7.9.14

Valdo Vaccaro: ECCESSO PROTEICO, CALAMITÀ ALIMENTARE DELL'INFANZIA

Valdo Vaccaro: ECCESSO PROTEICO, CALAMITÀ ALIMENTARE DELL'INFANZIA

ECCESSO PROTEICO, CALAMITÀ ALIMENTARE DELL'INFANZIA


LETTERA


SENZA LA SALUTE NON SI VA DA NESSUNA PARTE


Caro Valdo, Intanto un grazie di cuore per tutto ciò  che ci metti a disposizione e per il tuo costante impegno nella divulgazione di uno stile di vita semplice e sano, cosa fondamentale visto che senza salute non si va da nessuna parte. Ma oggi tutti o quasi sembriamo averlo dimenticato.


SONO MAMMA VENEZIANA CON BIMBA DI TRE ANNI


Sono Nicoletta, mamma di 44 anni, di Venezia, da tre mesi sono passata da onnivora a vegetariana e ora a vegana tendenzialmente crudista. Convinta nel profondo che sia la scelta giusta, ho coinvolto la mia bambina di tre anni, pur avendo familiari e dottori contro, come ti puoi immaginare!
Mi sto leggendo con passione le tue tesine e forse ti scrivo un po' troppo presto.


IL SOLITO TIMORE DI FARLE MANCAR QUALCOSA


Mi preoccupo perché sono passata ai fatti senza la dovuta conoscenza, anche se sto cercando di coprire le lacune. Sono spinta dal cuore e dalla convinzione interiore, ma ho sempre paura di farle mancare qualcosa. Vorrei qualche consiglio sulle quantità corrette per un bambino di proteine, possibilmente tradotte in grammi di alimenti da mangiare. Non riesco a tradurre in quantità reali i tuoi suggerimenti. Devo forse darle seitan e tofu? Ultimamente li trovo pesanti. Non sono alimenti troppo elaborati?


DIFFICOLTÀ CON LE VERDURE CRUDE


Accetta di buon grado centrifugati di mela e carota, ma le altre verdure crude non le mangia. Cerco di preparargliele il meno cotte possibili ma, se sono troppo dure, non le vuole. Consuma crudi anche i pomodori. Con la frutta va meglio, la mangia quasi tutta volentieri, specie quella acida. Ma, fin da piccola, ha delle eruzioni cutanee sul viso tipo brufoletti, ad ogni mangiata. Succede specie coi kiwi, le arance e mandaranci. Io comunque, senza eccedere, continuo a darglieli.


BRUFOLETTI DOPO LO YOGURT E L'UOVO. MA ANCHE DOPO LA FRUTTA


La piccola ha sempre rifiutato, per fortuna, latte e formaggi, a parte nella pizza, ma notavo che anche lo yogurt e l'uovo scatenavano questi puntini sulle guance, tanto che pensavo a delle intolleranze. Ma non mi spiego perché succeda pure con la frutta, anche se la pediatra ipotizza una allergia al nickel. Una volta la settimana mangia la pizza col formaggio. Le piace tanto, e finora non mi sono sentita di togliergliela. Ma di sicuro la disturba un po'.


NON VORREI ESAGERARE CON LE PROTEINE, ANCHE SE VEGETALI


Iniziava la giornata con latte di riso e biscottini secchi che ho sostituito frutta e spuntino di frutta. Per pranzo pasta o riso o miglio con verdure, a volte un po' di seitan o tofu o legumi o frutta secca. Per merenda frutta o dolcetto fatto in casa. A sera cena identica al pranzo. Il punto è che non so quante volte la settimana deve mangiare legumi, frutta secca ed eventualmente i citati formaggi alla soia, e soprattutto in che quantità. Ho letto che l'apparato digerente dei bambini non sopporta troppi legumi e troppe scorie. E' vero? Non vorrei esagerare e darle ancora troppe proteine anche se in forma decisamente più sana rispetto a prima.


DURA LOTTA CON LE PERSONE CHE TI CIRCONDANO, SIA IN FAMIGLIA CHE FUORI


Chiedo scusa se ho chiesto cose già dette e che magari non ho ancora letto. Una cosa fondamentale che tu cerchi di trasmettere è anche una vita più calma e serena, aspetto nel quale ancora non mi sto impegnando abbastanza! La lotta più dura è con tutte le persone che ti circondano e ti fanno sentire a disagio solo perché non la pensi come loro. Solo perché non hai vaccinato la piccola come loro. Però sono abituata a remare contro corrente.


