28.2.10

Fruttosio...

Il fruttosio non può essere stoccato nei muscoli come glicogeno ma solo nel fegato. In un individuo medio sano ed adulto i depositi di glicogeno epatico ammontano ad un totale di 70-90g circa. Qualora le scorte di glicogeno epatico fossero già colme, un’assunzione extra di fruttosio andrebbe ben oltre le capacità di immagazzinamento del fegato e perciò verrebbe convertito in grassi per il loro deposito nel tessuto adiposo.
Il miglior momento per il consumo di fruttosio evitando che questo possa essere trasformato in grassi è al mattino! Quindi il consumo di fruttosio limitatamente alla mattina non ostacola il dimagrimento. Ciò si spiega col fatto che durante il riposo notturno le scorte di glicogeno epatico vengono utilizzate (consumate) al fine di soddisfare i bisogni energetici e di nutrimento del cervello!
Ricordate: il cervello necessita di zuccheri (glucosio) per sopravvivere, e se non introducete zuccheri/carboidrati per molte ore (così come accade quando dormite), gli zuccheri per il vostro cervello vengono forniti dalle scorte di glucosio che il vostro corpo ha depositato sottoforma di glicogeno epatico.
Così, al risveglio, le scorte di glicogeno epatico sono alquanto impoverite (poiché utilizzate dal vostro cervello) ed il mattino è pertanto l’unico ed ottimale momento della giornata per introdurre fruttosio (sottoforma di frutta e/o in forma pura) poiché lo stesso verrà veicolato selettivamente verso il fegato per repapeurare le sue scorte energetiche (glicogeno epatico) e non, quindi, verso il tessuto adiposo (grasso corporeo).

Affaticamento

insulina, GH, adrenalina, noradrenalina, glucagone, cortisolo, ...

Gli spuntini ci rendono pigri, e bloccano la lipolisi
Quando la glicemia sale, come dopo un pasto, il pancreas secerne insulina che comanda al fegato di prelevare il glucosio dal sangue e di immagazzinarlo. Visto che la capacità del fegato di immagazzinare glucosio è piuttosto limitata (70-100 g), gli eventuali carboidrati in eccesso vengono convertiti in grassi e depositati nel tessuto adiposo. Ma anche supponendo che vi sia introito delle sole calorie necessarie al nostro fabbisogno (dieta normocalorica), la mobilizzazione dei grassi di deposito può avvenire solo quando, finito il lavoro dell’insulina, ci si trova in condizioni di scarsità (bassa glicemia) e il glucagone può iniziare a lavorare. In altre parole: se mangiamo alle 8.00, alle 10 l’insulina avrà completato il suo lavoro, e dalle 10.00 fino al pasto successivo il glucagone mi consentirà di mobilizzare un po’ di grassi dagli adipociti. Se invece alle 10.00 introduciamo uno spuntino che richiede una digestione completa, l’azione del glucagone si interrompe e riparte quella dell’insulina, che ha come effetto immediato il blocco della lipolisi, cioè della mobilizzazione dei grassi. Ovvero: addio dimagrimento. Sorprendentemente per alcuni, ciò non avviene con l’assunzione di sola frutta e verdura fresca, che attraversano velocemente lo stomaco in virtù della loro ricchezza d’acqua (90-95%), e come acqua vengono interpretate dall’apparato digerente, senza provocare indesiderati innalzamenti dell’insulina.

Insulina, Glucagone e catecolamine
Insulina - L’incremento nella concentrazione plasmatica favorisce l’uptake di glucosio nei tessuti insulino dipendenti (muscolo scheletrico e adipociti). In particolare:
1)nel muscolo scheletrico favorisce la traslocazione in membrana del trasportatore del glucosio GLUT4.
2)Nell’epatocita e nel muscolo scheletrico attiva la glicogeno-sintasi favorendo l’accumulo di glucosio sotto forma di glicogeno.
3)Nell’epatocita attiva la glucochinasi convogliando il glucosio nella glicolisi per la produzione di glicerolo per la sintesi di trigliceridi.
4)Nell’adipocita l’insulina promuove l’utilizzo del glucosio nella via glicolitica con produzione di glicerolo e sintesi di trigliceridi: l’accumulo di trigliceridi è anche favorito dall’azione inibente dell’insulina sulla lipasi ormono-sensibile (defosforilazione).

