24.10.15

Come opporsi alla crudele fabbrica di galline - Il richiamo della Foresta - Blog - Repubblica.it

Come opporsi alla crudele fabbrica di galline - Il richiamo della Foresta - Blog - Repubblica.it
Tragica, crudele e a esclusivo beneficio degli allevatori, la vita delle galline in gabbia coinvolge ogni anno in Italia 62 milioni di animali

Tragica, crudele e a esclusivo beneficio degli allevatori, la vita delle galline in gabbia coinvolge ogni anno in Italia 62 milioni di animali

Chi abbia avuto a che fare con una gallina senza che la mente fosse appannata dal considerarla una prossima pietanza, o un distributore automatico di uova, sarà rimasto colpito dalla sua vitalità e allegria. Curiosi, attenti, pronti a instaurare con il prossimo una discreta gamma di rapporti, dalla cordialità alla categorica difesa del territorio, questi uccelli domesticati sono naturalmente, come ogni vivente, individui. E a 62 milioni di loro, solo in Italia, si riserva ogni anno un'esistenza spaventosa, che si conclude nel peggiore dei modi.

Secondo i dati divulgati da Ciwf-Compassion in world farming Italia onlus, che fa capo all'omonima ong internazionale concentrata sull'abolizione degli allevamenti intensivi, nel nostro Paese la maggior parte delle galline – 40 milioni – viene allevata in gabbia. Per l'unico anno in cui sarà loro concesso di vivere, ogni soggetto disporrà di 750 centimetri quadrati, poco più di un foglio A4. Uno spazio che non  consentirà alla gallina in questione neppure di aprire le ali. In un solo capannone possono essere stipati 70.000 esemplari, ciascuno dei quali forzato a deporre in carriera 300 uova – il doppio di quanto preteso cinquant'anni fa.

"E' inaccettabile che nel ventunesimo secolo vi siano forme di maltrattamento istituzionalizzato come l'allevamento in gabbia" dice Annamaria Pisapia, direttore di Ciwf Italia onlus, che ha da poco rilanciato, attraverso una video inchiesta presentata da Daniela Poggi, attrice impegnatissima per i diritti degli animali - la quale in questo caso invita a firmare una petizione -  la campagna End the Cage Age. "Le galline sono intelligenti e senzienti, eppure a milioni si ritrovano ancora relegate in vere e proprie prigioni. Sentiamo dire dall'industria che tale sistema ha ragioni sanitarie, ma non è vero: la sola motivazione è economica e tutta a favore degli allevatori, non certo degli animali, né dei cittadini".

Alle galline in gabbia viene, senza anestesia, amputato il becco, affinché, in preda allo stress, non si feriscano l'un l'altra, ma è impossibile ovviare alla perdita delle piume, dovuta alle orrende condizioni di detenzione e allo sfregare contro le pareti metalliche delle loro prigioni.

"La legislazione europea ha proibito le gabbie convenzionali a partire dal 1 gennaio 2012. Questa normativa, tuttavia, consente ancora le gabbie cosiddette arricchite, che presentano alcuni miglioramenti ma non sono comunque in grado di garantire il benessere delle galline" spiegano da Ciwf. "E rispetto al divieto di utilizzo delle gabbie convenzionali, l'Italia è stata condannata nel 2014 dalla Corte di Giustizia Europea per non essersi adeguata in tempo alla nuova Direttiva. Il Ministro Beatrice Lorenzin ha dichiarato a Repubblica che oggi l'Italia è in regola.

L'invito rivolto da Ciwf agli acquirenti è dunque di scegliere uova deposte da galline libere di razzolare in allevamenti all'aperto o biologici. A questa giusta esortazione, un primo ragionevole passo per contrastare sistemi aberranti e contenere il malessere degli animali – fintanto che lo sfruttamento delle altre specie è pratica comune non è banale occuparsi di limitarne la sofferenza - si può aggiungere che, in assoluto, ridurre fortemente il consumo di derivati animali, o ancor meglio abolirlo del tutto, è possibile e gentile.

Conoscete meglio le galline, vive e libere: ve ne innamorerete

Conoscete meglio le galline, vive e libere: ve ne innamorerete

@margdam
margdam@margheritadamico.it

Tag: , , , , ,
Scritto in Senza categoria | 3 Commenti »




No comments: