26.6.15

2100, tropico Italia: "Nei mesi estivi fino a 5 gradi in più" - Repubblica.it

2100, tropico Italia: "Nei mesi estivi fino a 5 gradi in più" - Repubblica.it
ALLA fine sono rimaste solo le mezze stagioni. Il 2014, l'anno più caldo nel mondo da quando si effettuano le misurazioni (1880), in Italia è stato un lungo autunno tiepido e umido. Nonostante l'estate fresca, la temperatura media dell'anno è stata di 1,57 gradi superiore alla media (calcolata tra il 1961 e il 1990). Un novembre primaverile ci ha regalato 3,9 gradi in più al nord, 3,4 al centro e 2,5 al sud. E tutto questo è solo la premessa del tempo che farà, secondo il rapporto dell'Ispra "Il clima futuro in Italia". Entro la fine del secolo si installerà nel nostro paese una lunga estate tropicale, con un aumento della temperatura fra 1,8 e 5,4 gradi e picchi fino a 7 gradi in più a luglio e agosto.

Il tetto dei due gradi di aumento entro il 2100, oltre il quale secondo i climatologi si potrebbe innescare una spirale di riscaldamento fuori controllo, è ormai a portata di mano. In Italia le notti tropicali, con temperature che non scendono al di sotto dei 20 gradi, saranno tra le 14 e le 59 in più all'anno, a seconda di quanti gas serra continueranno a essere emessi. Aumenteranno le giornate estive (oltre 25 gradi) e diminuiranno le notti di gelo (al di sotto dello zero). "Le precipitazioni complessive potrebbero non diminuire, ma le piogge saranno più intense e concentrate" spiega Franco Desiato, responsabile del settore clima e meteorologia applicata dell'Ispra, coordinatore dei due rapporti sul clima del 2100 e su "Gli indicatori del clima in Italia nel 2014". "Anche nei primi mesi del 2015  -  prosegue Desiato  -  abbiamo registrato anomalie e temperature più calde della norma". Secondo i dati del Cnr a maggio il termometro è salito di 1,78 gradi sopra la media, con piogge ridotte del 31%.

L'Italia sta dunque per diventare una penisola tropicale. "Il Mediterraneo è un'area di confine storico, economico e sociale, ma anche climatico" sostiene Antonio Navarra, presidente del Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici. "Il nostro paese si trova alla frontiera tra la zona subtropicale e quella delle medie latitudini. Se il cambiamento climatico farà slittare questo confine di alcune centinaia di chilometri verso nord, la Terra potrebbe sopravvivere senza grandi traumi, ma per noi la trasformazione sarebbe epocale. Nello scenario peggiore le precipitazioni diminuiranno del 15-20%". Il rapporto dell'Ispra prevede effettivamente un aumento delle giornate consecutive senza pioggia: fino a 35 in più ogni anno. In un 2014 che si è ribellato a qualunque regola le precipitazioni sono state inferiori del 12% rispetto alla media al sud e sulle isole. Ma al nord, con il 36% di piovosità in più, si è registrato il secondo anno più bagnato dal 1880 a oggi.

Se l'aumento delle temperature globali si fermerà sull'orlo dell'abisso dei due gradi o sfonderà addirittura quota 7 gradi dipende  -  secondo i climatologi  -  da quanti gas serra verranno emessi nell'atmosfera. A maggio di quest'anno, secondo la National Oceanic and Atmospheric Administration americana, l'anidride carbonica ha superato la barriera di 400 parti per milione. È la prima volta che avviene sulla Terra in due milioni di anni. E anche rispetto alle ere geologiche del passato in cui la CO2 era in aumento, oggi il tasso di crescita è 100 volte più rapido. Poco importa che l'Italia sia in controtendenza. Nel nostro paese le emissioni sono in diminuzione dal 2005 e seguono abbastanza fedelmente l'andamento del Pil. Altri paesi europei come la Gran Bretagna mostrano segni di resipiscenza. All'inizio di giugno 80 aziende fra cui Eon, Bt, Tesco, Sky e Coca Cola hanno scritto al premier David Cameron per chiedergli maggiore impegno sul fronte delle emissioni. "Non riuscire ad affrontare il cambiamento climatico potrebbe mettere a rischio la nostra prosperità economica" hanno spiegato gli industriali. In Olanda 900 cittadini hanno organizzato una class action per danneggiamenti da cambiamento climatico. Il governo dovrà tagliare le emissioni di gas serra del 25% entro il 2020. Lo ha ordinato mercoledì il tribunale dell'Aia.
 



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