge sempre nell'articolo, "è comune tra i vegetariani ed è il risultato di un apporto vitaminico molto basso. La causa prevalente di deficit sono però i difetti di assorbimento, pertanto questo rischio è presente anche negli onnivori". Insomma non è solo una dieta vegetariana o vegana a presentare il rischio di una carenza di vitamina B12, bensì il problema è spesso di carattere fisiologico.

Quando va integrata la vitamina B12?

In realtà come spiegato ampiamente anche dalla SINU in un recente articolo, non solo i vegani devono integrare questo elemento ma anche i vegetariani. Ma come mai? "Nella popolazione generale, la fonte principale di consumo deriva dai cibi di origine animale con un importante contributo da parte di latte e latticini. Perdite fino al 50% possono verificarsi attraverso la trasformazione alimentare che coinvolge la cottura, la pastorizzazione e l'esposizione a luce fluorescente. Tutto ciò ne limita la disponibilità, insieme alla diminuzione della capacità di assorbimento a causa dell'aumento della concentrazione di Cbl nel cibo".
Se è vero che alcuni alimenti vegetali contengono questa vitamina, la verità è che: "nella dieta vegetariana le fonti di cobalamina sono poche e comunque non affidabili. Sebbene in alcune piante la Cbl sia rappresentata in modo significativo, i dati in letteratura sono ancora insufficienti per determinare se essa vi si trovi in forma attiva e se il regolare consumo di questi cibi possa essere sostenibile, tenuto conto della variabilità delle rese".

L'integrazione è necessaria, quindi, e il documento si schiera contro i falsi miti sull'assunzione di integratori: "Spesso non si fa ricorso all'integrazione a causa di preconcetti e di avversione nei confronti di prodotti percepiti come artificiali o perché si crede al falso mito che la carenza si manifesti solo in rari casi e dopo molti anni dal mancato apporto, la dieta vegetariana, ricca di folacina, inoltre, può mascherare i sintomi ematologici, con la conseguenza che la carenza di Cbl potrebbe diventare evidente solamente negli ultimi stadi in cui i segni neurologici sono già manifesti". Insomma, un rischio da non sottovalutare. 

Fonti vegetali di vitamina B12

Esistono fonti vegetali di cobalamina, come conferma il documento: "verdure come i broccoli, gli asparagi e i germogli di fagioli contengono solo tracce di Cbl. La presenza di 0,1-1,2 µg/100 g nelle foglie di tè non è sufficiente al fine di considerare il tè come fonte adeguata per un apporto giornaliero. I funghi più comunemente consumati in Europa, come porcini e pleurotus, non contengono quantità rilevanti di cobalamina, anche se possono presentare una vasta gamma di concentrazioni di Cbl. Tra le alghe commestibili più usate, la Enteromorpha sp. e la Porphyra sp. (anche conosciute come nori) contengono quantità rilevanti di Cbl che vanno da 32,3 a 63,6 µg/100g, che vanno tuttavia rapportati alle esigue quantità che vengono assunte. Non ci sono sufficienti trial clinici sull'uomo per considerare l'utilizzo delle alghe come fonte vitaminica. Alcuni alimenti vegetali fermentati, come i crauti, il natto e il tempeh, possono contenere discrete quantità di Cbl. È improbabile che il loro uso quotidiano nei paesi occidentali rappresenti una fonte stabile di Cbl".

Vitamina B12 bassa: integratori

Assodato quindi che l'integrazione di cobalamina è necessaria nei vegetariani e nei vegani, quali integratori vanno assunti? Certamente un punto chiaro nella documentazione è relativo all'uso dei multivitaminici: "L'utilizzo di questi mix può essere insufficiente e controproducente per la supplementazione di Cbl. La Cbl può essere degradata in presenza di vitamina C e rame con la formazione di sottoprodotti inattivi". E allora? "Per soddisfare il fabbisogno giornaliero di cobalamina, una dose orale di 50-100 µg giornaliera o di 2000 µg settimanali suddivisa in due dosi orali di cianocobalamina potrebbe essere sufficiente a soddisfare le esigenze di 2,4 µg al giorno in adulti vegetariani sani, tenendo conto dell'efficienza di assorbimento e della via passiva. La cianocobalamina è la forma più economica e storicamente più usata, tutto ciò la rende adatta e sicura per un utilizzo quotidiano. Non ci sono differenze sostanziali apparenti tra l'assorbimento della forma sublinguale e di quella orale. Tuttavia, la dissoluzione orale potrebbe essere critica nella secrezione salivare del R-binder e il suo successivo legame. Poiché la cobalamina potrebbe non dissolversi, circa l'88% potrebbe non essere assorbito".

Pubblicato il:  31 luglio 2017
Ultimo aggiornamento:  31 luglio 2017

Vene e circolazione: la cura arriva dagli antinfiammatori naturali - Disturbi della circolazione - Eurosalus

Vene e circolazione: la cura arriva dagli antinfiammatori naturali - Disturbi della circolazione - Eurosalus

Vene e circolazione: la cura arriva dagli antinfiammatori naturali

La protezione delle vene comincia sempre a tavola.

Quando si riduce l'infiammazione dovuta al cibo si ottiene una riduzione dell'edema, perché l'organismo non ha più bisogno di "gettare acqua sul fuoco" provocando una importante ritenzione idrica che è un meccanismo con cui si attiva la difesa dall'eccessiva presenza di citochine infiammatorie.

Si parla di


Così le gambe diventano più sgonfie mentre la congestione dei plessi venosi si riduce.

Questo vale sia per i problemi di gambe gonfie, sia per i disagi dovuti a vene varicose o a problemi emorroidari.

In tutte queste condizioni l'infiammazione gioca un ruolo determinante e quindi è importante intervenire "a monte" con la dieta (infiammazione da cibo) e "a valle" con il supporto di alcune sostanze naturali che per molte persone sono ormai diventate un supporto efficace per il trattamento dei problemi venosi di cui soffrono.

Tra le sostanze naturali utili per il trattamento dei disturbi venosi, troviamo sicuramente il Picnogenolo, estratto dalla corteccia del pino marittimo o del larice, la cui efficacia antinfiammatoria e antiossidante riguarda anche tutto l'organismo e tutte le patologie croniche o degenerative, come dimostrato da una importante metanalisi della Cochrane pubblicata nel 2012 (Schoonees A et al, Cochrane Database Syst Rev. 2012 Apr 18;4:CD008294. doi: 10.1002/14651858.CD008294.pub4). 

Dell'utilità di altre sostanze naturali abbiamo conoscenza attraverso numerosi lavori, come quello pubblicato sul Journal of Vascular Surgery, in cui l'apporto di proantocianidine naturali (contenute nei semini dell'uva, ad esempio) svolgono una importante azione di fluidificazione sanguigna, che impedisce i fenomeni trombotici così frequenti nella patologia emorroidaria (Zhang Y et al, J Vasc Surg. 2011 Mar;53(3):743-53. doi: 10.1016/j.jvs.2010.09.017. Epub 2010 Nov 20).

Una ulteriore metanalisi della Cochrane, pubblicata nel 2016, ha confermato l'azione di alcuni prodotti "flebotonici" come la Centella asiatica, il Picnogenolo, i rutosidi e altri ancora nel trattamento della insufficienza venosa, sia quindi per quanto riguarda il problema degli arti inferiori sia per quanto riguarda le problematiche emorroidarie (Martinez-Zapata MJ et al, Cochrane Database Syst Rev. 2016 Apr 6;4:CD003229. doi: 10.1002/14651858.CD003229.pub3).

Non è certo una cosa da poco, perché significa che l'assunzione di prodotti come Isocell Forte (al dosaggio sotto indicato) o come Pinoflavo (1 capsula al giorno), da usare nelle diverse condizioni di patologia venosa, svolgono comunque una azione di riequilibrio generale che rappresenta uno degli scopi rilevanti di una medicina attenta al trattamento anche dei sintomi, ma soprattutto di un equilibrio organico integrato per un benessere duraturo.

Le regole del marketing sono molto particolari e poiché l'abbinamento di Centella, Tarassaco, Meliloto, Tè verde e Rutina agisce efficacemente anche sulla infiammazione e sulla ritenzione idrica della cellulite, Isocell Forte è venduto con una simpatica immagine che richiama a questa ultima condizione, e mi trovo spesso a dover spiegare a signori (maschi) di una certa età che il prodotto che gli sto suggerendo non serve per trattare la loro eventuale cellulite, ma che è uno dei più efficaci che conosca anche per il trattamento delle emorroidi.

Il supporto al trattamento dei disturbi venosi deriva anche da alcune abitudini "sane" che sono sicuramente di stimolo alla guarigione e dall'apporto di alcuni minerali (Zinco, Rame, Manganese e Selenio ad esempio) attivi nella riparazione venosa e nel mantenimento di un buon sistema circolatorio.

Per questo affianco sempre un prodotto come Oximix 5+ Circulation (una capsula ogni giorno a prima colazione) al trattamento deciso per il singolo disturbo.

  1. Gambe gonfie: a fianco della giusta impostazione dietetica, 1 compressa di Isocell Forte 2 volte al giorno (a prima colazione e a cena).
  2. Varici e vene varicose dolenti: 1 compressa di Isocell Forte 3 volte al giorno fino alla riduzione dei dolori e poi mantenendo (ad esempio per tutta l'estate o la stagione calda) 1 compressa al mattino per attivare anche una prevenzione della patologia venosa.
  3. Emorroidi: in fase acuta 2 compresse di Isocell Forte immediatamente e poi 2-3 compresse durante quella stessa giornata (assumibili sia ai pasti sia in modo indipendente da essi) e nei 2-3 giorni successivi fino alla riduzione del fastidio. A seguire, superata la fase acuta, 2 compresse al giorno per una quindicina di giorni e poi 1 compressa al giorno anche a lungo per mantenere una azione preventiva sulla recidiva emorroidaria.
  4. Gambe gonfie "da aereo": prima di un viaggio aereo, 2 confetti di Pinoflavo e 1 al termine del viaggio.

In tutti i casi va sempre considerato che una buona circolazione in generale e una ottima tonicità venosa si mantengono grazie ad una alimentazione ricca di frutta e verdura e ad una adeguata attività fisica.

Solo in caso di tromboflebite in corso è controindicato il movimento. In tutti gli altri casi una attività fisica leggera, anche solo una camminata, sono strumenti efficaci per aiutare il controllo della congestione circolatoria presente, sia in caso di varici, sia in caso di disturbi emorroidari.




30.7.17

Ricette vegane da congelare: risparmiare tempo e mangiare con gusto

Ricette vegane da congelare: risparmiare tempo e mangiare con gusto

Ricette vegane da congelare: risparmiare tempo e mangiare con gusto


Tra il lavoro, gli impegni e la vita frenetica capita spesso di arrivare all'ora di pranzo (o di cena) senza nulla di pronto e di essere costretti a ripiegare sul solito panino o su un'insalata al volo. Eppure sono tante le ricette vegane da congelare che si possono preparare in anticipo, così da avere sempre piatti pronti ma fatti in casa. Ecco tutti i suggerimenti!

Sughi per la pasta

Schermata-2016-10-07-alle-12.08.33

condimenti per la pasta sono di solito delle preparazioni che richiedono un po' di tempo e, per questo, si prestano a essere preparate in anticipo e congelate fino al momento del consumo. Potete decidere di prepararne una dose adatta a un solo pasto, per poi conservarla qualche giorno in freezer all'interno di un contenitore adatto alle basse temperature; ma è anche possibile prepararne una dose un po' più abbondante, dividendo poi il tutto in porzioni più piccole con l'aiuto di appositi sacchetti da freezer. I sughi possono passare direttamente dal freezer alla padella (o al microonde, se in un contenitore adatto) così che possano essere scongelati direttamente mentre cuoce la pasta.

Ricette suggerite per te: Pesto di cavolo neroRagù classico vegetaleSugo cremoso di castagne e nocciole

Burger e polpette

polpette-ceci_IMG_2178-6501

I burger e le polpette "veg" sono uno di quei secondi piatti perfetti da preparare in casa; se si ha poco tempo, è certamente possibile prepararne l'impasto in anticipo e poi conservalo in freezer, formando i burger e le polpette dopo averlo scongelato. Ma è anche possibile congelare burger e polpette già cotti, da riscaldare al momento per un pasto velocissimo ma salutare. Se congelate l'impasto crudo, è meglio lasciarlo scongelare una notte in frigorifero e formare i burger una volta pronto; se invece congelate burger e/o poltette già cotti, per lo scongelamento potete passarli direttamente in padella o in forno tradizionale per qualche minuto.

Ricette suggerite per te: Polpette di ceci ed erbe – Burger di quinoa e lenticchieBurger di lenticchie

Zuppe e vellutate

crema-di-piselli_IMG_2370_650

Sebbene si tratti di preparazioni il più delle volte poco laboriose, nulla ci vieta di congelare per un consumo successivo anche passate, zuppe, minestre o vellutate. Anche in questo caso si può scegliere se prepararne una quantità ridotta o una più abbondante da porzionare prima del congelamento, dal momento che queste ricette possono essere conservate in freezer fino a un paio di mesi. Anche in questo caso, queste preparazioni passano senza problemi dal freezer alla pentola e il loro scongelamento richiede davvero pochi minuti. Ricordate che se volete aggiungere della pasta, del riso o delle erbe fresche a queste ricette dovete farlo sempre dopo lo scongelamento, perché altrimenti potrebbero risultare troppo molli.

Ricette suggerite per te: Zuppa di cavolo nero Vellutata ceci e pereVellutata di carote e cannella

Torte salate

torta-salata-fiori-zucca_IMG_0111_650

Sfiziose e ricche, le torte salate sono delle preparazioni che ben si prestano alla conservazione in freezer, una volta cotte. Vi consigliamo di congelare la vostra torta già tagliata a fette – all'interno di appositi contenitori o sacchetti – in modo che sia sempre pronta per il consumo dopo lo scongelamento, che può avvenire direttamente nel forno tradizionale; sconsigliato, invece, è il microonde, perché renderebbe le vostre torte molli e acquose.

Ricette suggerite per te: torta salata spinaci e pomodoriCrostata salata agli asparagi e hummusTorta salata con crema di carote

Legumi

LEGUMi_ceci

I legumi secchi, si sa, richiedono tempi di preparazione piuttosto lunghi tra ammollo e cottura. E allora perché non cuocerli in anticipo e poi congelarli? Una volta cotti, possiamo decidere di congelarne una parte interi (assieme alla loro acqua di cottura) e una parte frullati, in modo tale che siano già pronti per le varie preparazioni. Un esempio? Oltre al saporitissimo hummus, che qui vi proponiamo in sette varianti, provateli nei nostri burger e in questo invitante minestrone. Da scongelare tenendoli qualche ora in frigorifero o a temperatura ambiente.

Verdure, cotte e crude

vegetables-frying-pan-greens

Tagliare, mondare, affettare e cuocere le verdure può richiedere davvero tanto tempo. Se volete un contorno di verdure preparato in casa e sempre pronto, potete decidere di congelare le verdure già cotte, magari in padella, avendo l'accortezza di lasciarle molto croccanti in modo che possiate ultimarne la cottura in fase di scongelamento e perdano, così, l'acqua in eccesso. Ovviamente si possono congelare anche le verdure crude già lavate e mondate, così che siano sempre pronte all'uso.

Pane, pizze e focacce

Pane-cipolle

Il pane fatto in casa è una vera prelibatezza, ma non sempre si ha tempo per cucinarlo. Una buona idea può essere quella di prepararlo nel week end e poi congelarlo in porzioni, così che sia pronto e fresco per tutta la settimana; da scongelare a temperatura ambiente per qualche ora. Provate il nostro pane al cardamomo e bacche di Goji o il nostro pane al carbone e cipolle, una vera bontà! Lo stesso vale anche per pizze e focacce, il cui impasto può essere preparato in anticipo e poi conservato in freezer fino a tre mesi.

Ricette suggerite per te: Panini al latte di soiaPane al cardamomo – Pane con farina di canapa

Frolla per torte e biscotti

crostata-vegan-marmellata-fragole__IMG_8026_650

Non c'è nulla di più invitante di una bella crostata profumata o di qualche biscotto di frolla per accompagnare il tè del pomeriggio. Se non avete mai tempo per cucinarli, ritagliatevi un momento per preparare la frolla e riponetela in freezer; fatela scongelare in frigorifero per una notte e sarà sempre pronta per dei croccanti biscotti dell'ultimo minuto o per una crostata "veg" da infornare al volo!

Ricette suggerite per te: Frolla di base per biscotti – Frolla al cioccolatoFrolla per biscotti senza glutine

Proteine vegetali: alternative alla soia - Vegolosi

Proteine vegetali: alternative alla soia - Vegolosi

Proteine vegetali: alternative alla soia

proteine-vegetali-senza-soia-spirulina
Quando si parla di proteine vegetali non parliamo solo di soia e di tutti i suoi derivati come il tofu e il tempeh, o di combinazioni alimentari. Scopriremo insieme altri alimenti, che pur non derivando dalla soia, che resta una delle migliori fonti proteiche in un'alimentazione vegetariana o vegana, sono da considerarsi un'ottima fonte nutritiva perché ricchi anche di grassi buoni e aminoacidi essenziali.

Spirulina
In 30 grammi di questa alga sono contenute il 65% di proteine, una quantità in percentuale decisamente rilevante tra le proteine vegetali. Infatti, 1 cucchiaino di spirulina (30 calorie) contiene 4 grammi di proteine. Quest'alga, inoltre, contiene ottime quantità di ferro, un solo cucchiaino fornisce infatti l'80% dell'esigenza quotidiana.

Spinaci
Gli spinaci contengono il 51% di proteine ​​(circa 5 grammi per tazza, per solo 30 calorie). E' anche una buona fonte di ferro, anche se non la migliore (leggi perché), e vitamina C, oltre ad essere una verdura decisamente saporita.

Canapa
La canapa è un alimento davvero prezioso: 60g di semi di canapa (circa 2 cucchiai) contengono 10 grammi di proteine. Sono inoltre un'ottima fonte di fibre, di Omega 3 e 6, ed acidi grassi che aiutano a controllare il colesterolo a differenza di quanto accade per i grassi di origine animale che alimentano il colesterolo cattivo.

Broccoli
Il confronto carne/broccoli è sulle proteine in rapporto alle calorie: i broccoli infatti ne contengono circa 3 grammi per 30 calorie (circa 100g di verdura) oltre ad essere ricchi di aminoacidi, fibre, e vitamina B6.

Mandorle, burro di mandorle o burro di arachidi
30 grammi di mandorle o di burro di mandorle corrispondono a circa 7 grammi di proteine che contengono, inoltre, grassi buoni e vitamina E. Le mandorle sono anche una buona fonte di calcio e forniscono discrete dosi di magnesio. Il burro di arachidi è un'altra fonte di proteine interessante: due cucchiai di questo alimento, infatti, contengono circa 8 grammi di proteine.

Non meno importanti…
Ci sono anche altri alimenti come i semi di zucca, i semi di chia, bacche di Goji, ma anche avena e quinoa che contengono proteine ​​e aminoacidi importanti per la nostra alimentazione quotidiana.

Se volete provare a riunire tutti gli alimenti di cui abbiamo parlato, ecco il consiglio per prepararvi un frullato goloso e super proteico, tutto vegetale.

LA RICETTA

Ingredienti
1 tazza di spinaci; 4 cimette di broccoli congelati; 1/2 tazza di frutti di bosco o mirtilli congelati; 1 cucchiaio di cacao amaro in polvere; 2 cucchiai di semi di canapa; 1 cucchiaio di burro di mandorle o di arachidi; 1 tazza di latte vegetale o acqua; 5 cubetti di ghiaccio; dolcificante a scelta (mezza banana, un dattero, un fico secco, sciroppo d'acero, etc.)

Procedimento: Aggiungete tutti gli ingredienti nel frullatore, accendete e frullate!

*I valori proteici riportati non indicano la percentuale di assorbimento corporeo, ma solo il loro valore realtivo. Per conoscere le regole per un'assimilazione proteica sana e bilanciata leggi l'intervista alla Dott.ssa Benedetta Raspini.

''Niente gas, solo pannelli solari e paglia: ecco la mia casa a impatto zero'' - Repubblica.it

''Niente gas, solo pannelli solari e paglia: ecco la mia casa a impatto zero'' - Repubblica.it

''Niente gas, solo pannelli solari e paglia: ecco la mia casa a impatto zero''

''Niente gas, solo pannelli solari e paglia: ecco la mia casa a impatto zero''

CAFRAGNA (PARMA) - Un'intera casa costruita a chilometri zero. Quando Carlo ha visto per la prima volta quel terreno in cima a un piccolo colle accarezzato dalla brezza fra le vallate di Cafragna si è innamorato. Voleva costruirci il suo rifugio, solo non pensava di farlo con ciò che stava appena calpestando: la terra e la paglia tutt'attorno. 

Oggi, ormai finita, quella di Carlo Gazzi, 39enne grafico fuggito da Milano per inseguire il suo sogno, è uno dei primi e recenti esempi di casa modernissima e a due piani tutta in terra-paglia (altri si contano nelle Marche, in Abruzzo o Liguria), antica tecnica che utilizza elementi naturali e iper traspiranti, da tempo dimenticata ma che ora sta riprendendo piede in Italia. Nel 2015 persino Roma ha visto ''sorgere'' un'abitazione del genere, fulgido esempio green nel quartiere del Quadraro, che ha raccolto il plauso sui social network. Già prima degli anni Settanta diverse abitazioni rurali italiane venivano realizzate con balle di paglia, ma la nuova edilizia ha superato questi sistemi tutt'oggi in auge in Germania o Francia, seppur adattissimi al clima italiano. Carlo è uno di quei giovani che ha deciso di recuperarli e investirci.

"Terra e paglia: la mia casa a impatto zero"

La sua storia è legata a un terribile incidente stradale del 2009, quando un furgoncino gli tagliò la strada mentre era in moto. Mesi di riabilitazione e interventi, fino alla ripresa, festeggiata con un lungo viaggio di un anno e mezzo in Sudamerica lungo la Panamericana, "dove ho visto come vivevano in semplicità le persone, in contatto con l'ambiente". Una volta tornato, con i soldi dell'assicurazione, ha deciso di realizzare il suo più grande desiderio: evadere dalla città e andare a vivere in campagna, ma in una casa costruita tutta nel totale rispetto della natura. "E' davvero a basso impatto ambientale, facile da riparare, sicura anche a livello sismico, oltre ovviamente all'isolamento termo acustico". 

Così, incontrato l'architetto Maddalena Ferraresi, che gli ha dato lo spunto per la tecnica della terra-paglia, "ho comprato un terreno a Cafragna, a pochi minuti da Parma, su un colle circondato dalla via Francigena, i boschi di Carrega e i primi Appennini. Logisticamente perfetta".  

Dall'agricoltura all'architettura il passaggio è stato breve. Il terreno di quell'area "era argilloso, tale da pensare di poter scavare e utilizzare direttamente questa terra. La paglia l'ha fornita un contadino vicino, altra mi è arrivata dalla provincia limitrofa. Ma c'era da capire come realizzarla, perché sarebbe stato uno dei primi esempi di una casa da 140 mq, moderna, e tirata su dal nulla con le tecniche più avanzate: avremmo sperimentato, anche per evolvere le coscienze su queste metodo, che a fin dei conti come spesa è più o meno pari alle abitazioni tradizionali, con la differenza che inquina meno". 

Dalla Francia l'architetto Olivier Sherrer specializzato in case di "terre paille" è arrivato sui colli  per "formare gli operai. Ha fatto un vero e proprio workshop insegnando come costruire". 

A maggio 2016 sono iniziati i lavori e oggi la casa è quasi finita: due bagni, cucina, sale da letto e per gli ospiti (tutte con pavimenti di larice) e diversi spazi per la creatività. "Tutta la casa è green: la struttura portante è in legno, sul tetto i pannelli solari garantiscono l'energia sufficiente. Al momento, per i lavori, sono attaccato alla rete elettrica ma presto credo che utilizzerò soltanto alcune batterie esterne per poter essere del tutto autonomo. Il gas? Non c'è, al limite userò fornelli ad induzione e se farà molto freddo una stufa a legna per l'inverno". 
 

In un mondo che lotta contro il riscaldamento globale, e dove molte delle attuali procedure edilizie ed energetiche contribuiscono all'effetto serra, l'idea di realizzare qualcosa a basse emissioni di CO2 e sostenibile "era importante. Economicamente ho speso quanto fare una casa normale, ma sono sicuro che l'investimento pagherà e se in futuro ci fosse uno sviluppo di questa tecnica in Italia probabilmente i costi si abbatterebbero ancor di più" dice mostrando un foro nel muro dove si vedono terra e paglia mischiate "che garantiscono un isolamento termico grazie alle proprietà dell'argilla".

Mentre tutt'attorno alla casa si sentono solo cicale e il rumore della macchina con cui l'architetto Emanuele Cavallo prepara la terra cruda per gli intonaci Gazzi prima di tornare ai lavori indica un punto in fondo alla vallata. "Quella è parte della via Francigena. Se fosse tracciata, i pellegrini potrebbero passare più spesso di qui e sarei felice di condividere con loro il mio spazio e spiegargli come è fatta questa dimora. Anche loro godrebbero del fresco naturale che c'è all'interno. Sto anche pensando a un festival sul tema o altro, quando sarà finita. Perché oltre alla casa in sé, vorrei che questo fosse un messaggio generale su come poter costruire per le nuove generazioni".

Limonata alla curcuma.Migliore di antidepressivi.Lo studio

Limonata alla curcuma.Migliore di antidepressivi.Lo studio

Limonata alla curcuma.Migliore di antidepressivi.Lo dice uno studio!Ecco la ricetta che migliora l'umore

limonata alla curcuma

Altro che Prozac! Ecco lo studio che dimostra l'efficacia della curcuma come antidepressivo naturale.Vi basta preparare una limonata alla curcuma. Ecco come

La depressione è una malattia che non può essere trascurata e non deve passare in secondo piano. In tanti ne soffrono e molte volte è difficile riconoscerne i sintomi. Spesso invece si fa fatica ad accettare il fatto che si è in presenza di questo problema.

Il disturbo depressivo rappresenta una malattia vera  e propria che in alcuni casa può risultare addirittura invalidante. Le conseguenze possono riflettersi sulla vita privata rendendo il "malato" una persona che difficilmente riesce ad interagire con il modo che lo circonda: sia in famiglia che con il resto de  mondo. Questo comporta una influenza negativa sia nell'ambito lavorativo che scolastico (se è un adolescente); si possono avere disturbi del sonno ma anche di tipo alimentare. In somma, oltre alla salute psichica ne risente anche quella fisica. Non esiste un vincolo di età per questa malattia. Tuttavia ne soffrono maggiormente colore che hanno un'eta compresa tra i 20 e i 30 anni ma soprattutto coloro che si trovano tra i 30 e i 40 anni.

In commercio vi sono tanti farmaci antidepressivo che però ovviamente comportano anche degli effetti collaterali.
MA SE VI DICESSIMO CHE POTETE FAR USO DI QUESTA SPECIALE BEVANDA PER AVERE EFFETTI SIMILI AI FARMACI?

Ovviamente non stiamo dicendo che è preferibile ricorrere al metodo naturale , vi stiamo solamente informando di una valida alternativa che non ha effetti collaterali ed è semplice da fare. SI TRATTA DELLA LIMONATA ALLA CURCUMA…Un vero toccasana per la salute fisica ma anche psicologica.

In merito a questo, sono stati condotti degli studi presso l'università il Medical College di Bhavnagar in India e pubblicata sulla rivista "Phytotherapy Research".
I ricercatori hanno osservato che grazie alla curcumina contenuta nella curcuma i pazienti hanno avuto dei risultati ottimi con nulla da invidiare al prozac (classico farmaco per il trattamento di depressione).
Questo è quanto affermato:
" La proporzione di reazione come misurato dalla scala HAM-D17 (scala di Hamilton per la valutazione dello stato depressivo n.d.r) è stata maggiore nel gruppo di combinazione (77,8%) rispetto alla somministrazione di fluoxetina [Prozac] (64,7%) da sola e la curcumina (62,5%) da sola nei gruppi."

Alla luce di tutto questo, ecco una ricetta semplice per realizzare la vostra limonata alla curcuma

INGREDIENTI:

  • 550 ml di acqua
  • 150 ml di succo di limone. I limoni possiblmente biologici
  • 2 cucchiai di miele anch'esso biologico
  • 3 cucchiai di curcuma (non esageratamente colmi)
  • 100 ml di succo di mirtilli
  • un' arasncia rossa spremuta
  • un pizzico di cannella

Non dovrete fare altro che mescolare gli ingredienti tra loro e fare in modo che si amalgamino perfettamente. Quando tutto è mischiato potete riporre la vostra limonata di curcuma in frigorifere e berne un bicchiere al giorno! E' preferibile la mattina dopo la colazione.

Se non volete assumerla fredda potete anche trasformarla in bibita calda.

Sarà una sorta di te.
In questo caso al posto del succo di mirtillo preparare del te verde con 3 bustine. Unite il tutto ai 550 ml di acqua e fate scaldare sul fuoco,fino a bollore, in una pentola! Poi sorseggiate la vostra tisana terapeutica 🙂

Copyrighted.com Registered & Protected XS23-CZHK-UAYA-LFPG

Questo articolo non si sostituisce in alcun modo al rapporto tra paziente e medico, esso ha una funzione divulgativa e non intende rappresentare una guida per automedicazione, diagnosi o cura. I suggerimenti e i consigli generali mirano esclusivamente a favorire nuove e migliori abitudini alimentari. ed uno stile di vita salutare. Le patologie e alcuni stati fisiologici richiedono l'intervento diretto di un professionista, e la collaborazione del medico curante. E' sempre opportuno il parere del medico prima di intraprendere cambiamenti sostanziali nelle abitudini quotidiane.

(Visitato 41.414 volte, 1.635 visite oggi)


TI POTREBBE INTERESSARE ANCHE: