19.1.10

Tè verde, nuovi riscontri. Previene il cancro ai polmoni - di A. Sarno

Bere te' verde protegge dal tumore ai polmoni. In Asia, paese dove se ne consuma tanto, l'incidenza di molti carcinomi è più bassa che in altre parti del mondo. E, secondo un altro studio, gli effetti benefici della bevanda si hanno anche per il cancro all'utero Che il tè verde faccia bene non è un mistero. Sono tante le ricerche che ne riconoscono le proprietà antiossidanti e antimorali. L'ultima scoperta arriva da Taiwan e riguarda il cancro ai polmoni. Sembra che la sostanza riduca il rischio di contrarre la malattia. La ricerca, della Shan Medical University a Taiwan, è stata condotta su 500 persone, fumatori e non . Tutti consumavano almeno una tazza di te al giorno. Chi non ne beveva aveva un rischio 12 volte più alto di sviluppare questo tipo di tumore. Lo studio L'idea della ricerca è partita da una constatazione: il tè verde è ottenuto dalle foglie essiccate della pianta asiatica Camellia sinensis ed è ampiamente consumato in tutto l'Asia. In questo continente l'incidenza di molti tumori è più bassa che in altre parti del mondo. E così, il Dr. I-Hsin Lin, coordinatore dello studio, ha dato il via ai test di laboratorio. Stando ai risultati, i fumatori che non bevevano tè verde avevano 12 probabilità in più di sviluppare la malattia rispetto ai fumatori che ne bevevano almeno una tazza al dì. Dipende anche dai geni I ricercatori hanno anche rilevato che il rischio di contrarre il cancro ai polmoni dipendesse in parte dalla Dna. In pratica hanno visto che alcuni geni sembrano avere un ruolo fondamentale nella riduzione del rischio. Chi consumava abitualmente tè verde, indipendentemente dal fatto che fosse fumatore o no, e il IGF1, un gene che protegge la nostra salute. Tuttavia hanno concluso i ricercatori, l'unico modo per ridurre significativamente il rischio di cancro ai polmoni resta "smettere di fumare". Tè verde non solo per i polmoni Anche il cancro all'utero ha come nemico il te verde. Secondoo i ricercatori del dipartimento di Ostetricia e Ginecologia del Women's Health Research del Meharry Medical College, alcune sostanze contenute nelle foglie di tè verde inibiscono la proliferazione delle cellule tumorali nel leiomioma (o fibroma) uterino. Per lo studio, pubblicato sull'American Journal of Obstetrics and Gynecology, sono stati analizzati sia cavie sia colture cellulari in vitro. Per otto settimane, i ricercatori hanno somministrato al campione diversi dosaggi di epigallocatechina gallato, una sostanza contenuta nel te verde. Alla fine del periodo sono stati raccolti tutti i dati ottenuti. I primi risultati sono stati tuttavia osservati già dopo 24 ore dall'inizio del trattamento. Al termine delle 4 e 8 settimane, si è notata una significativa riduzione del volume e del peso dei tumori e un conseguente calo del livello delle proteine PCNA e CDK4. In altre parole, i ricercatori suggeriscono che l'epigallocatechina gallato inibisce efficacemente la proliferazione delle cellule affette da leiomioma uterino in vitro e in vivo. (Gennaio 19, 2010)

18.1.10

Crema di Riso

Crema di riso: 1 tazza di riso integrale, 7 tazze d'acqua, 1 pizzico di sale marino integrale. Tostate il riso a secco in una padella dal fondo spesso (ideali quelle di ghisa) finché non diventaleggermente dorato. Travasate il riso in una pentola a pressione, aggiungete l'acqua e il pizzico di sale, portate in pressione, ponete una piastra rompi fiamma sotto la pentola e proseguite la cottura a fiamma bassa per circa 2 ore. Se decidete di utilizzare una pentola normale anziché a pressione, usate 12 tazze d'acqua e fate cuocere il riso per 3 ore. Lasciate intiepidire il riso stracotto e poi passatelo al passa verdure per ridurlo a crema Se volete togliere una parte delle fibre, passate la crema al setaccio un poco alla volta aiutandovi con un pestello di legno. In questo modo una parte di fibra rimarrà sul fondo del setaccio, mentre la crema che lo avrà attraversato risulterà molto liscia e omogenea.

Milano, tre casi di leucemia a scuola - I genitori: “Vogliamo controlli urgenti”

Milano, tre casi di leucemia a scuola I genitori: "Vogliamo controlli urgenti" Allarme alla Corridoni appena ristrutturata. Per il preside un'infausta casualità, ma le famiglie presentano un esposto alla Procura di Zita Dazzi  Paolo CrosignaniUn esposto alla procura della Repubblica. Lo hanno presentato i genitori del primo dei tre alunni dell'elementare di via Corridoni colpiti da leucemia nell'ultimo mese di scuola. Chiedono controlli urgenti «per escludere qualsiasi incidenza di fattori di inquinamento ambientale» nella grave patologia che ha colpito i tre bambini, tutti in cura all'ospedale San Gerardo di Monza. E la loro preoccupazione è la stessa che serpeggia fra le famiglie degli oltre 400 iscritti alla primaria dell'istituto comprensivo "Cuoco Sassi", a cui appartiene la Corridoni, dove per stasera è convocata un'assemblea con esperti e medici per fare chiarezza.  Non sono poche le famiglie che chiedono addirittura la chiusura della scuola fino a quando non saranno stati compiuti tutti i controlli. L'edificio è stato recentemente inaugurato dopo tre anni di lavori con i quali sono state ricavate sei nuove aule nei sotterranei bonificati. È proprio su questi interventi che i genitori chiedono chiarezza, visto che tre casi di leucemia, nella stessa scuola e in così breve tempo, sono come minimo inusuali dal punto di vista statistico.  Il professor Angelo Salvo, dirigente della scuola, ha chiesto aiuto agli esperti per poter dare risposte alle famiglie. Sul sito della Corridoni ha pubblicato un comunicato molto netto: «Il Responsabile della clinica Pediatrica dell'Ospedale San Gerardo di Monza ha dato sia oralmente, sia per iscritto, informazioni rassicuranti.  L'Asl di Milano, nella persona del direttore sanitario Giuseppe Zavaglio, ha fornito ulteriori conferme circa la non trasmissibilità e il mai dimostrato rapporto causa — effetto con fattori ambientali». Ma poiché le richieste di chiarimento dei genitori continuano, il preside ha indetto per stasera l'assemblea con tutti i rappresentanti di classe, i membri del consiglio di istituto, dirigenti della Asl, oltre al primario Giuseppe Masera e il professor Andrea Biondi del San Gerardo di Monza.  «Concordo con i genitori — spiega il preside — in questi casi serve massima chiarezza e trasparenza, ma posso rassicurarli. I tecnici dell'Arpa sono già venuti a fare verifiche scientifiche: dall'i spezione risulta che i valori rilevati sono nella media, come in un normale luogo domestico. Non è stato rilevato nessun alcun rapporto tra situazioni ambientali e queste malattie, né la loro trasmissibilità».  I dubbi, però, restano. Tanto che le famiglie hanno chiesto che all' assemblea di stasera partecipi anche il professor Paolo Crosignani, grande esperto dell'Istituto dei tumori, il primo a mettere in relazione nei suoi studi l'incidenza delle onde elettromagnetiche con l'insorgere di questo tipo di neoplasia.  Giusto un anno fa, una situazione simile si verificò alla materna di via Goldoni, dove furono trovati campi elettromagnetici elevati nella stanza dei giochi, che fu chiusa e poi ristrutturata dopo la scoperta di tre casi di leucemia fra i bambini. «Medici e tecnici — sostiene il preside — dicono che nel nostro caso si tratta di una infausta casualità. Spero che il clima a scuola torni sereno con le spiegazioni degli esperti».  L'assessore ai Lavori pubblici Bruno Simini è su questa linea: «Capisco l'apprensione delle famiglie, ma vorrei sottolineare che i lavori di ristrutturazione all'edificio non possono che aver migliorato le condizioni ambientali. Non può esserci alcun collegamento né fra i tre casi, né con problemi legati ai campi elettromagnetici, che non è provato abbiano incidenza in questo tipo di malattie».  Il consigliere democratico Maurizio Baruffi, al quale si sono rivolte le famiglie per chiedere consigli, chiede però «un'indagine a livello cittadino per verificare i livelli di inquinamento elettromagnetico attorno e dentro le scuole».

(16 febbraio 2010) - Corriere della Sera : Sette casi di leucemia tra i bimbi di Milano. Varata una task force

Frutta secca meno sicura. Efsa: “Sì alle aflatossine” - di Federico Formica

«Bruxelles avvelena le merendine» Coldiretti attacca: via le nocciole tossiche - Corriere Roma


L'Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (Efsa) ha dato l'ok all'aumento della soglia minima delle aflatossine nella frutta secca. Queste sostanze sono delle muffe che si formano nelle nocciole, pistacchi, cereali e spezie. E sono potenzialmente pericolose per l'uomo.  Nocciole, pistacchi e mandorle saranno un po' meno sicure. L'Unione Europea ha dato l'ok all'aumento della soglia minima delle aflatossine nella frutta secca. Si tratta di sostanze potenzialmente molto pericolose per l'uomo. Anche più delle sostanze cancerogene. L'asticella europea si è alzata di molto: dai 4 microgrammi per chilo in vigore fino ad oggi ai 10 microgrammi per chilo. L'Italia è l'unico paese ad aver votato contro questa misura, che è comunque stata approvata e adesso aspetta solo il via libera del Parlamento nei prossimi tre mesi.  Cosa si rischia. Le aflatossine sono delle muffe che si formano soprattutto nei climi caldi e umidi. Gli alimenti dove si sviluppano di più sono proprio la frutta secca, i cereali e le spezie. Secondo Carlo Brera, che all'Istituto Superiore di Sanità svolge il ruolo di primo ricercatore nel dipartimento sicurezza alimentare (reparto OGM micotossine), "le aflatossine non sono "semplicemente" cancerogene, ma anche genotossiche. Ciò significa che in queste sostanze è sufficiente una sola molecola per alterare la struttura del Dna e, quindi, provocare neoplasie". In una sostanza cancerogena, invece, il rischio c'è solo a partire da una certa soglia. Oltretutto, la pericolosità delle aflatossine rimane immutata anche dopo la cottura.  La decisione di aumentare la soglia di aflatossine è il frutto del parere positivo di un ente molto autorevole: l'Efsa (Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare). Secondo l'Efsa, il limite di 10 microgrammi per chilo non comporterà alcun aumento del rischio per la salute dei cittadini europei. L'Istituto Superiore di Sanità ha un parere molto diverso: "La frutta secca è notoriamente uno dei prodotti più a rischio per le aflatossine – continua Brera - e questo l'Efsa lo sa perfettamente. Il fatto è che i loro esperti hanno dato un'interpretazione più "aperta" della nostra". Del resto, sul sito stesso dell'Efsa si legge che "poiché le aflatossine sono note per le loro proprietà genotossiche e cancerogene, l'esposizione attraverso gli alimenti deve essere il più possibile limitata".  Cosa fare? Significa che non dovremo più mangiare pistacchi, nocciole e mandorle? "Assolutamente no. La frutta secca continua ad essere un alimento sicuro e nei paesi della comunità i controlli sono molto rigorosi. Non arriveranno da fuori Europa partite di cibo avariato o letale. Solo che, da quest'anno, potranno entrare pistacchi e nocciole che fino ad oggi sarebbero rimaste fuori".  Insomma, mangiare due-tre noci o una manciata di pistacchi al giorno non comporterà alcun rischio. Oltretutto si tratta di alimenti consigliati dai nutrizionisti, soprattutto per le proprietà antiossidanti. Alcune statistiche, però, dicono che – con la nuova soglia - in un consumatore incallito di questi alimenti il rischio da esposizione è molto più elevato.  Reazioni. Molte associazioni di consumatori e di produttori agricoli hanno già stroncato la decisione. C'è chi avanza il sospetto che la scelta sia stata dettata da logiche commerciali più che sanitarie: favorire le importazioni da paesi extra-Ue, tra i quali la Turchia, uno dei massimi produttori di frutta secca.  Secondo Coldiretti l'innalzamento dei limiti danneggerà i produttori italiani, che soffriranno una concorrenza sleale da parte di paesi meno attenti alla qualità del prodotto. L'associazione Codici arriva a fare un appello: "Qualora la proposta della Comunità Europea dovesse essere accolta anche dal Parlamento, consigliamo ai consumatori di limitare il consumo di frutta secca".

17.1.10

Massime....

Fa che il cibo sia la tua medicina e la medicina sia il tuo cibo (Ippocrate)
Nessuno puo' essere saggio a stomaco vuoto (G. Heliot)
S'ha da resistere alla vecchiezza e da compensare i suoi difetti con le cure; s'ha da aver riguardo della salute, da far moderato esercizio, da usar tanto di cibo e di bevanda, che siristorino le forze, non le si opprimano (Cicerone)
L'uomo e' cio' che mangia (Fuerbach)
Rendi minore il tuo peso non essere ghiotto sappi che la tomba si apre per te tre volte piu' facilmente che per gli altri (Shakespeare, Enrico IV)
Mangiare e' una necessita' mangiare intelligentemente e' un'arte (La Rochefoucoult)
Si dice che l'appetito vien mangiando ma in realta' viene a stare digiuni (Toto')
I migliori dottori del mondo sono il dottor DIETA, il dottor QUIETE, e il dottor GIOIA (Jonathan Swith)
Quando si intende condurre una vita nuova occorrono pasti regolari e sani (Oscar Wilde)
La vita non e' vivere ma vivere in benessere (Marco Valerio Marziale)
Il nostro corpo e' come gli altri strumenti, dura in proporzione a quanto lo si usa (C. Montesquieu(
Il corpo umano e' un tempio e come tale va curato e rispetttato, sempre (Ippocrate)
Una gran parte di quello che i medici sanno e' insegnato loro dai malati (Marcel Proust)
L'unica cosa importante quando ce ne andremo saranno le tracce d'amore che avremo lasciato (Albert Schweitzer)
La frugalita' e' quasi madre della buona salute (Valerio Massimo)
E' nei cambiamenti che troviamo uno scopo (Eraclito)

Michela De Petris. Alimentazione vegana per i bambini

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La carne insostenibile (da Exit-Uscita di sicurezza - LA7 2009)

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Mario Tozzi sul consumo di carne e i problemi derivanti dall'allevamento industriale

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Alimentazione vegetariana, carne e tumori (da Elisir - Rai3 2009)

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16.1.10

Don't Ignore Indoor Mold

Mold is everywhere. It aids the natural decay of plants and animals and releases carbon into the atmosphere, which is essential to human life. It is also found in medications like penicillin, in foods such as cheese and yeast, in beer and wine ... and in most homes.
Molds themselves are not toxic, and most don't lead to health problems or require costly removal. But a few dozen types of mold have been linked to allergic reactions and immune responses. Anyone with symptoms that may be related to mold should talk to a doctor about it...

15.1.10

Screening Indoor Plants for Volatile Organic Pollutant Removal Efficiency

Le piante ornamentali che ti potrebbero salvare la vita
Hemigraphis alternata (pianta viola), l'Hedera helix (edera inglese), l'Hoya carnosa (pianta di cera), l'Asparagus densiflorus (asparagina) e la Tradescantia pallida.

Twenty-eight ornamental species commonly used for interior plantscapes were screened for their ability to remove five volatile indoor pollutants: aromatic hydrocarbons (benzene and toluene), aliphatic hydrocarbon (octane), halogenated hydrocarbon [trichloroethylene (TCE)], and terpene ({alpha}-pinene). Individual plants were placed in 10.5-L gas-tight glass jars and exposed to {approx}10 ppm (31.9, 53.7, 37.7, 46.7, and 55.7 mg·m–3) of benzene, TCE, toluene, octane, and {alpha}-pinene, respectively. Air samples (1.0 mL) within the glass containers were analyzed by gas chromatography–mass spectroscopy 3 and 6 h after exposure to the test pollutants to determine removal efficiency by monitoring the decline in concentration over 6 h within sealed glass containers. To determine removal by the plant, removal by other means (glass, plant pot, media) was subtracted. The removal efficiency, expressed on a leaf area basis for each volatile organic compound (VOC), varied with plant species. Of the 28 species tested, Hemigraphis alternata, Hedera helix, Hoya carnosa, and Asparagus densiflorus had the highest removal efficiencies for all pollutants; Tradescantia pallida displayed superior removal efficiency for four of the five VOCs (i.e., benzene, toluene, TCE, and {alpha}-pinene). The five species ranged in their removal efficiency from 26.08 to 44.04 µg·m–3·m–2·h–1 of the total VOCs. Fittonia argyroneura effectively removed benzene, toluene, and TCE. Ficus benjamina effectively removed octane and {alpha}-pinene, whereas Polyscias fruticosa effectively removed octane. The variation in removal efficiency among species indicates that for maximum improvement of indoor air quality, multiple species are needed. The number and type of plants should be tailored to the type of VOCs present and their rates of emanation at each specific indoor location.

Acquifero Guarani'...

http://it.peacereporter.net/articolo/3863/
http://www.acquabenecomune.org/IMG/pdf/La_storia_dell_Acquifero_Guarani_come_paradigma_dei_rischi_che_corre_l_acqua_sul_nostro_pianeta_.pdf.pdf

9.1.10

LOTTA AL SOVRAPPESO - dormire è dimagrire - di agnese codignola (da l'Espresso 8 Gennaio 2010)

Le giuste ore di riposo sono il prerequisito per perdere peso. Perché esiste un collegamento tra il ciclo sonno-veglia e la tendenza a ingrassare. Regolato da ormoni e neurotrasmettitori   Dimmi quanto dormi e ti dirò se puoi dimagrire, come e quanto. È l'ultima verità messa in campo dalla scienza del perder peso o, almeno, del non ingrassare. Ed è una verità che si nasconde in un complesso intreccio di relazioni tra il metabolismo e il ciclo sonno-veglia, gli ormoni e le fasi cerebrali. E che spiega anche perché assumere lo stesso alimento nelle medesime quantità di notte o di giorno può avere, sull'organismo, effetti così lontani tra loro da trasformare un cibo innocuo se non benefico in un promotore di malattia. In che modo? I primi indizi dell'esistenza di un rapporto molto stretto tra ciclo sonno-veglia e alimentazione sono giunti da indagini che osservavano e mettevano in relazione fenomeni diversissimi come le ore di sonno e il peso, senza però poter dimostrare un nesso causale. Come quello condotto in seno all'Integrative Cardiac Health Project del Walter Army Medical Center di Washington da Arn Eliasson che ha seguito 14 infermiere volontarie in un programma che includeva counseling nutrizionale, sessioni di attività fisica, gestione dello stress e miglioramento della qualità del sonno. Al termine della raccolta dei dati, le infermiere sono state divise in due categorie, a seconda del tempo dedicato al sonno e della difficoltà ad addormentarsi e a riposare bene; e la differenza tra i due gruppi è saltata agli occhi: chi aveva dormito poco aveva un indice di massa corporea più alto rispetto alle dormiglione. Perché? Una possibilità, secondo Eliasson, è che dormire meno incida sul bilancio ormonale, per esempio riducendo la produzione di leptina, l'ormone della sazietà, inducendo quindi un maggior senso di fame. A spiegare le ragioni dell'effetto-sonno sul peso corporeo sono arrivati negli ultimi mesi decine di studi fatti, e tutti hanno suggerito che il fenomeno è immensamente complesso, e altrettanto cruciale. Partiamo da Deanna Arble, del Centre for Sleep and Circadian Biology della Northwestern University di Evanston, in Illinois, che ha riferito su 'Obesity' come topi alimentati con una dieta ricca di grassi aumentano il peso del 48 per cento se il cibo è disponibile nelle ore in cui essi normalmente dormono, e del 20 per cento se lo stesso è dato agli orari consueti. Sempre nei topi, l'assunzione di fruttosio fa sempre aumentare la pressione, ma, come hanno spiegato ancora su 'Obesity' gli esperti dell'Università di Dayton, in Ohio, l'incremento è più vistoso se lo zucchero è consumato nelle ore in cui gli animali dovrebbero dormire. Lo stesso vale per il metabolismo del sale, collegato ai ritmi circadiani. Questo nei topi, ma nell'uomo? A rispondere è arrivato Plamen Penev, dell'Università di Chicago, che ha dimostrato, sul 'Journal of Endocrinology and Metabolism', cosa accade quando persone sane vengono obbligate a dormire circa cinque ore (un valore generalmente al di sotto della soglia minima): esse perdono la sensibilità al glucosio, si ritrovano cioè in una condizione che predispone al diabete e all'obesità. Qualcosa di simile è stato visto dagli endocrinologi dell'Université Laval di Montreal, in Canada, che ne hanno dato conto su 'Diabetes'. Dove anche ha trovato spazio la ricerca del consorzio internazionale Magic che ha dimostrato, analizzando studi che hanno coinvolto 13 mila diabetici, che quando il recettore della melatonina, ormone fondamentale per la buona suddivisione tra sonno e veglia, lavora male, il rischio di sviluppare la malattia sale del 20 per cento. E, ancora: gli endocrinologi dell'Università di Nottingham, in Gran Bretagna, hanno dimostrato che le variazioni nella percentuale di grasso bruno, il grasso antiobesità presente soprattutto nei neonati e negli animali che vanno in letargo, sono strettamente associate ai cicli sonno-veglia, oltreché alla temperatura corporea (che varia anch'essa nell'arco della giornata). I dati raccolti fino a qui sono dunque qualcosa di più che semplici indizi, come spiega la stessa Deanna Arble, autrice dello studio sui topi: "Ci sono molte prove del fatto che una distruzione dei normali ritmi circadiani alteri il metabolismo: basti pensare a chi lavora di notte e a chi salta la colazione, entrambe tipologie di persone più soggette all'obesità e ai tumori. Se poi consideriamo i principali elementi chiamati in causa nella regolazione del peso e dell'appetito, vediamo che tutti sono influenzati dall'alternanza di sonno e veglia e che tutti hanno un andamento fluttuante nell'arco della giornata: il metabolismo dell'insulina, la funzionalità della leptina (l'ormone fondamentale per la sazietà), l'andamento delle riserve di grasso bruno, la regolazione della temperatura e molto altro. E questo ha almeno una conseguenza molto importante: l'obesità può essere vista anche come una patologia derivante dalla perdita di armonia in questo delicato equilibrio. Potremo pensare a interventi mirati, una volta che avremo capito meglio i meccanismi molecolari". In effetti, i numerosi studi sulle singole cellule e sulla genetica del fenomeno hanno iniziato a tratteggiare un quadro assai complicato, nel quale sono chiamati in causa centinaia di geni, con una regolazione che è a due vie. Come ci spiega ancora Arble: "I ritmi circadiani influenzano la secrezione di ormoni e i molti fenomeni citati. Tuttavia, essi stessi sono influenzati dal livello di ormoni come la melatonina così come da fattori come l'esercizio fisico o il tipo di alimento assunto: per esempio, i cibi grassi fanno slittare i ritmi. È la storia dell'uovo e della gallina: non sappiamo ancora se una via domini l'altra, ma è probabile che si tratti di un unicum nel quale ogni elemento è strettamente interdipendente dall'altro". Sonno e peso vanno dunque insieme, attivando o spegnendo centinaia di geni a seconda dell'ora, di ciò che si mangia e si beve, dello stato ormonale, dei farmaci assunti per varie patologie, dell'esercizio fisico, dello stile di vita e così via.
Come si può pensare di intervenire su una machinery tanto complessa?
Risponde ancora Arble: "Con un approccio integrato. Per spostare i ritmi circadiani sono efficaci le terapie comportamentali, quelle basate sulla somministrazione di luce in condizioni opportune, alcune molecole quali la melatonina e altro ancora. Certo se si vogliono correggere solo gli effetti del mancato equilibrio sonno-veglia sull'accumulo di peso, allora dobbiamo pensare a un farmaco. Che però, a oggi, è ancora lontano. In attesa, è possibile che anche in questo caso una terapia comportamentale mirata possa essere di grande aiuto". Sul ruolo dello stile di vita insiste anche Paolo Pozzilli, primario dell'Area di endocrinologia e diabetologia al Campus Bio-Medico dell'Università di Roma: "L'uomo ha bisogno di alternare ore di attività piena con altre di riposo. È quindi importante disporre di un orologio molecolare ben funzionante e oliato, grazie al quale ci sono geni e relative proteine attive durante il giorno, e altri durante la notte. Mangiare di notte è un evento che altera profondamente l'equilibrio del corpo: costringe geni programmati per restare silenti ad attivarsi e a scontrarsi con altri geni che dovrebbero lavorare in condizioni diverse. Ecco perché sono così importanti le abitudini. In attesa di terapie farmacologiche che al momento sono lontane, è cruciale mangiare e cercare di coricarsi più o meno sempre alla stessa ora, in modo che il nostro orologio possa marciare secondo il suo programma". E molti studi dimostrano che le terapie comportamentali, che mirano a insegnare comportamenti virtuosi, sono le più efficaci sia in generale per i disturbi del sonno sia per gli effetti che un riposo non ottimale può causare. In definitiva, conclude Pozzilli, in attesa di terapie ad hoc, questo è quanto di meglio si può fare oggi per limitare i pericoli derivanti dallo sfasamento in cui molti vivono per questioni di lavoro, o per scelta. "Negli ultimi cento anni ci siamo convinti che il nostro organismo potesse fare a meno del riposo e adeguarsi a vivere senza pause, e siamo ormai vicini a una media di sei ore durante la settimana e sette nel weekend, almeno nei paesi sviluppati. Ma così non è, come dimostra, nello stesso arco di tempo, l'aumento vertiginoso di ipertensione, sindrome metaboliche, diabete, obesità, aritmie e insufficienze cardiache. Il prezzo da pagare a una vita che non si ferma mai è uno scadimento della sua qualità e, non di rado, una malattia grave".ha collaborato Tiziana Moriconi

TUMORI bersaglio di sangue (da L'Espresso - 8 gennaio 2010)

Si chiama vascular targeting, ed è un approccio nuovo alla cura dei tumori. Il principio è quello di sfruttare la formazione dei nuovi vasi sanguigni indotta dal tumore (l'angiogenesi) non in quanto bersaglio, come accade con alcune terapie già in uso, ma come punto di approdo per anticorpi che veicolano farmaci o isotopi radioattivi direttamente dove il tumore sta crescendo. Dopo anni di studi di base iniziano ad arrivare i primi incoraggianti dati anche sull'uomo, come quelli appena pubblicati dalla rivista 'Blood' da Dario Neri, italiano da molti anni all'Eth di Zurigo, dove è ordinario di Biomacromolecole, e direttore scientifico della Philogen, azienda da lui stesso fondata nel 1996. A. Cod.

6.1.10

Filmati tratti dalle conferenze "Prevenire le malattie con cibi buoni e sani" e "Guarire con il cibo" tenute dal prof. Franco Berrino il 12 Febbraio 2009 ed il 16 Marzo 2009 presso il Laboratorio di cucina naturale di Manuela Palestra

Prof. Berrino: come utilizzare il cioccolato in cucina

Vegetarian Restaurants & Health Food Stores in Milano

Interessante: mangiare vegetariano o vegano a Milano... da Happy Cow - Compassionate Eating Guide. Clicca sul titolo di questo post, per i risultati di Milano, o qui per impostare una nuova ricerca.
La lista per Milano e' qui pronta per la stampa.

Nexus One, il super telefonino, by GOOGLE. Mentre Nokia e Apple litigano...

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GOOGLE introducing Nexus One...
la recensione di Repubblica
il video su Repubblica TV

LIBRI... (su richiesta di Silvia)

Prevenire i tumori mangiando con gusto - Villarini, Allegro
Sei sicuro di non essere buddhista? - Khyentse Norbu
I fiori che guariscono l'anima - Edward Bach
Inchiesta su Gesu' - Augias, Pesce
La quiete - Paul Wilson
Guarire con l'antiginnastica - Bertherat, Bernstein
Le ricette indu' - Fiorentini, Murthy
Le pere di pinocchio - Magni, Carnazzi
La meditazione come terapia - Morelli
L'alimentazione ecologica - Vestita
Le francesi non ingrassano - Guiliano
La scienza ci guarira' - Montagnier
Anticancro - David Servan-Schreiber
Gli ormoni della felicita' - Hertoghe, Enrico
La cucina naturale - Aubert, Aubert
L'orto sul balcone - Cacciola
Bioginnastica - Tronconi
Chiropratica - Meersseman
Cucina vegetariana con ricette Vegan - Cucina Italiana
The Jungle effect - Daphne Miller
Il grande libro dell'ecodieta - Guglielmo
Back School - Toso
Aghi, pozioni e massaggi - Singh, Ernst
Manuale di osteopatia - Contigliani, Marasco
Le spezie della salute - Vestita
Le ricette degli altri - Allan Bay
Cuochi si diventa - Allan Bay
77 ricette perfette - Allan Bay
Quelli che corrono - Stefano Baldini
Immunita' cibo e cervello - Bottaccioli, Carosella
Vogliono farti ammalare! - Trudeau
Il potere delle spezie - Ceriani
Prodotti naturali dalla A alla Z - Bongiovanni

Report - Mangia che ti passa - cibi che fanno bene e cibi che fanno male

... e questo e' lo script.

ricette anti-cancro

La verità sul sale

La verita' sullo zucchero

5.1.10

Dr. Franco Berrino - intervista sull’alimentazione in generale

http://www.radio24.ilsole24ore.com/radio24_audio/081021-essere-e-benessere

Opuscolo : "Zone geopatogene ed elettrosmog"

Sano o malato che sia, ogni uomo è esposto costantemente all'influsso dell'ambiente che lo circonda. Molte malattie e molti disturbi hanno origine anche in un ambiente abitativo e lavorativo non sano.
Le zone geopatogene e l'elettrosmog fanno parte di questi influssi nocivi.
Questo manualetto vuole evidenziare in modo semplice i pericoli connessi con questi influssi. E' un tema troppo ampio per potersi esaurire in un'opera così breve, che vuol rappresentare solo uno stimolo ad affrontare senza paura anche da questo punto di vista l'ambiente che ci circonda, per modificarlo in maniera positiva.
Opuscolo "zone geopatogene ed elettrosmog" in PDF

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Tel: +39-0471-254199, Fax: +39-0471-25168
E-Mail: info@afb-efs.it

4.1.10

La Bella e la Bestia : PORTE APERTE il 5 gennaio

Il 5 Gennaio 2010 il Teatro Nazionale apre le porte ai milanesi e non solo per farci entrare nel vivo della magia del musical ‘La Bella e la Bestia’.
Durante il corso della giornata adulti e bambini potranno conoscere, passo dopo passo, i retroscena di uno spettacolo come mai si era visto nel nostro Paese: per la prima volta l’eccellenza di Broadway è diventata italiana.
Tutti coloro che interverranno potranno cimentarsi in classi di danza e canto all’interno del Teatro ed assistere alle prove libere. I bambini potranno trasformarsi nel loro personaggio preferito grazie all’aiuto di un’equipe esperta di truccatori.
Le attività della giornata si protrarranno dalle 11 alle 16.30, con il seguente orario:
- dalle 11:00 make up per bambini
- dalle 11:00 giro del palco
- alle 11:30, 13:00 e 14:30 classi di danza (max 40 persone alla volta, durata 30 minuti)
- alle 12:15, 13:45, 15:15 classi di canto (max 40 persone alla volta, durata 30 minuti)
- Alle 16:00 prove libere aperte al pubblico.
L’ingresso è libero, i posti limitati. Sarà possibile prenotare la partecipazione alle attività della giornata il 5 gennaio stesso presso lo stand che sarà allestito all’esterno al Teatro.
Durante la giornata sarà, inoltre, possibile avere gli autografi del Cast ed a tutti gli intervenuti verranno offerte condizioni speciali per l’acquisto dei biglietti del musical.

Plan B 4.0

Lester Brown, "uno dei più influenti opinionisti del mondo" (Washington Post), fondatore del Worldwatch Institute, fondatore e presidente del Earth Policy Institute. Ha un piano, il piano B appunto. Visto che il piano A, cioe' continuare come oggi, non garantisce un futuro. Libro in pdf e la presentazione in powerpoint. Il libro e' in traduzione anche in Italia, ma sara' pubblicato solo a Maggio 2010.

il sangue sintetico

Ricercatori della University of California Santa Barbara e della University of Michigan sono riusciti a produrre un sostituto sintetico del sangue umano: per trasportare ossigeno, farmaci, coloranti per analisi radiografiche. Questo sostituto sintetico potrebbe essere una rivoluzione per le trasfusioni e il trattamento delle malattie del sangue.... (segue...)

3.1.10

Graffiti


Milano : dear Letizia.... Do not delete this one !

1.1.10

Copenaghen... and FERRARA

"Se il livello del mare salisse di un metro nel 2100, l'Italia dovrebbe proteggere buona parte delle sue coste", calcola Angelo Bonelli, presidente dei Verdi. "Da uno studio che abbiamo commissionato a un gruppo di ricercatori risulta che in Italia il 22,8 per cento delle coste è soggetto a erosione: sono 1.733 chilometri". A rischio risultano le coste dell'alto Adriatico da Venezia fino a Grado e verso Sud fin quasi a Rimini, mentre verso l'interno l'acqua potrebbe arrivare sino a Ferrara....