3.12.13

Fertilità, una difesa dalla dieta 'a colori' ma è allarme per le nuove generazioni - Repubblica.it


ROMA - Mangiare a colori aiuta la fertilità maschile. Lo dimostra un recente studio dell'Harvard School of Public Health di Boston, pubblicato sulla rivista 'Fertility and Sterility'. Pomodori, zucche, agrumi, carote, cocomeri, ananas, salmone e alcuni tipi di crostacei sono infatti cibi ricchi di carotenoidi che possono migliorare la qualità del liquido seminale.

La ricerca - L'obiettivo dello studio era quello di stabilire l'effetto delle vitamine dei gruppi A, C ed E sulla qualità dello sperma maschile. I ricercatori, finanziati dal National Institutes of Health e dall'Unione Europea, hanno reclutato 389 giovani universitari dello stato di New York, chiedendogli di compilare un questionario sul tipo di alimentazione adottato e sull'apporto calorico totale giornaliero. Solo 189 lo hanno completato, con un'età media di 19 anni. Ogni ragazzo ha poi fornito un campione di seme, analizzato nel giro di mezz'ora. È stato misurato il volume dello sperma e la conta degli spermatozoi, oltre alla loro concentrazione, motilità e morfologia.

"Abbiamo visto che un'aumentata motilità è direttamente correlata a un maggiore contenuto di beta-carotene nella dieta, mentre l'assunzione di licopene, un altro carotenoide, migliora la morfologia degli spermatozoi" spiega Piotr Zareba, primo firmatario dello studio, il quale suggerisce peraltro un legame meno significativo fra vitamina C e concentrazione degli spermatozoi.

Carote e pomodori - I risultati finali dell'indagine, dunque, suggeriscono che i carotenoidi giocano un ruolo fondamentale ed hanno un impatto positivo sulla qualità del seme maschile. In particolare, si è visto che la motilità degli spermatozoi è aumentata del 6,5% nei soggetti che seguivano una dieta ricca di carotenoidi. Risultati simili si sono riscontrati in chi mangiava alimenti ricchi di luteina (che si trova in spinaci, insalata verde, porri e piselli). Una dieta ricca di licopene (contenuto soprattutto nei pomodori) ha migliorato la morfologia spermatica in una percentuale che varia dall'8% al 10%.

La fertilità è in calo - I dati raccolti durante lo studio hanno permesso di osservare che la quantità e la qualità dello sperma maschile è in declino nei paesi occidentali, dato che il numero degli spermatozoi è calato, in media, di oltre la metà. Anche in Italia la fertilità maschile è in calo: secondo gli ultimi dati dell'Istituto Superiore di Sanità, in circa il 35% delle coppie infertili si riconosce un fattore maschile. Purtroppo, anche la fertilità degli adulti di domani sembra a rischio. Lo dimostrano gli ultimi dati del progetto "Accademia della Fertilità" dell'università di Roma La Sapienza in collaborazione col ministero della Salute e che rientra nell'iniziativa nazionale "Amico Andrologo" (www.amicoandrologo.it).

La ricerca, condotta su 10.000 ragazzi dai 18 ai 22 anni, dimostra che i ragazzi italiani sono poco attenti e informati sui comportamenti che proteggono la loro fertilità. Lo studio ha incluso l'osservazione dei comportamenti a rischio e dimostra che l'uso occasionale di alcolici è molto elevato (80 %), ma anche estremamente preoccupante è l'elevato abuso di alcolici (30%). I giovani italiani sono anche particolarmente attratti dalle droghe (le ha provate almeno una volta il 50% ), le più comuni sono marijuana/hashish (40-50%), popper (12-17%) e cocaina (8-10%). Il 29% dei ragazzi che ha partecipato all'indagine aveva assunto una droga nel mese precedente la visita. Fino al 56% fuma in modo occasionale e fino al 38% invece è fumatore abituale. In media fumano 6,5 sigarette al giorno, ma il 30,8% dei ragazzi fuma più di 10 sigarette e il 23 % ha iniziato prima dei 13 anni.

Problemi andrologici - "I comportamenti a rischio acquisiti durante l'adolescenza spesso hanno implicazioni sulla salute nell'età adulta in diversi ambiti" spiega Andrea Lenzi, direttore della sezione di Fisiopatologia medica ed endocrinologia all'università di Roma La Sapienza. "Il declino della fertilità delle giovani generazioni è un problema sanitario emergente che colpisce oggi in Italia circa il 15% delle coppie che stanno cercando di avere un bambino". L'esame clinico, svolto nell'ambito della campagna di sensibilizzazione "Amico Andrologo" su 3.816 ragazzi, rivela infatti che il volume di entrambi i testicoli è inferiore a quello finale per l'adulto per il 14 % dei giovani. Il 27% ha varicocele (il 19% in forma grave) e fimosi, anche in presenza di infezioni e lesioni cutanee irritative.

"Il volume testicolare - sottolinea Renzi - è considerato il miglior indicatore della salute andrologica ed è connesso col potenziale riproduttivo perché correlato con la produzione di spermatozoi e con i livelli ormonali. In via generale più è grande il testicolo e meglio funziona. Tale variabilità quindi può dipendere da fattori di rischio comportamentali, tra questi l'abuso di droghe e alcol sembrano i principali determinanti. I nostri dati dimostrano per la prima volta quanto lo stile di vita errato durante l'adolescenza possa influenzare la salute riproduttiva delle future generazioni".



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