LA MIA BIMBA HA LE GUANCE ROSATE E NON PIÙ BIANCHE CADAVERALI


Ah, dimenticavo di dire un dettaglio importante. La cosa che mi rassicura di più sono le belle guance rosate della mia bambina. Da quando ha smesso di mangiare cadaveri, non sono più bianche e pallide! Grazie ancora. Anche se non riuscissi a rispondermi personalmente, mi stai aiutando comunque tantissimo.
Nicoletta, da Venezia


*****


RISPOSTA


HAI FATTO BENISSIMO AD ESPRIMERE I TUOI DUBBI


Ciao Nicoletta, grazie per l'importante contributo che questo tuo intervento apporta non solo a te medesima ma a molte mamme d'Italia. I tuoi dubbi hanno ragione di esistere e quindi occorre parlarne in modo puntuale e dettagliato. Non mi hai affatto scritto troppo presto. Al contrario, hai scelto il momento più strategico ed opportuno, il momento migliore per evitare confusioni e cadute di entusiasmo, qualità quest'ultima che va difesa e tutelata coi denti.


NON OLTRE 11 GRAMMI AL GIORNO DI PROTEINE


Sulla quantità di proteine, ribadisco che, mentre per gli adulti il tetto proteico oscilla tra i 20-24 grammi al giorno, per i bambini non supera gli 11 grammi al giorno, ed è una quota affidabile, calcolata da oltre 100 anni con estrema accuratezza dai pediatri della scienza igienista. Tale quota significa cinque pasti sazianti al giorno condotti ad occhi chiusi e4 senza fare troppi calcoli, con 2 colazioni mattutine e 1 merenda pomeridiana (fruttariane) e con pranzo e cena a carattere più verduriano e calorico. Il sistema valido per gli adulti, di non badare esageratamente al bilancino e di pensare a saziarsi, vale anche per i bambini. Quello che si può invece controllare è la valutazione a occhio dello stato di salute, e il controllo ogni 2-3 giorni del peso corporeo, sia nostro che dei nostri piccoli.


NON FARTI CONDIZIONARE E RIGA DRITTO COI BUONI PRINCIPI


Le tue difficoltà a tradurre i miei suggerimenti in termini pratici, esistono solo perché sei tuttora sbilanciata in senso proteico e perché continui a ricevere pressioni e influenze negative dall'esterno e dall'interno, in quell'indecoroso bombardamento mediatico di chi vive negli stereotipi e di chi ha mente, cuore, sangue e anima orientati tuttora sulle stalle e sui macelli.


MEGLIO DIMENTICARSI LA MACROBIOTICA


Tofu e seitan sono vegani, ma si tratta sempre di prodotto elaborato e cotto, e pertanto pesante. Non c'è bisogno di questi alimenti della macrobiotica cottista, né per gli adulti né tantomeno per i bambini. Questa è spazzatura mentale della proteinomania, di chi crede che la rinuncia alla carne implichi il dover trovare dei sostituti. Il credo comune della gente, stampigliato nel Dna dopo 50 anni di aberranti imbrogli FDA, è che più proteine consumiamo meglio è. Non è così.


L'INDICATORE CIBARIO UMANO È IL LATTE MATERNO, CHE È LA SOSTANZA MENO PROTEICA DEL MONDO INTERNO, DOPO L'ACQUA


Nel momento di massimo fabbisogno proteico, che sta nei due primi anni di vita, quando raddoppiamo di peso e misure in 2 anni, il cibo più indicato è il latte di mamma che ha, negli standard americani di percentuale proteico/calorica, il 5% di proteine. Non c'è alimento che abbia meno proteine del latte materno. La frutta acquosa sta sul 6-7%, patate, riso, cereali, frutta secca da guscio stanno tra l'8 e il13%, le varie verdure stanno sul 20-22%, i legumi stanno sul 28%. Il reale fabbisogno umano oscilla, a seconda dei momenti della vita, tra il 2,5% e il 10%.


L'ESEMPIO STRAORDINARIO DELL'UMILE PATATA


Tieni presente che la modesta patata, a patto che non sia irradiata e che non venga pre-sbucciata, stracotta o fritta nell'olio, è in grado di fornire tutte le proteine e gli aminoacidi essenziali per i bambini in tempo di carestia. Undici bambini peruviani tra gli 8 mesi e i 35 mesi di vita sono stati guariti da crisi di malnutrizione dove il 100% delle proteine e il 75% delle calorie derivava dalle patate. I ricercatori, incuriositi, hanno appurato che le patate contengono davvero tutto quello che serve per far crescere al meglio i bambini in età pre e post svezzamento. Il pericolo insomma non viene dalle carenze proteiche, ma dagli eccessi proteici che portano a un attentato autodistruttivo chiamato acidificazione.


INSERIRE LE VERDURE SCOMODE NEI CENTRIFUGATI


Per le difficoltà a darle verdure crude con fibre difficilmente masticabili, puoi sempre inserire nel centrifugato, che deve avere, per grandi e piccoli, base dolce tipo carote-mele, carote-ananas, carote-finocchio, carote-topinambur, carote-bietole, e una piccola quantità delle verdure che le vuoi aggiungere. Allergia al nickel? Divertente e fantasiosa la tua pediatra. Certe avversioni ce le abbiamo tutti per fortuna. Sarebbe un bel guaio se non fossimo intolleranti al latte, all'alcol, ai veleni e ai minerali pericolosi, tipo mercurio, nickel e alluminio. Significherebbe che il sistema immunitario non ha nemmeno la forza per reagire, tanto saremmo impregnati da quei veleni.


TENDENZA IRRESISTIBILE DI MEDICI E PEDIATRI VERSO LA FALLIMENTARE DIETA MEDITERRANEA MODERNA


Medici e pediatri non hanno ancora capito una cosa basilare, ed è che il corpo umano può contare su un buon margine di tolleranza ai veleni. Ma per poter usufruire di questa caratteristica, è indispensabile fluidificare il sangue e rendere veloce il nostro metabolismo con una dieta autopulente, vitalistica e basso-proteica di tipo crudista-fruttariano. La loro filosofia è l'esatto opposto e porta solo a sviluppare, sovradimensionare ed invecchiare anzitempo i bambini, a renderli obesi con la peggiore delle diete mondiali che è la dieta Mediterranea Moderna basata sul formaggio, l'hamburger, il prosciutto, il gelatino, la nutella, la marmellata, la merendina e l'integratore.


ERUZIONI NEGATIVE DA INDIGESTIONE ED ERUZIONI POSITIVE DA ELIMINAZIONE TOSSINE: IL CORPO SA FARE IL SUO MESTIERE


I brufoletti le vengono per due motivi ben precisi e distinti. Il primo, assai negativo, riguarda cibi sbagliati e quindi crisi digestiva-assimilativa-espulsiva dei medesimi, allorquando vengono assunti latticini, proteine animali, cibi cotti e cibi spazzatura. Il secondo, decisamente positivo e benefico, e quindi da distinguere e da portare come fiore all'occhiello, riguarda la crisi eliminativa, innescata dalla frutta che ripulisce e che incoraggia il sistema immunitario a mandar fuori tramite la pelle altre tossine ancora.


RISPETTIAMO LA PELLE CHE È UN ORGANO DEL SISTEMA EMUNTORIO


Sappiamo quanto i pediatri siano culturalmente prevenuti e refrattari a comprendere i meccanismi delle crisi eliminative, e cerchino sempre di colpevolizzare la frutta, mettendo sullo stesso piano i vari tipi di eruzioni cutanee. Fare attenzione poi a non usare alcuna crema e alcun prodotto dermatologico. Nei disturbi della cute il trattamento locale non serve, salvo che non si tratti di un incidente meccanico o termico. Il problema è interno. Pertanto serve sempre e solo pulizia stile acqua e panno asciutto (niente saponi, talchi, salviette impregnate, lozioni, antisettici, cremine antibiotiche, alcol, ecc). Mai nessun irresponsabile e stupido tatuaggio sulla pelle umana, simbolo di superstizione e di debolezza mentale.


PIANO CON LE PROTEINE E PIANO CON LE TROPPE FIBRE


Le tue considerazioni sulle difficoltà dei piccoli a sopportare cibi elaborati e proteici sono condivisibili. Andiamoci piano pertanto coi legumi e limitiamoci ai fagiolini, ai piselli freschi e ai lupini più avanti. Meglio semmai inserire nella centrifuga qualche pizzico di germogli di alfa-alfa o di soia. Stiamo piuttosto sulle patate e sulle zucche. Ricordo anche a te, visto che usi la centrifuga spesso, di contattare il dr Natarella a info@natarella.nl per informazioni sulla straordinaria centrifuga prodotta dall'Universal Medical Centre a prezzi accessibili.


LE POVERE MAMMINE VENGONO STRESSATE IN CONTINUAZIONE


A questo punto, dopo aver risposto ai tuoi quesiti specifici, vorrei aggiungere qualche considerazione generale, valida per l'infanzia in genere, a vantaggio di tutte le mamme e dei loro bambini di ogni età antecedente alla scuola materna, visto che la pediatria mondiale, salvo le debite eccezioni continua purtroppo a diseducare e a disinformare. Anche perché ho appena ricevuto la telefonata di Giuseppe, padre di una bambina di 6 mesi, con la mamma in crisi per la sua scarsità di latte, e spinta dalla pediatra a partire col latte in polvere. Sono cose che fanno rabbrividire.


ESSERE MAMMA SIGNIFICA DIVENTARE UNA BUONA ATLETA


Ribadisco che ogni donna nel diventare mamma, riceve una buona dotazione di latte. Questa è legge di natura. Occorre svuotare ad ogni poppata tutto il latte e non tenerlo come riserva per le future poppate. E' un errore grave e diffuso che porta a diminuire la produzione di latte. Svuotandolo magari in una bottiglietta (se il bebè non ne vuole più) e conservandolo in frigo per la poppata della sera, si stimola il seno ad incrementare ulteriore latte. Al contrario, la mamma che gioca al risparmio, finisce per perdere la produttività.


PER AVERE LATTE OCCORRE VOLERLO ED ANCHE ESSERE IN FORMA PSICO-FISICA


Altra ragione per il calo-latte è la pessima abitudine di allattare i bimbi la notte, anziché insegnar loro a dormire e a lasciar dormire la mamma, che solo con un buon sonno notturno può mantenersi in forma e fornire latte il più a lungo possibile. Lo stress, ed anche il mettersi in testa che si ha poco latte, fa sì che il latte se ne vada davvero. Praticare dunque una buona respirazione, camminate rigeneranti all'aria aperta, esposizione al sole.


LA GIUSTA ALIMENTAZIONE PER LA MAMMA CHE ALLATTA


Alimentarsi con abbondanti verdure o con centrifugati che includano finocchi, carote, sedani, ravanelli, cetrioli, zucchini e tutte le verdure fresche e stagionali possibili. Germogli, avocado, lupini, mandorle, semini di zucca, di girasole, di sesamo e di lino. Bere latte non fa certo produrre più latte. Latte non fa latte, sangue non fa sangue, fegato non fa fegato. Devo ripeterlo fino alla noia. Imparare dalla mucca, che si carica di latte brucando erba dalla sera alla mattina.


I PEDIATRI NON DEVONO IMPORRE LE LORO NOZIONI DOGMATICHE E CATTEDRATICHE


Nei primi tre anni di vita del bambino più latte di mamma c'è e meglio è. Alternarlo progressivamente con succhi rigorosamente freschi non è affatto sbagliato, soprattutto se c'è autentica insufficienza di latte materno. Se il pediatra arriccia il naso, se suggerisce latte in polvere e omogeneizzati, se parteggia per integrazioni e vaccinazioni, non serve fare troppe polemiche. Si cambia pediatra e si può anche farne a meno. Meglio nessun pediatra che un pediatra inquadrato.


LA MAGGIORE INSIDIA RIMANE LA SOVRALIMENTAZIONE


I bambini di tutto il mondo sono soggetti a molte influenze avverse, ma probabilmente la peggiore di esse, vaccinazioni a parte, si chiama overfeeding, ovvero sovralimentazione. E' basilare che i bambini non vengano spinti verso il latte in polvere. Abituarli al latte di mamma alternato in caso a succhi freschi (e mai confezionati) di frutta stagionale, a succhi di carote e ananas, a succhi di arancia, a succhi di mela, a succhi di mirtillo e di uva. Il pericolo per la salute dei bambini sta nello scivolamento progressivo verso i cibi-spazzatura, verso i cibi denaturati e cotti, le torte, i dolci, i gelati, le bibite.


DARE UN BUON IMPRINTING ETICO ED ALIMENTARE


I genitori intelligenti devono abituare i loro piccoli ai cibi vivi e naturali, sin dall'inizio, formando quell'imprinting che li guiderà più avanti a difendersi dagli attacchi delle industrie farabutte, dei raggiri pubblicitari e dei pessimi esempi delle mense scolastiche e dei compagni diseducati. Non devono coltivare o sviluppare in essi l'appetito e la disinvoltura verso cibi micidiali e grondanti sangue, dove ci siano caseina (precursore di diabete, di allergie, di celiachia, di ferro carenza), cadaverina (precursore di acidosi, di iperuricemia, di insufficienza renale, di disbiosi intestinale), e integrazioni di vario tipo.


LA DIETA A PARTIRE DAL TERZO ANNO


A partire dal terzo anno entriamo in zona svezzamento ed ampliamento-dieta, per cui il latte viene escluso per sempre dal panorama nutritivo. Aggiungere dunque  all'alimentazione essenzialmente lattea e liquida precedente frutta e verdure senza alcun timore e senza alcuna riserva. Qualsiasi frutto di stagione è un toccasana privo di controindicazioni. Arance, mandaranci, pompelmi, pesche, susine, albicocche, ciliegie, fichi, mele, pere, fragole, lamponi, mirtilli, more, nespole, uva, bacche coltivate e selvatiche, melograni, kaki, banane, ananas, manghi, papaie, albicocche, meloni e angurie (con l'accortezza di non mescolarle questi due ultimi al resto).


CIBI SÌ E CIBI NO


Dare non solo il succo ma anche la polpa e le fibre. Tutti i tipi di noci si possono dare, anche se mandorle e pinoli paiono essere davvero tra i più digeribili. Non esagerare nei quantitativi. Verdure non troppo gradite e non troppo masticabili, come tuberi e radici, germogli vari, crescione, topinambur, patate e patate dolci, carote e sedani, possono far parte di un buon armamentario da centrifuga. Evitare rigorosamente tutti i cibi in scatola e in confezione. Tutti i vegetali freschi, meglio se crudi ma anche cotti al vapore (questo vale specie per i vegetali amidacei tipo cavoli, cavolfiori, cavolini Bruxelles, cime di rapa, bietole, asparagi, ortiche, spinaci, zucchini) possono essere dati liberamente.


REGOLE E SUGGERIMENTI BASILARI


Riassumo alcune regole  semplici e basilari:


1) Dare ai bimbi solo e sempre cibo naturale, cibo non lavorato, non sterilizzato, non adulterato, non drogato-salato-zuccherato-aspartamizzato-vitaminizzato-integrato, cibo prevalentemente non cotto, cibo mai stracotto.


2) Non sovralimentare i bimbi. Tre pasti moderati al giorno sono sufficienti. Al massimo cinque se aggiungiamo qualche succo o qualche frutto a debita distanza. Essenzialmente puntare, oltre che sul crudo, su qualche compromesso verso il cotto a base di patate, legumi freschi, miglio, grano saraceno e riso integrale. Si può ricorrere a farine ottenute a crudo tipo quella di castagne, quella di pistacchio, quella di carruba, quella di manioca (la famosa tapioca), per preparare qualche dolcetto senza zucchero con l'aiuto di uvetta, datteri e fichi secchi. Ottimo il pop-corn preparato in casa senza sale e senza zucchero, accompagnabile a fichi freschi o a banane. Stesso discorso per le gallette di riso e di altri cereali. Il latte di mandorle fatto in casa mettendo le mandorle prima in ammollo e poi frullandole è pure valido.


3) Puntare su cibi semplici e non elaborati o mescolati, onde evitare fenomeni fermentativi.


4) Non dar loro nulla tra un pasto e l'altro. Soprattutto nulla durante la notte. Se piangono, lasciare che piangano, al massimo accarezzarli e non viziarli abituandoli a pretendere poppate o altro durante le ore notturne. Mai forzare i bambini al cibo, per alcun motivo.


5) Se i bambini sono nervosi, irritati, stanchi, sazi, surriscaldati, ammalati, con la febbre, STOP A TUTTI I CIBI.


6) Insegnare ai bambini la masticazione accurata dei cibi, dei semini, dei cereali.


7) Valgono poi tutte le regole sulle combinazioni degli alimenti. Mai frutta cotta ai bimbi. Agrumi meglio da soli. Angurie e meloni sempre da soli. Mele e ananas mescolabili, ed anche le pere non sono male in questo. La frutta in genere tenerla lontano dalle verdure e dai pasti principali.


8) Evitare al massimo il breakfast-food commerciale, a base di cereali lavorati e merendine varie. Per la crema di avena e per i vari semini, incluso il germe di grano, verificare nei bimbi il grado di digeribilità e di assimilazione. Controllare le etichette per rendersi conto di quanti componenti chimici stanno in ogni prodotto. C'è ovviamente qualche controversia da parte mia con Shelton, Hotema ed Ehret sui cereali integrali in genere ed anche sulla crema di avena, per la faccenda del glutine che, similmente alla caseina dei latticini, incollerebbe i villi intestinali causando problemi assimilativi agli alimenti. E' anche questione di abitudine e di capacità assimilativa a mio parere. Sappiamo benissimo che per il celiaco e per chi tende verso la celiachia, ogni cereale col glutine diventa un problema. In questi casi serve prudenza, limitazione, e anche preferenza verso cereali privi di glutine (riso, miglio, quinoa) o verso il grano saraceno (che non è un cereale).


Valdo Vaccaro














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