10.9.17

Ayas e Lys, le valli gioiello ai piedi del Rosa - Repubblica.it

Ayas e Lys, le valli gioiello ai piedi del Rosa - Repubblica.it

Ayas e Lys, le valli gioiello ai piedi del Rosa

Ayas e Lys, le valli gioiello ai piedi del Rosa
Un mare di ghiaccio domina la zona orientale della Valle d'Aosta, quella che si divide tra la val d'Ayas e la valle del Lys. E' quello del massiccio più esteso della catena alpina, il Monte Rosa, che diviso tra Italia e Svizzera comprende ben tredici cime che superano i quattromila metri d'altezza, tra cui la più alta Dufour, con i suoi 4633 metri, e la Gnifetti, di 4554 metri, sulla quale sorge il rifugio più alto del continente, la Capanna Regina Margherita.

All'ombra di questo gigante di roccia e ghiaccio si stendono le due valli più orientali della regione, che dalle pendici del Rosa scendono fino ad incrociare la valle centrale, quella della Dora Baltea. Accomunate dalla cultura Walser, minoranza etnolinguistica appartenente al ceppo degli Alemanni, che popolò la valle del Lys, la conca di Ayas ma anche le terre piemontesi di Macugnaga, in valle Anzasca e l'alta Valsesia, sono entrambe caratterizzate da un susseguirsi di interessanti borghi storici, castelli, pievi e santuari.

E' a Pont-Saint-Martin, piccolo centro industriale, che inizia la valle del Lys, frequentata sia in estate che in inverno dai turisti. La strada s'arrampica regalando, dopo pochi tornanti, la bella vista della bassa Valle d'Aosta. Si sale ancora ed ecco Fontainemore, dal bel ponte di pietra con la vicina chiesa, che merita una visita per il presbiterio del XV secolo, la volta a vela ed i cinque altari in stile barocco e rococò. Proseguendo verso l'alta valle ecco Issime, borgo che si contraddistingue per la compresenza di due gruppi etnici, il francoprovenzale ed il tedesco, ed un particolare plurilinguismo della sua gente. Imperdibile una sosta al suo gioiello architettonico, la chiesa parrocchiale di San Giacomo, con lo splendido affresco in facciata che raffigura il giudizio universale, opera del pittore ginevrino Francesco Biondi. Dichiarata monumento nazionale, la parrocchiale presenta anche un interessante altare maggiore, volte e pareti dipinte oltre alle quindici nicchie che sorgono sul sagrato, risalenti alla metà del settecento, relative ai misteri del rosario.
Ayas e Lys, le valli gioiello ai piedi del Rosa

Valle del Lys, Castel Savoia

Salendo ancora eccoci a Gaby, a metà della valle bagnata dal Lys. Qui merita una visita il santuario di Voury, meta di pellegrinaggio il 12 d'agosto, complesso architettonico che comprende la cappella centrale, il santo sepolcro e gli oratori dei misteri situati nel chiostro, oltre ad una suggestiva via crucis.

Salendo ancora ecco Gressoney-Saint-Jean. Circondato dai boschi si stende in un'ampia piana. E' il bianco accecante dei ghiacciai del Rosa a rendere straordinario l'affresco di questo borgo. Ghiacciai che si specchiano nel lago Gover, che con le sue acque verde smeraldo è meta delle passeggiate di turisti e valligiani. Passeggiata che può proseguire nel centro storico caratterizzato dalle belle case Walser ma anche dalla cinquecentesca chiesa di San Giovanni Battista e dal campanile settecentesco. Imperdibile la visita a Castel Savoia, ai margini del paese, dimora estiva della Regina Margherita, moglie di Umberto I, dagli apprezzabili arredi e dalle belle tappezzerie. Interessante anche il Museo regionale della fauna alpina, ricca raccolta di trofei e pubblicazioni su fauna e flora delle Alpi.

Ultimo importante centro della valle è Gressoney-la-Trinitè, situato tra boschi e pascoli, dove meritano una sosta l'Ecomuseo Walser e la seicentesca chiesa della Santissima Trinità dall'interessante altar maggiore in legno policromo. Assolutamente da assaggiare la tipica toma di Gressoney, formaggio d'alpeggio prodotto con latte vaccino.

E' invece Verrès, a pochi chilometri da Pont-Saint-Martin, sempre nella valle della Dora Baltea, la porta della Val d'Ayas. Dominato dalla bella rocca appoggiata su uno sperone roccioso, tra i castelli più belli della regione, con l'interessante sala d'armi, dalla volta a sesto acuto, e con apprezzabili camini monumentali, il paese propone un interessante percorso tra storia ed architettura con la seicentesca cappella dei Santi Barbara e Giacomo a Torille, con notevoli arredi sacri, quella di San Grato, la seicentesca chiesa dell'Addolorata e l'importante complesso di Saint-Gilles del XI secolo, che custodisce la cappella sepolcrale di Ibleto di Challant.
Lasciata Verrès si sale rapidamente a Challant-Saint-Victor, tra i centri della regione a maggior tradizione turistico-residenziale, località di villeggiatura già ad inizio Novecento, ma anche zona di escursioni come quelle ai ponti romani di Vervaz, sul torrente Evancon, nel fondovalle, quella alla cascata di Isollaz, dal salto di cinquanta metri, ma anche alla Riserva Naturale del Lago di Villa, dalla ricca vegetazione palustre dove si trova la ninfea bianca ma anche volpi, picchi, poiane, scoiattoli e cinghiali.

E' Challant-Saint-Anselme il centro successivo sulla strada che porta al Monte Rosa. Dominato dalla dorsale del col Tzecore, il borgo propone la cappella di San Giovanni Battista, il Santuario di Sant'Anna e la bella parrocchiale con arredi del XVI e XVIII secolo.

E' invece il castello di Graines, poco dopo Challant-Saint-Anselme, che s'innalza su uno sperone roccioso all'ombra delle Becche di Challant, a rendere particolarmente intrigante e suggestivo questo tratto di valle contraddistinto dalla primitiva architettura romanica del maniero ed i selvaggi scenari circostanti.

A due passi da Graines ecco Brusson, dove perdersi nella sua fitta rete di vicoli ricchi di fontane, fare una passeggiata sulle rive del suo lago verde circondato dalle pinete che salgono al Col du Joux e che corrono verso l'alta valle e ad Antagnod, capoluogo di Ayas, terra d'attività artigianali come l'intaglio del legno. Sono i sabot, le tipiche calzature in legno, il principale prodotto dell'artigianato locale e la parrocchiale quattrocentesca di San Martino la più apprezzabile emergenza architettonica. Straordinaria la vista da Antagnod sui ghiacciai del Monte Rosa e su tutta la valle.

Ultimo importante centro della val d'Ayas è Champoluc, crocevia estivo ed invernale, punto di partenza di escursioni, arrampicate e salite all'importante rete sciistica del Monte Rosa.
 

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