28.2.15

Guidafinestra - Posa in opera dei serramenti: i controtelai termoisolati

Guidafinestra - Posa in opera dei serramenti: i controtelai termoisolati

Una serie di articoli dedicati alla posa in opera dei serramenti, a partire dallo studio dei principali componenti. Questa prima parte comprende i controtelai per la posa del solo serramento: controtelai termici (interamente in materiali a bassa conducibilità termica), controtelai a taglio termico (in profilati metallici e materiali isolanti); e alcuni controtelai dedicati, cioè quelli specifici per la posa dei serramenti di un certo produttore. Non pretendiamo di dare una visione completa perché nuove soluzioni si affacciano quasi quotidianamente.. Autore è l'architetto Ester Marino, esperto per la posa dei serramenti di qualità e autore del volume Sistema Finestra, Bozen University Press, gennaio 2012.

Il controtelaio (detto anche falsotelaio o, in alcune regioni, cassamorta) è l'elemento di connessione tra la muratura e il serramento. Esso riquadra il vano murario, crea un riferimento preciso per la posa del telaio, consente l'ancoraggio meccanico del serramento alla muratura e stabilisce le quote del davanzale e dell'intonaco. Si tratta di un componente tipico del nostro paese in cui il serramento viene considerato un elemento di completamento dell'involucro edilizio e come tale posto in opera a intonaco ultimato onde evitare che possa sporcarsi o subire danneggiamenti.

I controtelai tradizionali e le loro problematiche
I controtelai in uso fino a qualche anno fa erano costituiti da tre assi di legno - generalmente abete - inchiodate tra loro a formare un portale; oppure venivano impiegati dei controtelai metallici - il più delle volte in lamiera zincata - consistenti in due piedritti e un traverso superiore. Oggi questi tipi di controtelai risultano superati (anche se purtroppo continuano ad essere adottati in alcune realtà locali) in quanto la mancanza di una traversa inferiore (il cosiddetto "quarto lato"), la geometria dei profili e a volte il materiale utilizzato (è il caso di quelli metallici) li rendono inadeguati alla realizzazione di involucri edilizi energeticamente efficienti, tanto più se abbinati a serramenti con ottime prestazioni in termini di isolamento termico e acustico. Essi infatti costituiscono dei pericolosi "ponti termici " tra l'ambiente esterno e l'ambiente interno che portano a dispersioni di calore e che possono determinare, in condizioni climatiche particolari, la formazione di muffe o condensa superficiale e/o interstiziale.


I controtelai di nuova concezione
I controtelai di nuova concezione - detti "controtelai termici" - sono rigorosamente a quattro lati; il "quarto lato", oltre a conferire una maggiore rigidità alla struttura, funge da taglio termico per il davanzale e offre un punto di ancoraggio per il traverso inferiore del telaio della finestra; generalmente presenta una geometria diversa rispetto a quella degli altri tre lati e di solito è anche costituito da un materiale differente in quanto sottoposto a particolari sollecitazioni di tipo meccanico e, soprattutto, esposto al rischio di ristagno di acqua (e a tutte le problematiche che ne derivano).
Per quanto riguarda gli altri tre lati si può in linea di massima affermare che dal punto di vista della geometria e pur con le ovvie differenze dovute all'utilizzo di materiali diversi sono quasi tutti caratterizzati da un profilo assimilabile in sezione ad una L: nella posa in opera del serramento il "corpo" della L gli fa da spalla interpondosi tra questo e la muratura mentre la "gamba" serve da battuta per il cappotto termico (o per la mazzetta in caso di muratura monolitica). In tal modo è possibile non solo realizzare un sormonto del cappotto sul controtelaio e su parte del telaio fisso (e quindi proteggere termicamente il relativo giunto) ma anche agganciare/attaccare sul lato verso l'esterno del controtelaio particolari elementi di completamento (quali pellicole, nastri termo-espandenti, profili porta-intonaco o porta-rasante) che assicurano la sigillatura esterna del giunto impedendo infiltrazioni di acqua battente anche in presenza di vento di elevata velocità e consentendo al tempo stesso lo smaltimento di eventuale umidità residua presente nel giunto stesso e proveniente dall'ambiente interno.
A sua volta il corpo della L generalmente presenta sul lato verso l'interno dell'ambiente un profilo sagomato che consente anche in questo caso l'alloggiamento di elementi accessori che assicurano la tenuta all'aria del giunto e la sua impermeabilità al passaggio del vapore. Un buon controtelaio deve poter svolgere anche funzione strutturale, cioè deve assicurare l'ancoraggio meccanico del serramento anche nel caso di serramenti molto pesanti; ciò significa che deve presentare ottime caratteristiche di resistenza meccanica. Deve inoltre essere in grado di impedire la formazione di crepe dell'intonaco in corrispondenza del giunto tra controtelaio e muratura. Ciò può essere evitato applicando in testata speciali profili porta-intonaco in grado di ridurre e assorbire le inevitabili tensioni tra materiali di diversa natura; tali profili sono dotati di nastri termo-espandenti che, oltre a garantire la sigillatura del nodo, svolgono anche la funzione di "ammortizzatori" e compensano scostamenti fino a 4 mm. I nastri presentano una superficie adesiva con banda rimovibile che consente un semplice e veloce incollaggio al controtelaio. Altra caratteristica interessante per un controtelaio è la possibilità di ottenere dei giunti "puliti" che non richiedano la successiva applicazione di antiestetici e costosi coprifili. Fondamentale in questo caso che l' aletta di battuta sia di ridotto spessore (e che quindi sia di un materiale che consenta uno spessore di pochi millimetri) e, ovviamente, che sia presente il profilo porta-intonaco di cui si è detto (spesso infatti il coprifilo serve anche e soprattutto a mascherare le crepe dell'intonaco tra il giunto e la muratura).

Le tipologie e i materiali
In una suddivisione di larga massima e in funzione dei materiali impiegati è possibile individuare le seguenti tipologie di controtelai:

- Controtelai interamente in legno, con il corpo della L caratterizzato verso l'interno dell'ambiente da un profilo liscio o sagomato a due o anche a tre denti (che fungono da dima per il telaio, da base di incollaggio per la pellicola di tenuta all'aria e da battuta per l'intonaco interno); sono realizzati generalmente in legno lamellare, in OSB o anche in multistrato marino, un compensato ottenuto con legni molto resistenti all'umidità (tipo l'okoumé che è un tipo di mogano africano) di solito utilizzati nel settore delle imbarcazioni.
- Controtelai in legno e Pvc, con il corpo della L costituito da un'asse in legno (Osb, micro-lamellare, massello ecc.) generalmente a sezione rettangolare e di profondità variabile su cui viene fissato un profilo in Pvc, anche se non mancano anche in questo caso sagome a due-tre denti i quali svolgono le medesime funzioni già descritte al punto precedente. Il profilo in Pvc può avere diverse geometrie in funzione di una serie di parametri: profondità del sormonto dello strato coibente esterno, possibilità di alloggiamento di elementi di completamento (quali profili con rete portarasante o profili porta-intonaco, pellicole o nastri termo-espandenti), posizionamento del serramento rispetto al filo della muratura ecc. Grazie all'esiguo spessore della battuta in Pvc e alla presenza di elementi per la sigillatura integrati consentono di realizzare un giunto molto "pulito" che non richiede l'utilizzo di coprifili.
- Controtelai in Thermovinile, una particolare microschiuma derivante dall'estrusione di termopolimeri amorfi caratterizzata da ottime prestazioni termiche e buone prestazioni meccaniche, disponibile in barre di diverse dimensioni e geometria (ma prevalentemente con sezione a L) da tagliare a misura e assemblare e che permettono, in funzione delle scelte del progettista o delle esigenze del committente, la posa di qualunque tipo di finestra, sia in battuta (con una maggiore o minore visibilità del telaio fisso) che in luce. Le barre di solito presentano sulla superficie delle specifiche nervature che consentono di accogliere i vari accessori necessari per la sigillatura del giunto.
- Controtelai in Pvc, realizzati in profili di Pvc a più camere con anima strutturale in tubolare di acciaio inserita all'interno di una di essa. In alcuni casi si tratta di Pvc riciclato, ottenuto dagli scarti di produzione, e quindi a basso impatto ambientale. Si tratta generalmente di controtelai sviluppati e commercializzati da produttori di serramenti in Pvc e venduti in abbinamento ad essi.
- Controtelai in materiale isolante di ultimissima generazione, costituiti da strutture modulari realizzate interamente in Eps (Expanded PolyStyrene, polistirene espanso); la particolare lavorazione a pressione e temperatura elevate cui è sottoposto il materiale lo rende robusto e compatto; si ottengono così spalle molto stabili che non richiedono l'inserimento di profili metallici interni (che costituirebbero dei ponti termici).
- Controtelai in profilati metallici e materiale plastico, anch'essi assimilabili generalmente in sezione ad una L realizzata con un profilo di alluminio estruso o acciaio zincato prodotto in diverse varianti cui è agganciato verso l'esterno un profilo in materiale plastico isolante con funzione di taglio termico.

Per quanto riguarda il "quarto lato" i materiali più usati sono:
- Purenit, un prodotto a base di schiume rigide di poliuretano prive di clorofluorocarburi e idroclorofluorocarburi, gas dannosi per l'ambiente. E' caratterizzato da una buona resistenza all'umidità e da un basso valore di conducibilità termica λ (0.06 ÷ 0.10 W/(m K))
- PUR - massiv, un materiale da costruzione a base di schiuma poliuretanica ad alta densità, caratterizzato da un basso valore di conducibilità termica (~0.06 W/(m K)).
- Profili in Poliammide, un tecnopolimero dotato di ottime proprietà meccaniche e di rigidità e, al tempo stesso, con una buona resistenza termica e bassamente igroscopico.
 - Profili estrusi di Pvc, anche rigenerato, di solito utilizzati in abbinamento a piedritti e traverso superiore nello stesso materiale.
- Legno idrofobizzato, ovvero legno trattato con sostanze atte ad aumentarne la resistenza all'umidità.
- Pannelli in EPS (Expanded PolyStyrene, polistirene espanso) o in Schiuma rigida di poliuretano, con funzione anche di sottobancale. Pur continuandosi a utilizzare controtelai prodotti artigianalmente in funzione di una specifica commessa, negli ultimi anni sono stati messi a punto dall'industria del settore diversi tipi di controtelai di serie, alcuni di quali da parte di aziende produttrici di serramenti allo scopo di garantire una posa ottimale e offrire alla propria clientela un servizio più completo; differenti tra loro per forma e materiali impiegati, permettono di risolvere nel migliore dei modi un ampio spettro di esigenze costruttive agevolando la fase di posa del serramento.

Di seguito vengono riportate alcune schede relative ai principali controtelai per la posa del solo serramento presenti sul mercato.

Le schede sono divise in due gruppi:
- controtelai termici (interamente costituiti da materiali con bassi valori di conducibilità termica) e
- controtelai a taglio termico (costituiti da profili metallici accoppiati con profili in materiale plastico). Nella seconda parte che verrà pubblicata nel prossimo numero della rivista si parlerà invece dei monoblocchi, cioè dei controtelai che consentono la posa del serramento e, al tempo stesso, dei vari sistemi di sistemi di oscuramento (anche con cassonetto), ombreggiamento, protezione o sicurezza. 

In allegato le schede dei prodotti analizzati delle seguenti aziende:

CSB Straudi
Metra
Corà
AlfaSolare
De Faveri
Fanzola
Finstral
Hella Italia
L'infisso
Maico
Alsistem
Doral Sistemi
Nova-Ferr
Prodalfer
Secco Sistemi
Sial
Windal




No comments: