5.5.16

Diabete, cambiare l'ordine delle portate: così si può 'imbrogliare' il metabolismo ed evitare il picco glicemico - Repubblica.it

Diabete, cambiare l'ordine delle portate: così si può 'imbrogliare' il metabolismo ed evitare il picco glicemico - Repubblica.it

Diabete, cambiare l'ordine delle portate: così si può 'imbrogliare' il metabolismo ed evitare il picco glicemico

RIMINI - Imbrogliare il nostro metabolismo per evitare il picco glicemico dopo i pasti, che preoccupa molto i diabetici. Ma che non fa bene neanche agli altri. Ora due studi dell'Università di Pisa hanno scoperto che per imbrogliarlo basta invertire l'ordine con cui si mangia: prima un antipasto proteico e poi pane o pasta, meglio se integrali. Già in questo modo si riesce ad abbassare il picco glicemico post prandiale del 30 per cento. E' una delle novità emerse a Rimini dai lavori del 26° Congresso nazionale della Società italiana di diabetologia.

Tra i consigli dei ricercatori, moderazione con gli alcolici, che innalzano la glicemia; la frutta va mangiata anche come snack, possibilmente abbinata a una fonte proteica, evitando quella troppo dolce, quindi banane, cachi, uva e fichi; prudenza con le ciliegie e con tutta la frutta estiva, ma via libera a mele, pere, agrumi e fragole. Ovviamente al bando tutti gli zuccheri semplici, che danno un immediato picco glicemico, compresi quelli contenuti nelle bevande dolcificate, come quelle a base di cola o di succo di arancia. E ancor di più quelle dolcificate con fruttosio, considerato lo zucchero più a rischio perché - come ha spiegato Giorgio Sesti, presidente eletto della Società italiana di Diabetologia, non solo fa innalzare bruscamente la glicemia, ma fa aumentare l'acido urico, che è un fattore di rischio importante per gli eventi cardiovascolari, è predittore di danno renale, e provoca statosi epatica, ovvero grasso nel fegato.

L'alimentazione è certamente un argomento sensibile per i diabetici, spesso travolti da consigli contraddittori e da divieti senza ragion d'essere. In realtà gli alimenti davvero vietati non sono moltissimi. E forse sarebbe utile che anche i non diabetici li limitassero. Sono quelli che hanno un indice glicemico alto, come le patate, la frutta molto zuccherina o il pane bianco. Da privilegiare invece proteine, carboidrati complessi come pane e pasta integrali, verdure, olio extravergine d'oliva. E ci sta anche un gelato. "Un gelato alla frutta, senza troppi zuccheri - continua Sesti - o anche un sorbetto, di quelli un po' aspri. Tra le proteine, al primo posto ci sono certamente i legumi, al secondo il pesce, soprattutto quello azzurro, che contiene Omega 3. Al terzo posto le carni, scegliendo le più magre, quindi meglio pollo e tacchino di manzo e maiale. O anche formaggi non grassi, o la ricotta. Il pasto ideale per un diabetico è pasta e fagioli o pasta e ceci. Importantissima la fibra, che fa assorbire meno grassi e zuccheri e fa rallentare lo svuotamento gastrico: quindi alimenti integrali e verdura a foglia, come bieta, spinaci, radicchio, cicoria; ortaggi a radice, come carote, rape e barbabietole, ma anche carciofi e pomodori".

Con queste componenti e con le percentuali consigliate (carboidrati al 45-50 per cento, grassi sotto il 30 e proteine sotto 15 per cento), si torna alla nostra dieta mediterranea, seguita in tutto il mondo con alimenti differenti. "La dieta mediterranea è protettiva ed è molto equilibrata - continua il presidente Sid - ma il paziente diabetico deve poi cercare di rallentare quanto più possibile lo svuotamento gastrico per evitare l'innalzamento della glicemia". Piccoli trucchi, come masticare lentamente, tagliare il cibo in piccoli pezzi, posare la posata tra un boccone e l'altro. Ma anche scegliere gli alimenti con più fibra. Questo perché i "picchi iperglicemici della prima o seconda ora dopo i pasti - avverte Sesti - danneggiano i vasi con un meccanismo di stress ossidativo e infiammazione. Insultando il nostro endotelio, che è particolarmente sensibile. Questo vale per tutti, non solo per i diabetici".

Dieta e ancor di più attività fisica svolgono un altro ruolo ed hanno effetti che nessun farmaco è riuscito finora ad ottenere: un'attività aerobica di almeno un'ora riesce ad attivare dei meccanismi di lipolisi grazie ai quali il grasso invisibile - ed estremamente pericoloso - nascosto in fegato, cuore, pancreas

e muscolo scheletrico, viene rilasciato dagli organi dove si era depositato e poi eliminato. Con effetti benefici immediati". Insomma, oltre alla giusta scelta degli alimenti, per star bene bisogna decidere di muoversi davvero. Non c'è pillola che possa sostituire il movimento.

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