27.9.14

Nuova Caledonia. Nel regno dell'eterna estate - Repubblica Viaggi

Nuova Caledonia. Nel regno dell'eterna estate - Pagina 1 | Repubblica Viaggi

Nuova Caledonia. Nel regno dell'eterna estate

Il mistero più grande è nel nome. Dici Nuova Caledonia, ma di fiordi puntuti e brume scozzesi non trovi nemmeno l'ombra. Fra Sydney e le Fiji, a due giri abbondanti d'orologio dal nostro emisfero, Grande Terre e la sua parure di satelliti - l'isola dei Pini e l'arcipelago della Lealtà - sono l'archetipo del paradiso tropicale. Più autentico della Polinesia da cartolina, più vivido delle Maldive all inclusive, in questo lembo di Melanesia nulla però è come sembra. Fu così che nel 1774 James Cook prese un abbaglio anche nel battezzarla con quel nome più adatto ad un lembo di tartan che ad un angolo di paradiso. Poco dopo ne approfittarono i francesi che vi si impiantarono stabilmente, facendo di questo indirizzo nei Mari nel Sud una delle loro più esotiche "periferiche di regno" che ancor oggi, allo scoccare della pensione, richiama migliaia di "expat", pronti a crogiolarsi al sole dei tropici senza rinunciare al foie gras.

NOUMEA, CAPITALE GENTILE
E allora benvenuti nella capitale Noumea, la metropoli gentile, ricamata fra vetrine alla moda e baie profumate che tanto la fanno somigliare alla Costa Azzurra o a Beverly Hills, soprattutto nei prezzi delle ville color pastello che trapuntano le colline. Qui è passato anche l'archistar Renzo Piano, ma sul suo capolavoro di legno d'iroko e acciaio - il centre Tjibajou che porta il nome di Jean Marie, indimenticato leader indipendentista ucciso nel 1989 - non svetta il tricolore dei Bleus, bensì la bandiera dei kanak. Se loro sono gli indigeni di pelle scura, arrivati qui in piroga oltre tremila anni fa, tra i 230mila fortunati che si spartiscono questo paradiso, ci sono, oltre ai francesi in cerca di una seconda vie en rose, anche i caldochi, ovvero i "nipotini" degli ergastolani che la Madrepatria spedì qui nel 1800. Il sole mise tutti d'accordo e ognuno trovò, in questo Risiko d'oltremare, il proprio posto, i kanak ad est e i caldochi ad ovest, francesi un po' ovunque.

GRANDE TERRE
Per incontrare tutti gli abitanti occorre lasciare le lusinghe di Noumea. È allora che Grande Terre comincia a svelare i suoi segreti e lo fa a Yaté con il Parco della Rivière bleue che compendia le meraviglie di una natura sfacciata e primordiale fra cascate degne, queste sì, di highlands iperboree e laghi incorniciati da terra rossa, come sui campi del Roland Garros. Proseguendo per La Foa, Sarramea e Farino la "Terre" stupisce e cambia ancora. La foresta tropicale si aggroviglia in un virtuosismo di colori, offrendo trekking e passeggiate a cavallo come ottime alternative alle spiagge bianchissime. Qui si vive al ritmo della brousse, la campagna colonizzata dai caldochi che, da bravi cow boy del pacifico indugiano e faticano nei loro ranch, cappello a tesa larga e camicia a scacchi, fra rodeo e fiere del bestiame. E il bello è che il mare se ne sta lì a due passi con la sua barriera corallina, orgoglio dell'Unesco e seconda per dimensione, ma non per biodiversità, solo all'immenso Queensland australiano.

VERSO NORD
In un paio d'ore di viaggio verso Nord si raggiunge Konè, l'avamposto del selvaggio Nord dove le reminiscenze archeologiche dell'antico popolo dei "lapiti" palpitano insieme alla moderna industria del nichel che proietta il paese nella top five dei produttori. Le solite multinazionali hanno inciso calanchi profondi sui rilievi dell'entroterra senza devastare però il paesaggio. Anzi, è proprio percorrendo una delle strade dei minatori che i turisti fanno la fila per ammirare, dalla cima delle colline, il Coer de Voh, un intrico di mangrovie dove l'acqua della laguna gioca a nascondino, disegnando curve a forma di cuore. Lui si fa ammirare solo a certe ore e con una luce precisa ma - quasi come un'aurora boreale in terra australe - è il "trademark" per eccellenza della Nuova Caledonia nel mondo. Fotografarlo non basta: il "cuore" vero batte ad est, oltre la leggendaria strada Rnp2. Dolomitica per arditezza, precipita fra tiaré, flamboyant e tulipierdu Gabon sui villaggi e le falesie scure di Poindimié che con Hienghène è la porta del regno kanak. A cui bussare con rispetto. Tradotto, significa intanto abbandonare la "vitesse" e il ritmo occidentale di compitare le ore. Si può scegliere, infatti, di godersi il lusso del proprio albergo e lo snorkeling all'isolotto Yeega, ma sarebbe un peccato non provare ad uscire e a capire l'essenza più intima di questo popolo che ha, sì, passaporto francese, ma che accanto ad Hollande risponde anche al proprio capo tribù.

OSPITALITÀ NELLA CAPANNA
Non serve l'abito scuro, ma è gradita la coutume , un complesso cerimoniale di presentazione con tanto di offerte dove i soldi non sono tutto: sarebbe riduttivo bollare l'antica arte dell'ospitalità come uno scontato corredo di salamelecchi. I kanak ci tengono davvero e poi la loro casa, pardon la capanna, sarà la vostra, magari in tempo per dare una mano nella tortuosa preparazione della bougna, stufato di pesce o carne con verdure che, innaffiato con latte di cocco, si infila, avvolto in foglie di banano, sotto terra a cuocere lentamente per almeno tre ore.

L'ULTIMA FRONTIERA
Sopita la fame, conquistati dal sapore, la Nuova Caledonia ha in serbo l'ultima, recondita sorpresa: lo sbarco sulle isole. Un volo di venti minuti che, tranne hostess e piloti, gli altri affrontano solitamente scalzi. Ed ecco a voi l'isola dei Pini: prende il nome da questa araucaria columnaris, un pino a forma di scovolino che ha scacciato, nell'immaginario esotico, perfino le palme. Qui il turismo è sviluppato da più tempo ma sulle lagune dorate si viaggia ancora lenti in piroga mentre ristoranti raffinati diffondono le note garbate di Charles Aznavour. Più selvaggio è l'arcipelago della Lealtà: A Maré si pedala da una spiaggia all'altra sorseggiando, ma con moderazione, la cava, il robusto liquore locale. A Lifou tutti vi racconteranno la storia di Christian Karembeu, il kanak che ha fatto gol in tutto il mondo. Ouvea, invece, è poco più di un'idea, cavas sans dire stupenda. Con due lembi di spiaggia uniti da un ponte, c'è davvero poco altro di emerso su questi 35 chilometri di talco purissimo. Sott'acqua pinneggiano felici squali, mante e pesci multicolori. E il resto del mondo resta fuori. Pure molto lontano. E per una volta non se ne sente affatto la mancanza.(24 settembre 2014)



13.9.14

Leucine: food sources high in amino acid leucine.

Leucine: food sources high in amino acid leucine.

Leucine: food sources high in amino acid leucine.

Leucine is one of the 8 essential amino acids that needs to be supplied from dietary sources.

Evidences from several studies, mostly conducted on rats, suggest that leucine is involved in protein synthesis in skeletal muscles, and can inhibit protein degradation in skeletal muscles and liver. It is also an important component of hemoglobin.

Leucine rich food sources include legumes such as soy beans and cowpea and animal products such as beef and fish. Below is a list of select food sources which contain leucine with estimates of their leucine content. The foods are ordered from high to low content.

Leucine food sources Leucine content (grams/ 100 gram food)
Soybeans, mature seeds, raw

2.97

lentils, raw

2.03

cowpea, catjang, mature seeds, raw

1.83

Beef, round, top round, separable lean and fat, trimmed to 1/8" fat, select, raw

1.76

Beef, top sirloin, separable lean only, trimmed to 1/8" fat, choice, raw

1.74

Peanuts, all types, raw

1.67

Salami, Italian, pork

1.63

Fish, salmon, pink, raw

1.62

Crustaceans, shrimp, mixed species, raw

1.61

Chicken, broilers or fryers, thigh, meat only, raw

1.48

Nuts, almonds

1.47

Egg, yolk, raw, fresh

1.40

Chickpeas (garbanzo beans, bengal gram), mature seeds, raw

1.37

Seeds, sesame butter, tahini, from raw and stone ground kernels

1.36

Chicken, broilers or fryers, wing, meat and skin, raw

1.29

flax seed, raw

1.24

Nuts, walnuts, english

1.17

Egg, whole, raw, fresh

1.09

Egg, white, raw, fresh

1.02

Sausage, Italian, pork, raw

0.96

Milk, sheep, fluid

0.59

Pork, fresh, separable fat, raw

0.40

Hummus

0.35

Milk, goat, fluid

0.31

Milk, whole, 3.25% milkfat

0.27

Soy milk, fluid

0.24

asparagus

0.13

Snap beans, green, raw

0.11

Milk, human, mature, fluid

0.10




Food sources of protein: animal and vegetable protein sources and content.
Protein requirement: for kids, adults and pregnant and lactating women.
Soybean/tofu: nutritional value and health benefits
Essential and non essential amino acids: Definitions and Functions
L-Arginine: Food Sources, Health Benefits and Side Effects

Sources

Garlick, P. J. The Role of Leucine in the Regulation of Protein Metabolism. J. Nutr. 135:1553S-1556S, 2005.

Data source: USDA National Nutrient Database for Standard Reference, Release 19 (2006).




12.9.14

Aland. Frizzante nord. Con un mare di luce - Repubblica Viaggi

Aland. Frizzante nord. Con un mare di luce - Pagina 1 | Repubblica Viaggi

Aland. Frizzante nord. Con un mare di luce

Sì certo, la natura qui deve aver fatto una giravolta. È esattamente questo il pensiero che ti accompagna quando tra gli spruzzi che scudisciano i fianchi del motoscafo diretto a Kobbaklintar ti accorgi delle decine di rocce affioranti. Sassi di porfido rosso in mare, lisci come dune del deserto? E perché l'acqua che ti bagna non ha il "sapore di sale" che conosci, ma piuttosto quello aspro di un lago? Le raffiche di vento combattono una strenua battaglia con il sole cocente. Ventisei gradi d'estate finlandese, un'altra giravolta della natura perchè nel resto d'Europa ad agosto piove che sembra novembre. Si naviga a zigzag: la rotta da Mariehamn fin qui è attraversata da istmi, isolette, baiette, fiordi. E sulle sponde ci sono tante "casette delle fate", che alle isole Aland altro non sono che gli allegri cottage dei pescatori. Impossibile non averne uno, per il tempo libero, per le vacanze. Verde acqua oppure rosa fucsia o azzurrine le mura delle casine, blu quasi grigia l'acqua su cui si affacciano.

A bordo, tra i turisti, si cerca con lo sguardo il limite di ogni isolotto, ma questo arcipelago dalla struggente natura nordica, sparpagliato nel golfo di Botnia (mar Baltico) confonde: oltre 6700 "atolli" ma meno di ottanta quelli tutt'oggi abitati, una vera capitale (Mariehamn, che prende il nome da Marija Aleksandrovna imperatrice-sposa dello zar Alessandro II) e decine di approdi, 25 chilometri dalla costa finlandese eppure si parla svedese, il suomi viene insegnato a scuola ma non è lingua ufficiale, una bandiera propria (che nell'ignoranza forestiera si confonde con un cocktail di quella svedese e finlandese), una polizia, un governo autonomo, un rappresentante al parlamento europeo, un cordone ombelicale finnico e una
storia che ha avuto molto più a che fare con Russia e Svezia, una popolazione che non raggiunge quota 30.000 persone e un paesaggio a cui i ragazzi che "emigrano" per l'università a Helsinki o a Stoccolma tornano appena diventano padri.

Nelle Isole del Pesce Persico (Landskapet Aland) la natura detta legge e anche la burocrazia parlamentare (poca) si adegua alla luce del sole (ad agosto tramonta intorno alle 23) ovvero al buio quasi perenne che accompagna l'inverno nordico. Sarà per questo che gli alberi che popolano il promontorio a Hausvidden sembrano di un verde sfolgorante. Siamo dall'altra parte dell'arcipelago - a una sessantina di chilometri dall'aeroporto di Mariehamn - ma la capitale pare lontanissima. Come dice il pieghevole dell'hotel c'è "a glorious sunset at sea colours the western horizon" e una pace zeppa di suoni d'acqua, di fronde, di uccelli e di profumi. I cottage di legno e vetro si ergono come palafitte di fronte al mare e le passeggiate diventano scoperte continue. Perché dopo un cespuglio di ribes c'è n'è un altro di lamponi, perché il mare s'infuria all'improvviso e dà sfogo a un gioco di onde show, perché alla fine di una giornata che sembra non finire mai (adesso ci sono circa 20 gradi, ma la luce ha cominciato a digradare) c'è il menù fusion del resort che
ti conquista. Perché l'unica folla che ti aspetta d'estate nelle isole è quella dei ciclisti che attraversano in lungo e largo chilometri di piste ciclabili intorno ai boschi. E si fermano perfino a offrire le indicazioni del caso a chiunque abbia un'aria straniera.

Certo, a raccontarla così sembra una favola, ma qui i turisti arrivano in punta di piedi dalla Svezia, dall'Austria, dalla Germania, dai Paesi Bassi. Più difficile è incontrare italiani, spagnoli o francesi. Il mare è l'antitesi del caldo Mediterraneo, la sauna è un rito irrinunciabile, la birra profuma di miele, la marmellata dai mille gusti si trova in certi negozietti bio dall'aria country e la pesca è impressa nel dna di quasi tutti i ragazzi insieme a decine di altri sport. Alle Aland si produce poco, ma nel poco rientrano moltissime varietà di patate (colorate e non) e mele belle come quelle di Biancaneve alimentano una fabbrica di succhi che è la più grande realtà industriale dell'arcipelago (Gran Appel Aland) ed esporta in tutto il Nord. E poi ci sono luoghi come Kastelholm Castle, un castello ricostruito più volte (l'ultima nel 2003) a uso dei posteri. Fronteggia l'open air museum Jan Karlsgarden (Kastelholm Sund) che è l'esatta copia di un antico villaggio delle Aland con tanto di farm, stalle e case-botteghe. È il museo perfetto per i bambini, proprio come quelli del Maritime Quarter di Mariehamn. Qui si trova il veliero (originale) Pommern che sul ponte e nelle galere svela non solo i segreti del mare ma la memoria di capitani e famiglie, gli oggetti della nave e i dettagli del passato. Basta salire a bordo per entrare in un'altra dimensione. Una delle tante che l'arcipelago nasconde.(11 settembre 2014)



7.9.14

Valdo Vaccaro: ECCESSO PROTEICO, CALAMITÀ ALIMENTARE DELL'INFANZIA

Valdo Vaccaro: ECCESSO PROTEICO, CALAMITÀ ALIMENTARE DELL'INFANZIA

ECCESSO PROTEICO, CALAMITÀ ALIMENTARE DELL'INFANZIA


LETTERA


SENZA LA SALUTE NON SI VA DA NESSUNA PARTE


Caro Valdo, Intanto un grazie di cuore per tutto ciò  che ci metti a disposizione e per il tuo costante impegno nella divulgazione di uno stile di vita semplice e sano, cosa fondamentale visto che senza salute non si va da nessuna parte. Ma oggi tutti o quasi sembriamo averlo dimenticato.


SONO MAMMA VENEZIANA CON BIMBA DI TRE ANNI


Sono Nicoletta, mamma di 44 anni, di Venezia, da tre mesi sono passata da onnivora a vegetariana e ora a vegana tendenzialmente crudista. Convinta nel profondo che sia la scelta giusta, ho coinvolto la mia bambina di tre anni, pur avendo familiari e dottori contro, come ti puoi immaginare!
Mi sto leggendo con passione le tue tesine e forse ti scrivo un po' troppo presto.


IL SOLITO TIMORE DI FARLE MANCAR QUALCOSA


Mi preoccupo perché sono passata ai fatti senza la dovuta conoscenza, anche se sto cercando di coprire le lacune. Sono spinta dal cuore e dalla convinzione interiore, ma ho sempre paura di farle mancare qualcosa. Vorrei qualche consiglio sulle quantità corrette per un bambino di proteine, possibilmente tradotte in grammi di alimenti da mangiare. Non riesco a tradurre in quantità reali i tuoi suggerimenti. Devo forse darle seitan e tofu? Ultimamente li trovo pesanti. Non sono alimenti troppo elaborati?


DIFFICOLTÀ CON LE VERDURE CRUDE


Accetta di buon grado centrifugati di mela e carota, ma le altre verdure crude non le mangia. Cerco di preparargliele il meno cotte possibili ma, se sono troppo dure, non le vuole. Consuma crudi anche i pomodori. Con la frutta va meglio, la mangia quasi tutta volentieri, specie quella acida. Ma, fin da piccola, ha delle eruzioni cutanee sul viso tipo brufoletti, ad ogni mangiata. Succede specie coi kiwi, le arance e mandaranci. Io comunque, senza eccedere, continuo a darglieli.


BRUFOLETTI DOPO LO YOGURT E L'UOVO. MA ANCHE DOPO LA FRUTTA


La piccola ha sempre rifiutato, per fortuna, latte e formaggi, a parte nella pizza, ma notavo che anche lo yogurt e l'uovo scatenavano questi puntini sulle guance, tanto che pensavo a delle intolleranze. Ma non mi spiego perché succeda pure con la frutta, anche se la pediatra ipotizza una allergia al nickel. Una volta la settimana mangia la pizza col formaggio. Le piace tanto, e finora non mi sono sentita di togliergliela. Ma di sicuro la disturba un po'.


NON VORREI ESAGERARE CON LE PROTEINE, ANCHE SE VEGETALI


Iniziava la giornata con latte di riso e biscottini secchi che ho sostituito frutta e spuntino di frutta. Per pranzo pasta o riso o miglio con verdure, a volte un po' di seitan o tofu o legumi o frutta secca. Per merenda frutta o dolcetto fatto in casa. A sera cena identica al pranzo. Il punto è che non so quante volte la settimana deve mangiare legumi, frutta secca ed eventualmente i citati formaggi alla soia, e soprattutto in che quantità. Ho letto che l'apparato digerente dei bambini non sopporta troppi legumi e troppe scorie. E' vero? Non vorrei esagerare e darle ancora troppe proteine anche se in forma decisamente più sana rispetto a prima.


DURA LOTTA CON LE PERSONE CHE TI CIRCONDANO, SIA IN FAMIGLIA CHE FUORI


Chiedo scusa se ho chiesto cose già dette e che magari non ho ancora letto. Una cosa fondamentale che tu cerchi di trasmettere è anche una vita più calma e serena, aspetto nel quale ancora non mi sto impegnando abbastanza! La lotta più dura è con tutte le persone che ti circondano e ti fanno sentire a disagio solo perché non la pensi come loro. Solo perché non hai vaccinato la piccola come loro. Però sono abituata a remare contro corrente.


LA MIA BIMBA HA LE GUANCE ROSATE E NON PIÙ BIANCHE CADAVERALI


Ah, dimenticavo di dire un dettaglio importante. La cosa che mi rassicura di più sono le belle guance rosate della mia bambina. Da quando ha smesso di mangiare cadaveri, non sono più bianche e pallide! Grazie ancora. Anche se non riuscissi a rispondermi personalmente, mi stai aiutando comunque tantissimo.
Nicoletta, da Venezia


*****


RISPOSTA


HAI FATTO BENISSIMO AD ESPRIMERE I TUOI DUBBI


Ciao Nicoletta, grazie per l'importante contributo che questo tuo intervento apporta non solo a te medesima ma a molte mamme d'Italia. I tuoi dubbi hanno ragione di esistere e quindi occorre parlarne in modo puntuale e dettagliato. Non mi hai affatto scritto troppo presto. Al contrario, hai scelto il momento più strategico ed opportuno, il momento migliore per evitare confusioni e cadute di entusiasmo, qualità quest'ultima che va difesa e tutelata coi denti.


NON OLTRE 11 GRAMMI AL GIORNO DI PROTEINE


Sulla quantità di proteine, ribadisco che, mentre per gli adulti il tetto proteico oscilla tra i 20-24 grammi al giorno, per i bambini non supera gli 11 grammi al giorno, ed è una quota affidabile, calcolata da oltre 100 anni con estrema accuratezza dai pediatri della scienza igienista. Tale quota significa cinque pasti sazianti al giorno condotti ad occhi chiusi e4 senza fare troppi calcoli, con 2 colazioni mattutine e 1 merenda pomeridiana (fruttariane) e con pranzo e cena a carattere più verduriano e calorico. Il sistema valido per gli adulti, di non badare esageratamente al bilancino e di pensare a saziarsi, vale anche per i bambini. Quello che si può invece controllare è la valutazione a occhio dello stato di salute, e il controllo ogni 2-3 giorni del peso corporeo, sia nostro che dei nostri piccoli.


NON FARTI CONDIZIONARE E RIGA DRITTO COI BUONI PRINCIPI


Le tue difficoltà a tradurre i miei suggerimenti in termini pratici, esistono solo perché sei tuttora sbilanciata in senso proteico e perché continui a ricevere pressioni e influenze negative dall'esterno e dall'interno, in quell'indecoroso bombardamento mediatico di chi vive negli stereotipi e di chi ha mente, cuore, sangue e anima orientati tuttora sulle stalle e sui macelli.


MEGLIO DIMENTICARSI LA MACROBIOTICA


Tofu e seitan sono vegani, ma si tratta sempre di prodotto elaborato e cotto, e pertanto pesante. Non c'è bisogno di questi alimenti della macrobiotica cottista, né per gli adulti né tantomeno per i bambini. Questa è spazzatura mentale della proteinomania, di chi crede che la rinuncia alla carne implichi il dover trovare dei sostituti. Il credo comune della gente, stampigliato nel Dna dopo 50 anni di aberranti imbrogli FDA, è che più proteine consumiamo meglio è. Non è così.


L'INDICATORE CIBARIO UMANO È IL LATTE MATERNO, CHE È LA SOSTANZA MENO PROTEICA DEL MONDO INTERNO, DOPO L'ACQUA


Nel momento di massimo fabbisogno proteico, che sta nei due primi anni di vita, quando raddoppiamo di peso e misure in 2 anni, il cibo più indicato è il latte di mamma che ha, negli standard americani di percentuale proteico/calorica, il 5% di proteine. Non c'è alimento che abbia meno proteine del latte materno. La frutta acquosa sta sul 6-7%, patate, riso, cereali, frutta secca da guscio stanno tra l'8 e il13%, le varie verdure stanno sul 20-22%, i legumi stanno sul 28%. Il reale fabbisogno umano oscilla, a seconda dei momenti della vita, tra il 2,5% e il 10%.


L'ESEMPIO STRAORDINARIO DELL'UMILE PATATA


Tieni presente che la modesta patata, a patto che non sia irradiata e che non venga pre-sbucciata, stracotta o fritta nell'olio, è in grado di fornire tutte le proteine e gli aminoacidi essenziali per i bambini in tempo di carestia. Undici bambini peruviani tra gli 8 mesi e i 35 mesi di vita sono stati guariti da crisi di malnutrizione dove il 100% delle proteine e il 75% delle calorie derivava dalle patate. I ricercatori, incuriositi, hanno appurato che le patate contengono davvero tutto quello che serve per far crescere al meglio i bambini in età pre e post svezzamento. Il pericolo insomma non viene dalle carenze proteiche, ma dagli eccessi proteici che portano a un attentato autodistruttivo chiamato acidificazione.


INSERIRE LE VERDURE SCOMODE NEI CENTRIFUGATI


Per le difficoltà a darle verdure crude con fibre difficilmente masticabili, puoi sempre inserire nel centrifugato, che deve avere, per grandi e piccoli, base dolce tipo carote-mele, carote-ananas, carote-finocchio, carote-topinambur, carote-bietole, e una piccola quantità delle verdure che le vuoi aggiungere. Allergia al nickel? Divertente e fantasiosa la tua pediatra. Certe avversioni ce le abbiamo tutti per fortuna. Sarebbe un bel guaio se non fossimo intolleranti al latte, all'alcol, ai veleni e ai minerali pericolosi, tipo mercurio, nickel e alluminio. Significherebbe che il sistema immunitario non ha nemmeno la forza per reagire, tanto saremmo impregnati da quei veleni.


TENDENZA IRRESISTIBILE DI MEDICI E PEDIATRI VERSO LA FALLIMENTARE DIETA MEDITERRANEA MODERNA


Medici e pediatri non hanno ancora capito una cosa basilare, ed è che il corpo umano può contare su un buon margine di tolleranza ai veleni. Ma per poter usufruire di questa caratteristica, è indispensabile fluidificare il sangue e rendere veloce il nostro metabolismo con una dieta autopulente, vitalistica e basso-proteica di tipo crudista-fruttariano. La loro filosofia è l'esatto opposto e porta solo a sviluppare, sovradimensionare ed invecchiare anzitempo i bambini, a renderli obesi con la peggiore delle diete mondiali che è la dieta Mediterranea Moderna basata sul formaggio, l'hamburger, il prosciutto, il gelatino, la nutella, la marmellata, la merendina e l'integratore.


ERUZIONI NEGATIVE DA INDIGESTIONE ED ERUZIONI POSITIVE DA ELIMINAZIONE TOSSINE: IL CORPO SA FARE IL SUO MESTIERE


I brufoletti le vengono per due motivi ben precisi e distinti. Il primo, assai negativo, riguarda cibi sbagliati e quindi crisi digestiva-assimilativa-espulsiva dei medesimi, allorquando vengono assunti latticini, proteine animali, cibi cotti e cibi spazzatura. Il secondo, decisamente positivo e benefico, e quindi da distinguere e da portare come fiore all'occhiello, riguarda la crisi eliminativa, innescata dalla frutta che ripulisce e che incoraggia il sistema immunitario a mandar fuori tramite la pelle altre tossine ancora.


RISPETTIAMO LA PELLE CHE È UN ORGANO DEL SISTEMA EMUNTORIO


Sappiamo quanto i pediatri siano culturalmente prevenuti e refrattari a comprendere i meccanismi delle crisi eliminative, e cerchino sempre di colpevolizzare la frutta, mettendo sullo stesso piano i vari tipi di eruzioni cutanee. Fare attenzione poi a non usare alcuna crema e alcun prodotto dermatologico. Nei disturbi della cute il trattamento locale non serve, salvo che non si tratti di un incidente meccanico o termico. Il problema è interno. Pertanto serve sempre e solo pulizia stile acqua e panno asciutto (niente saponi, talchi, salviette impregnate, lozioni, antisettici, cremine antibiotiche, alcol, ecc). Mai nessun irresponsabile e stupido tatuaggio sulla pelle umana, simbolo di superstizione e di debolezza mentale.


PIANO CON LE PROTEINE E PIANO CON LE TROPPE FIBRE


Le tue considerazioni sulle difficoltà dei piccoli a sopportare cibi elaborati e proteici sono condivisibili. Andiamoci piano pertanto coi legumi e limitiamoci ai fagiolini, ai piselli freschi e ai lupini più avanti. Meglio semmai inserire nella centrifuga qualche pizzico di germogli di alfa-alfa o di soia. Stiamo piuttosto sulle patate e sulle zucche. Ricordo anche a te, visto che usi la centrifuga spesso, di contattare il dr Natarella a info@natarella.nl per informazioni sulla straordinaria centrifuga prodotta dall'Universal Medical Centre a prezzi accessibili.


LE POVERE MAMMINE VENGONO STRESSATE IN CONTINUAZIONE


A questo punto, dopo aver risposto ai tuoi quesiti specifici, vorrei aggiungere qualche considerazione generale, valida per l'infanzia in genere, a vantaggio di tutte le mamme e dei loro bambini di ogni età antecedente alla scuola materna, visto che la pediatria mondiale, salvo le debite eccezioni continua purtroppo a diseducare e a disinformare. Anche perché ho appena ricevuto la telefonata di Giuseppe, padre di una bambina di 6 mesi, con la mamma in crisi per la sua scarsità di latte, e spinta dalla pediatra a partire col latte in polvere. Sono cose che fanno rabbrividire.


ESSERE MAMMA SIGNIFICA DIVENTARE UNA BUONA ATLETA


Ribadisco che ogni donna nel diventare mamma, riceve una buona dotazione di latte. Questa è legge di natura. Occorre svuotare ad ogni poppata tutto il latte e non tenerlo come riserva per le future poppate. E' un errore grave e diffuso che porta a diminuire la produzione di latte. Svuotandolo magari in una bottiglietta (se il bebè non ne vuole più) e conservandolo in frigo per la poppata della sera, si stimola il seno ad incrementare ulteriore latte. Al contrario, la mamma che gioca al risparmio, finisce per perdere la produttività.


PER AVERE LATTE OCCORRE VOLERLO ED ANCHE ESSERE IN FORMA PSICO-FISICA


Altra ragione per il calo-latte è la pessima abitudine di allattare i bimbi la notte, anziché insegnar loro a dormire e a lasciar dormire la mamma, che solo con un buon sonno notturno può mantenersi in forma e fornire latte il più a lungo possibile. Lo stress, ed anche il mettersi in testa che si ha poco latte, fa sì che il latte se ne vada davvero. Praticare dunque una buona respirazione, camminate rigeneranti all'aria aperta, esposizione al sole.


LA GIUSTA ALIMENTAZIONE PER LA MAMMA CHE ALLATTA


Alimentarsi con abbondanti verdure o con centrifugati che includano finocchi, carote, sedani, ravanelli, cetrioli, zucchini e tutte le verdure fresche e stagionali possibili. Germogli, avocado, lupini, mandorle, semini di zucca, di girasole, di sesamo e di lino. Bere latte non fa certo produrre più latte. Latte non fa latte, sangue non fa sangue, fegato non fa fegato. Devo ripeterlo fino alla noia. Imparare dalla mucca, che si carica di latte brucando erba dalla sera alla mattina.


I PEDIATRI NON DEVONO IMPORRE LE LORO NOZIONI DOGMATICHE E CATTEDRATICHE


Nei primi tre anni di vita del bambino più latte di mamma c'è e meglio è. Alternarlo progressivamente con succhi rigorosamente freschi non è affatto sbagliato, soprattutto se c'è autentica insufficienza di latte materno. Se il pediatra arriccia il naso, se suggerisce latte in polvere e omogeneizzati, se parteggia per integrazioni e vaccinazioni, non serve fare troppe polemiche. Si cambia pediatra e si può anche farne a meno. Meglio nessun pediatra che un pediatra inquadrato.


LA MAGGIORE INSIDIA RIMANE LA SOVRALIMENTAZIONE


I bambini di tutto il mondo sono soggetti a molte influenze avverse, ma probabilmente la peggiore di esse, vaccinazioni a parte, si chiama overfeeding, ovvero sovralimentazione. E' basilare che i bambini non vengano spinti verso il latte in polvere. Abituarli al latte di mamma alternato in caso a succhi freschi (e mai confezionati) di frutta stagionale, a succhi di carote e ananas, a succhi di arancia, a succhi di mela, a succhi di mirtillo e di uva. Il pericolo per la salute dei bambini sta nello scivolamento progressivo verso i cibi-spazzatura, verso i cibi denaturati e cotti, le torte, i dolci, i gelati, le bibite.


DARE UN BUON IMPRINTING ETICO ED ALIMENTARE


I genitori intelligenti devono abituare i loro piccoli ai cibi vivi e naturali, sin dall'inizio, formando quell'imprinting che li guiderà più avanti a difendersi dagli attacchi delle industrie farabutte, dei raggiri pubblicitari e dei pessimi esempi delle mense scolastiche e dei compagni diseducati. Non devono coltivare o sviluppare in essi l'appetito e la disinvoltura verso cibi micidiali e grondanti sangue, dove ci siano caseina (precursore di diabete, di allergie, di celiachia, di ferro carenza), cadaverina (precursore di acidosi, di iperuricemia, di insufficienza renale, di disbiosi intestinale), e integrazioni di vario tipo.


LA DIETA A PARTIRE DAL TERZO ANNO


A partire dal terzo anno entriamo in zona svezzamento ed ampliamento-dieta, per cui il latte viene escluso per sempre dal panorama nutritivo. Aggiungere dunque  all'alimentazione essenzialmente lattea e liquida precedente frutta e verdure senza alcun timore e senza alcuna riserva. Qualsiasi frutto di stagione è un toccasana privo di controindicazioni. Arance, mandaranci, pompelmi, pesche, susine, albicocche, ciliegie, fichi, mele, pere, fragole, lamponi, mirtilli, more, nespole, uva, bacche coltivate e selvatiche, melograni, kaki, banane, ananas, manghi, papaie, albicocche, meloni e angurie (con l'accortezza di non mescolarle questi due ultimi al resto).


CIBI SÌ E CIBI NO


Dare non solo il succo ma anche la polpa e le fibre. Tutti i tipi di noci si possono dare, anche se mandorle e pinoli paiono essere davvero tra i più digeribili. Non esagerare nei quantitativi. Verdure non troppo gradite e non troppo masticabili, come tuberi e radici, germogli vari, crescione, topinambur, patate e patate dolci, carote e sedani, possono far parte di un buon armamentario da centrifuga. Evitare rigorosamente tutti i cibi in scatola e in confezione. Tutti i vegetali freschi, meglio se crudi ma anche cotti al vapore (questo vale specie per i vegetali amidacei tipo cavoli, cavolfiori, cavolini Bruxelles, cime di rapa, bietole, asparagi, ortiche, spinaci, zucchini) possono essere dati liberamente.


REGOLE E SUGGERIMENTI BASILARI


Riassumo alcune regole  semplici e basilari:


1) Dare ai bimbi solo e sempre cibo naturale, cibo non lavorato, non sterilizzato, non adulterato, non drogato-salato-zuccherato-aspartamizzato-vitaminizzato-integrato, cibo prevalentemente non cotto, cibo mai stracotto.


2) Non sovralimentare i bimbi. Tre pasti moderati al giorno sono sufficienti. Al massimo cinque se aggiungiamo qualche succo o qualche frutto a debita distanza. Essenzialmente puntare, oltre che sul crudo, su qualche compromesso verso il cotto a base di patate, legumi freschi, miglio, grano saraceno e riso integrale. Si può ricorrere a farine ottenute a crudo tipo quella di castagne, quella di pistacchio, quella di carruba, quella di manioca (la famosa tapioca), per preparare qualche dolcetto senza zucchero con l'aiuto di uvetta, datteri e fichi secchi. Ottimo il pop-corn preparato in casa senza sale e senza zucchero, accompagnabile a fichi freschi o a banane. Stesso discorso per le gallette di riso e di altri cereali. Il latte di mandorle fatto in casa mettendo le mandorle prima in ammollo e poi frullandole è pure valido.


3) Puntare su cibi semplici e non elaborati o mescolati, onde evitare fenomeni fermentativi.


4) Non dar loro nulla tra un pasto e l'altro. Soprattutto nulla durante la notte. Se piangono, lasciare che piangano, al massimo accarezzarli e non viziarli abituandoli a pretendere poppate o altro durante le ore notturne. Mai forzare i bambini al cibo, per alcun motivo.


5) Se i bambini sono nervosi, irritati, stanchi, sazi, surriscaldati, ammalati, con la febbre, STOP A TUTTI I CIBI.


6) Insegnare ai bambini la masticazione accurata dei cibi, dei semini, dei cereali.


7) Valgono poi tutte le regole sulle combinazioni degli alimenti. Mai frutta cotta ai bimbi. Agrumi meglio da soli. Angurie e meloni sempre da soli. Mele e ananas mescolabili, ed anche le pere non sono male in questo. La frutta in genere tenerla lontano dalle verdure e dai pasti principali.


8) Evitare al massimo il breakfast-food commerciale, a base di cereali lavorati e merendine varie. Per la crema di avena e per i vari semini, incluso il germe di grano, verificare nei bimbi il grado di digeribilità e di assimilazione. Controllare le etichette per rendersi conto di quanti componenti chimici stanno in ogni prodotto. C'è ovviamente qualche controversia da parte mia con Shelton, Hotema ed Ehret sui cereali integrali in genere ed anche sulla crema di avena, per la faccenda del glutine che, similmente alla caseina dei latticini, incollerebbe i villi intestinali causando problemi assimilativi agli alimenti. E' anche questione di abitudine e di capacità assimilativa a mio parere. Sappiamo benissimo che per il celiaco e per chi tende verso la celiachia, ogni cereale col glutine diventa un problema. In questi casi serve prudenza, limitazione, e anche preferenza verso cereali privi di glutine (riso, miglio, quinoa) o verso il grano saraceno (che non è un cereale).


Valdo Vaccaro














Valdo Vaccaro: ECCESSO PROTEICO, CALAMITÀ ALIMENTARE DELL'INFANZIA

http://valdovaccaro.blogspot.it/2012/06/eccesso-proteico-calamita-alimentare.html

Vegan-in-Italy

http://www.vegan-in-italy.net/%23!le-best-bloggers/c1s0o

5.9.14

Transcontinental

http://reportage.transcontinentalrace.com/?page_id=357

About

The What?…

In the early days of bicycle racing there was a time when plucky riders took on long hard stages alone with no team cars and no soigneurs to look after them.  They were hardy and desperate men who ate what they could get, slept when they could and rode all day.  They weren't professional athletes or men of means, they were "mavericks, vagabonds and adventurers" who picked up a bicycle and went to seek their fortune.

The founders of the Tour de France wanted to create a race of thousands of miles of cycling, whatever the weather and road conditions where "even the best will take a beating"  Often they would race through the night to distances of over 400km each day in stages that would take more than 18 hours.  Henri Desgrange, the father of the tour once noted that "the ideal Tour would be a Tour in which only one rider survives the ordeal."

Running from the streets of London, to the tip of Asia via Parisian Suburbs, the high cols of the Eastern Alps and the rugged dalmatian coast, the Transcontinental is part Brevet, part Ultra Marathon and part Bikepacking Race.  Call it what you will, it fills a need for those who want to see a distance race of a magnitude and difficulty that would rival the so called toughest races on earth but without the ecological footprint of vehicle support and a cost of entry that would exclude Desgrange's tourist routiers.  For us though it also pays homage to those courageous souls of yesteryear and re-kindles the adventurous spirit of the early grand tours .

Redeeming features include…

One stage - The clock never stops.  Racers chose where, when and if at all to rest.

No Support - Racers can only use what they take with them, or what they can find en-route at commercially available services.

No Route - Between London and Istanbul only two mandatory controls ensure that racers visit some of the most famous pieces of road in Europe and connect with the suffering of their forebears.  The rest is up to them.

Live Tracking - Unlike the races of the 1900s, which featured much skull-duggery and deviousness which eventually saw the stages made shorter and more controlled and bike racing become more professional, through the miracle of modern satellite technology and the interweb we can check up on our riders progress wherever they may be.  So too can you wherever you may be.  Don't forget to share.