29.9.15

Milano, arriva il giardiniere condotto:"Aiuto gratuitamente la comunità a curare piante e fiori" - Repubblica.it

Milano, arriva il giardiniere condotto:"Aiuto gratuitamente la comunità a curare piante e fiori" - Repubblica.it
Milano, arriva il giardiniere condotto:"Aiuto gratuitamente la comunità a curare piante e fiori"
Un giardiniere al servizio della comunità. Un esperto capace di riconoscere le malattie delle piante, tagliare l'erba, preparare il compost e la pacciamatura, potare le piante e scegliere le specie più adatte a seconda dell'esposizione al sole e del terreno. Interviene gratuitamente su chiamata, al bisogno, proprio come il medico della mutua. È Manuel Bellarosa, 57 anni ed è il primo giardiniere condotto di Milano: nel tempo libero  -  da anni lavora all'Orto botanico di Brera e collabora con il Boscoincittà dove coordina il gruppo di volontari che si occupa del giardino d'acqua  -  dà una mano ai milanesi a mantenere (o progettare) giardini e orti condivisi.

Spirito di volontariato?
"Il volontariato non c'entra. Trovo rivoluzionario realizzare giardini insieme ai cittadini, aiutarli a prendersi cura della città insieme agli altri. È così che cambiano le cose, dal basso. Il volontariato è sempre una forma di assistenzialismo, quello che mi interessa è insegnare alle persone le nozioni di base per far sì che un domano siamo in grado di occuparsene da soli".

Com'è nata l'idea?
"Col boom dei giardini nei mesi scorsi sono arrivate decine di richieste di aiuto da parte di gruppi che hanno preso in gestione aree verdi pubbliche e non sapevano come procedere, avevano bisogno di una assistenza per ripulire il terreno o solo una consulenza su come salvare una pianta malata. Da questa esperienza, Italia Nostra e Comune hanno deciso di creare la figura del giardiniere condotto".

Come funziona?
"Si segnala un problema chiamando il Boscoincittà e si prenota un sopralluogo. Insieme all'agronomo Silvio Anderloni (del Bosco, ndr. ) verifichiamo la situazione e pianifichiamo le uscite necessarie, accordandoci con il gruppo. Perché l'intervento deve essere collettivo, partecipato. È importante che i cittadini siano consapevoli del fatto che ogni lavoro va svolto insieme, altrimenti finisce che me ne occupo io e loro non imparano nulla. Ogni tanto bisogna che glielo ricordi".

Lei è il primo. Ce ne saranno altri?
"Me lo auguro, magari giovani. Perché questa passione della gente per il verde pubblico potrebbe creare anche nuovi posti di lavoro. Per ora sono solo, ma mi appoggio sempre agli operatori del Boscoincittà. Per esempio se c'è da abbattere un albero chiamo Giuseppe, che arriva con la moto sega, se c'è da pulire un'area con il ragno (il camion con la gru) faccio venire Corrado, se bisogna eseguire una progetto coinvolgo Silvia dell'ufficio tecnico".

Che interventi ha fatto finora?
"Il servizio è partito a giugno. Per ora sono stato al nuovo giardino di via Scaldasole: abbiamo ripulito l'area, costruito la cassetta degli attrezzi, tagliato l'erba".

Qual è lo scoglio più difficile?
"Creare il gruppo, passare il messaggio che il giardino è un lavoro collettivo i prodotti dell'orto sono di tutti, ognuno fa quello che può e riesce. Ma è difficile anche far capire alle persone che il verde, anche quando è un hobby, ha bisogno di costanza e dedizione".

Come si spiega tutta questa passione dei cittadini per orti e giardini?
"In una vita dominata dal cemento e dalle tecnologie anche la cassetta di aromi sul balcone è un pezzo di mondo e ci riporta alla natura, al suo ritmo, alla sua semplicità. Ma anche alla sorpresa di vedere un fiore che cresce dopo che hai piantato un seme nella terra. Tutto questo è speranza".



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