Gli effetti del glucagone e degli altri ormoni contro regolatori sul metabolismo intermedio sono opposti a quelli dell’insulina :
1) Nell’epatocita antagonizza gli effetti dell’insulina: attiva la glicogeno – fosforilasi favorendo la glicogeno lisi; inibisce la glicolisi promuovendo l’idrolisi del fruttosio – 2,6- bisfosfato e inibendo la piruvicocinasi; attiva la gluconeogenesi, sia per effetto dell’aumento di fosfoenolpiruvato sia per effetto dell’inibizione della piruvicocinasi; inibisce la sintesi degli acidi grassi riducendo la concentrazione del piruvato e l’attività della acetil-CoA carbosillasi.
2) Nel tessuto adiposo, l’aumento del cAMP in seguito al legame del glucagone al suo recettore attiva mediante fosforilazione la lipasi ormono – sensibile favorendo l’idrolisi dei trigliceridi e il rilascio degli acidi grassi nel plasma.

Gli effetti delle catecolamine sul metabolismo di glicogeno e acidi grassi sono:
1)l’epatocita risponde all’adrenalina, promuovendo la la gluconeogenesi e attivando la glicogeno fosforilasi
2)Nel muscolo scheletrico l’adrenalina attiva la glicogeno-fosforilasi (glicogenolisi) sia direttamente che indirettamente favorendo il rilascio di Ca++ dal reticolo sarcoplasmatico.
3)Promuove il rilascio di glucagone dal pancreas.
4)Nell’adipocita attiva la lipasi ormono - sensibile.

Glossario RUNNING

pause friburghesi: ovvero non con tempi prestabiliti ma con recuperi passivi lunghi tanto quanto occorre per recuperare un battito cardiaco da fascia lipolitica.

Francesco Giavazzi

Editorials (Corriere della Sera)

Ferrovie Dimenticate

Milano - «Il nuovo allarme? Le nanopolveri: danni a cellule e Dna»

Milano - Abbuffate di pesce da 30 euro in giù

Trattoria Al Sorriso Via Merzario 7, 022364166 (chiuso sab pranzo e dom)
L'Antica Osteria del Pesce Via Guerzoni 11, 02606662 (lun a cena)
La Cala Due, Via Mameli 7, 027388730 (sab pranzo e lun)
Canne al vento, Via Rosalino Pilo 14, 0229400327 (sab pranzo e dom cena)
Martin Pescatore, Via Friuli 46, 025462843 (sab pranzo e dom)

Caffeina ("TEINA"), uno stimolante che non eccita

In passato la caffeina contenuta nel tè veniva denominata teina, una distinzione che con il passare del tempo è passata in secondo piano, in quanto le due sostanze hanno la stessa formula chimica. Per la sua azione, però, la caffeina del tè si differenzia notevolmente da quella contenuta nel caffè.
La caffeina del caffè agisce in modo più rapido e intenso, ma la sua azione si esaurisce abbastanza rapidamente. Nel tè, invece, l’effetto stimolante subentra più lentamente e non è molto forte ma, in compenso, dura più a lungo. Mantiene le capacità mentali costantemente ad alto livello.
Ciò dipende dal fatto che la caffeina contenuta nelle foglie di tè è legata ai tannini e, quindi viene rilasciata lentamente nel sangue. Il tè nero contiene meno caffeina del tè verde, ma ha un’azione molto più eccitante. Il tè verde, inoltre, disturba lo stomaco meno di quello nero e del caffè perché la caffeina che contiene nelle proprie foglie viene assorbita principalmente nell’intestino e non nello stomaco.
Il contenuto di caffeina è diverso in base ai tipi di tè verde e dalla quantità di foglie utilizzate (per un tè blando un cucchiaino raso per tazza).
Determinante è anche il tempo in cui si lascia riposare il tè. La caffeina (senza tannini) si libera nell’acqua calda nei primi due minuti di infusione e si ottiene un effetto leggermente simile a quello del caffè. Se si lascia riposare il tè più a lungo (4-8 minuti) si solubilizzano anche i tannini. Quindi la caffeina di questo tè verrà messa in circolo nell’organismo più lentamente e agirà in modo più dolce. In questo caso però l’aroma del tè è più forte.

(Il Tè verde – Hu Hsiang-Fan, Marion Zerbst – Tecniche nuove.)

ma la Soia fa bene o fa male ?????

La Soia - di Luciano Gianazza
Soia sicura dopo un tumore al seno - I cibi a base di soia non sono pericolosi, anzi: ridurrebbero il rischio di recidive

Kill It Cook It Eat It - Burgers

21.2.10

Come funziona il sistema immunitario

Da qualche anno si parla di due nuovi disturbi alimentari, l'Ortoressia e la Vigoressia.

Da qualche anno si parla di due nuovi disturbi alimentari, l'Ortoressia e la Vigoressia.

La prima è una vera e propria ossessione riguardante un’alimentazione rigorosa, al fine di ottenere uno stato di massimo benessere fisico e spirituale, basato soprattutto sulla sensazione di perfezione e purezza che pur originando da alcuni presupposti teorici riconosciuti e diffusi per una alimentazione sana e corretta, si caratterizza per l'estrema rigidità nel mantenere a tutti i costi un'alimentazione “salutistica” ed una elevata selettività nella scelta dei cibi, creando non pochi problemi sia dal punto di vista psicofisico che psicosociale.
Gli studi su questo problema sono molto pochi e bisogna anche considerare che i soggetti noti ai medici o ai nutrizionisti rappresentano probabilmente soltanto la punta dell'iceberg, perché sono i più gravi, i più denutriti, o i più compromessi dal punto di vista psicologico e sociale.
Il numero di persone, specialmente giovani e adolescenti, che sperimenta diete e stili alimentari rigidi in maniera autonoma, senza ricorrere al parere dei medici o dei nutrizionisti, è infatti molto alto. Questa tendenza può essere rinforzata e sostenuta dal gruppo dei pari o da altri soggetti che adottano questo stile alimentare, fino a creare vere e proprie comunità.
Al di là delle motivazioni di partenza e del tentativo di mangiare sano, l'Ortoressia rappresenta dunque un problema perché estremizza la dieta e lo stile alimentare e paradossalmente, in modo ossessivo e rigido, si allontana dallo scopo di partenza, creando tutti i presupposti per un’alimentazione sbilanciata e carente.

L’altra patologia alimentare emergente è la Vigoressia, disturbo che nasce dalla preoccupazione di essere troppo deboli, un pensiero che assilla chi frequenta le palestre soprattutto per il body-building.
Le caratteristiche principali di chi ne soffre sono:
- trascorrere ore e ore in palestra, sottoponendosi ad esercizi di potenziamento muscolare,
- scrutarsi continuamente allo specchio per valutare lo sviluppo dei singoli muscoli,
- sottoporsi a diete iperproteiche, pesarsi in continuazione e utilizzare integratori e, nei casi più gravi, farmaci anabolizzanti.
La difficoltà a procurarsi farmaci anabolizzanti obbliga a ricorrere al mercato nero, dove queste sostanze, oltre ad essere di per se dannose, sono spesso prodotte senza alcuna garanzia sanitaria.
Questo non infrequentemente porta ad investire discrete somme in denaro, creandosi spesso problemi economici.
In contrasto con il suo aspetto fisico eccessivamente muscoloso, il vigoressico continua ad essere insoddisfatto dei propri muscoli che continua a vedere gracili e flaccidi.
Ai problemi di tipo psicologico, quali bassa autostima, isolamento sociale, stato depressivo si aggiungono problemi fisici derivanti da un’alimentazione sbilanciata, troppo ricca di proteine, che può, se prolungata per molto tempo, portare ad alterazioni della funzione renale, problemi ossei ed articolari derivati dagli eccessivi sforzi muscolari e da un’alimentazione povera di calcio per la quasi totale abolizione di latticini, problemi di impotenza derivanti dall’uso di anabolizzanti.

Familiare HLA identico, e trapianto staminali...

Il trapianto allogenico di cellule staminali ematopoietiche rappresenta attualmente l’unica cura definitiva della talassemia. Sfortunatamente, solo una minoranza dei pazienti può disporre di un donatore HLA compatibile all’interno della famiglia. Per più del 70% dei pazienti è necessario attivare la ricerca di un donatore non correlato compatibile nell’ambito dei registri mondiali di donatori volontari. È stato stimato che il rischio di mortalità trapianto-relata nel trapianto non correlato di cellule staminali ematopoietiche in pazienti adulti talassemici sia circa il 30%. Per questo motivo, i pazienti privi di un donatore familiare devono affrontare la difficile scelta tra accettare gli alti rischi di un trattamento definitivamente curativo, oppure mettere da parte la speranza di guarire e continuare le trasfusioni e la terapia ferrochelante.

....
Donatore familiare HLA-identico: fratello che ha ereditato dai genitori gli stessi cromosomi su cui sono codificati i geni di istocompatibilità. La probabilità che due fratelli siano HLA-identici fra loro è del 25%;
...
Il trapianto di cellule staminali periferiche allogeniche da donatore familiare.
Negli ultimi anni è diventato sempre più frequente l’impiego di cellule staminali prelevate da sangue periferico, tanto che in alcuni Centri tale procedura, consentendo di ottenere un numero più elevato di cellule, viene regolarmente effettuata in sostituzione di quella del prelievo di midollo osseo.
In questo caso il donatore familiare viene sottoposto al prelievo di cellule staminali periferiche tramite aferesi dopo stimolazione con fattore di crescita (sostanza in grado di aumentare la quota di cellule staminali in periferia), senza necessità di alcun tipo di anestesia.
....

BV Sport - Calze a compressione variabile per correre meglio e recuperare più in fretta

Modulo d'ordine

Consigli

Usare il vapore dell'acqua della pasta per cuocere i gamberi (dopo aver scolato, mettere i gamberi, chiudere il coperchio, e spegnere il fuoco).
In difesa del cibo (Michael Pollan - Adelphi).
Sardine in scatola.
Non far fischiare il bollitore del the.
Produrre compost organico.
Edible estates (Fritz Haeg)
Piantare orto di verdure non ibride (non sono modificate geneticamente): http://www.biodiversita.info/

Gamberoni al wasabi e bagnetto di peperoni

20 gamberoni, 2 cucchiani di wasabi, 10g di burro semisalato, 1 spicchio d'aglio, prezzemolo, odori (carota, cipolla, alloro), 2 cucchiai latte cocco, 2 peperoni rossi, olio extravergine di oliva, sale marino, pepe in grani.

Sgusciare gamberoni, fare bollire i gusci con prezzemolo, odori e qualche grano pepe per ricavare brodo profumato. Immergere code in marinata di olio aglio prezzemolo tritato e wasabi. Arrostire i peperoni eliminando la pelle e i semi, ridurli in striscioline e mescolarli al latte di cocco e 2 cucchiaio di brodo filtrato. In un wok con 1 cucchiaio di olio e il burro saltare le code mescolando. Togliere dal fuoco, unire i peperoni e servire cospargendo con altro prezzemolo tritato.

Aromi di Sicilia per posta

Canada - Flat Head Valley

Vitalybra - Test DNA - dieta

Brain Training

Moondance di Enrico Cesana

Effetto placebo

Passeggiare in un mondo che ha smesso di camminare

 Pietro Citati in Repubblica del 13 Gennaio 2010. Bellissimo...
"Nella mia vita, ho passeggiato moltissimo, specialmente a Roma. Per almeno quarant'anni, ogni giorno alle 14 uscivo di casa. Abitavo (e abito) in una piccola strada, ignota persino ai tassinari, nella casa di fronte a quella dove abitarono per molto tempo Giulietta Masina e Federico Fellini.
Attraversavo viale Liegi, raggiungevo piazza Verdi, dove ogni giorno contemplavo con orrore ed entusiasmo il palazzo della Zecca, e poi via Paisiello. A questo punto, si apriva davanti a me Villa Borghese, che continuo ad amare con una specie di ebbra passione.
Ammiravo piazza di Siena che per me è uno dei grandi luoghi simbolici della terra - luogo di bambini, innamorati, lettori, cavalli, mendicanti. A volte attraversavo in tutti i sensi e in tutte le direzioni Villa Borghese - raggiungendo il laghetto o il piccolo cinema dove un tempo portavo mio figlio ogni domenica a vedere con lui i cartoni animati. A volte, proseguivo fino al Pincio, e mi inoltravo - contemplando molte tra le meraviglie di Roma - fino a piazza Navona. Non era lontano. Col mio passo da vecchio piemontese ci mettevo non più di quarantacinque minuti. Poi tornavo a casa. La passeggiata pomeridiano aveva, per me un'importanza capitale. Mi riposava, mi irrobustiva, mi dava calma e quiete. Soprattutto cancellava tutti i pensieri della mattina: la mia mente diventava vuota: si compiaceva di essere vuota; e cominciavano a nascere altri pensieri, che lentamente si formavano, costruivano un'architettura, nella quale sarei vissuto il pomeriggio e la sera. La giornata diventava nuova, la mente agile, e il sonno si preparava e si annunciava da lontano. Non ero solo. Incontravo miltissimi bambini, che giocavano al pallone o alle biglie o andavano in bicicletta.
Insieme a loro, c'erano i nonni, una stripe a cui allora non appartenevo, ma che mi ha sempre affascinato, Con una vecchissima nonna conversavo sempre mentre i suoi nipoti giocavano allo skateboard. Qualcuno leggeva un libro su un apanchina: qualcuno dormiva o dormicchiava; qualche diciottenne faceva la corte a una ragazza. Per tutti, non solo per me, quello era il culmine della giornata: un punto, un fondamento, sui quali reggeva il mondo.
Ora, tutto è cambiato. Quasi nessuno passeggia più. Villa Borghese è vuota. Non ci sono più nè bambini nè nonni nè lettori. In parte, la ragione è nota a tutti. Col cosidetto "tempo pieno" - istituzione che esecro, sebben ne comprenda la necessità - a quell'ora i bambini sono prigionieri a scuola. Stanno lì, mangiano, studiano, chicchierano, rispondono ai maestri e ai professori, ma hanno perduto per sempre l'aria, il verde, il sole, le vibrazioni di Villa Borghese. Credo che sia una perdita immensa. Credo che l'umanità si divida tra coloro che posseggono ancora le loro Ville Borghese e coloro che ne hanno smarrito non solo il ricordo ma anche l'esperienza: tra coloro che passeggiano e coloro che non passeggiano più.
Qualcosa mi sfugge. E i nonni, i pensionati, gli sfaccendati dove sono andati a finire? Potrebbero benissimo passeggiare tra lecci e magnolie, e invece stanno chiusi da qualche parte. Cosa fanno? Dubito che leggano. Non fanno niente. Vivono prigionieri dei loro tristi pensieri, o delle mura e dei mobili delle loro case. Vorrei che si ricordassero o (se non hanno ricordi) imparassero. Niente è più bello che passeggiare contemplando gli albero o guardando lievemente, senza  preoccupazioni, dentro se stessi.

Eataly

Passiti e formaggi

Frimaio 2006 (Rizzi di Treiso) con Robiola di Roccaverano stagionata o con il gorgonzola dolce.
Cielo Dalcamo 2007 (Rapitalà di Camporeale - Pa) con Blu del Moncenisio d'alpeggio.
Colli Piacentini Malvasia Passito 2007 (Il Negrese di Ziano Piacentino) con Bettelmatt.
Aleatico 2006 (Acquabona di Portoferraio -Li) con il Castelmagno.

A Milano: Cacio Divino, via Santa Croce 4 (0283242350)

Piccolo riassunto delle “Note tecniche di Orlando Pizzolato” – dal calendario Terramia Club NY 2009

Gennaio
Si mettono le basi per la stagione a venire, più chilometri si fanno tanto maggiore è il livello di tenuta della condizione di forma. Migliorare la resistenza aerobica, e le sedute specifiche per questo scopo sono quelle che si svolgono a bassa intensità, limitato impegno cardiocircolatorio, 1h30’ e più). Nei weekend quindi si corre tanto, meglio se su percorsi con saliscendi.

Febbraio
Correre in salita per rinforzare la muscolatura specifica per la corsa. Le salite brevi (50-100m) sviluppano la forza rapida, per migliorare le spinte dei piedi. Le salite lunghe (500m-1km) aumentano invece la forza resistente. La pendenza della strada deve essere rispettivamente del 8-10% e del 5-6%.Un allenamento la settimana contribuisce a tonificare i muscoli e renderli più resistenti alle sollecitazioni dei tanti chilomentri che si percorrono.

Marzo
Corsa lunga lenta. L’ultima di tale sedute, che può durare 3-3h15, va sostenuta non più tardi di 3 – meglio 4 – settimane dalla maratona. Può anche essere utile percorrere, 4-6 settimane prima della corsa principale, l’intera distanza di gara in occasione di un amaratona meno importante.

Aprile
Ritrovare un pò di velocità di corsa. Sedute su distanze dai 400 m ai 1000 m, per avvertire la piacevole sensazione di muscoli tonici e reattivi. Prove ripetute, o applicando i principi del fartlek, vale a dire correre a sensazione, come per esempio alternare tratti di 2’ veloci ad altri di 1’ di corsa lenta. Il ritmo da tenere è dettato dalla voglia di spingere.

Maggio
Gare su distanze corte (8-12km) per migliorare la velocità di base. Una alla settimana è la cadenza migliore per consentire il recupero.

Giugno
La massima condizione di forma dura alcune settimane. E’ quindi fisiologico per questo periodo un calo di efficienza, da assecondare limitando sforzi elevati ripetute e allenamenti molto lunghi.

Luglio
Periodo ri rigenerazione di due settimane per recuperare, e affrontare l’impegnative stagione climatica estiva. Consigliato controllo del sangue perchè con il caldo si perde molto ferro.

Agosto
Caldo e umidità condizionano il rendimento fisico, ridurre il carico e compensare gli effetti delle ridotte sedute di corsa con altre discipline (nuoto, ciclismo, trekking, etc).

Settembre
Per la migliore condizione di forma: programmare i weekend alternando sedute di corsa lunga e lenta (per adattare i muscoli e le articolazioni alle sollecitazioni della maratona) alla partecipazione a gare di mezza maratona (per allenamento e non per competizione).

Ottobre
Svolgere una volta la settimana allenamenti che simulano l’impegno della competizione, per ricercare il migliore atteggiamento da mettere in pratica durante la gara, per commettere meno errori possibili e ottimizzare il rendimento.

Novembre
La maratona va affrontata con un atteggiamento prudente, quasi con umiltà e con una tattica accorta. Non ci si deve far prendere dall’entusiasmo iniziale e bisogna restare concentrati sullo sforzo, pur senza perdere la possibilità di godere dell’ambiente circostante.

Dicembre
Periodo di riposo, ridurre il carico ma non fare riposo assoluto: un paio di leggere sedute di corsa da svolgere durante la settimana, weekend sugli sci. Meglio il fondo che la discesa, ma è importante il diverimento, oppure sedute di tonificazione in palestra.

14.2.10

10 risposte a Carlo Petrini sugli OGM

Dieta GIFT

... e la presentazione

Tabella carico glicemico

mandatemi una email se volete la tabella in formato EXCEL

Glycemic Index, Glycemic Load

La tabella anche in pdf.

Il rilascio totale di insulina non dipende dall'indice glicemico ma dal carico glicemico, ovvero dal prodotto tra indice glicemico e la quantità di carboidrati ingerita.

The Glycemic Index - By David Mendosa ... e questa mostruosa tabella (molto americana).

Da "Prevenire i tumori mangiando con gusto" : ...Si deve, però, tenere conto che l'indice glicemico di un alimento non fa riferimento alla quantità di carboidrati contenuti nell'alimento stesso, ma si basa esclusivamente sulla velocità con cui i carboidrati contenuti possono essere assorbiti. Può quindi succedere che alimenti come le carote bollite abbiano un IG pari a 90 ma soltanto 8 grammi di carboidrati su 100 grammi di carote. Ciò significa che per avere nel sangue un carico di zucchero pari a quello di 50 grammi di glucosio bisogna mangiarne 625 grammi, una quantità che nessuno consumerà mai in un solo pasto. In altre parole, se si considerano porzioni ragionevoli, per alcuni alimenti con IG elevato si ha un basso contenuto in carboidrati e l'insulina non viene liberata in elevate quantità perché comunque gli zuccheri che arrivano al sangue sono pochi. Quindi accanto alla valutazione dell'IG è necessario associare anche la valutazione del carico glicemico, che si calcola come segue:

            Carico glicemico = (IG x grammi di carboidrati) /100
.

Finetti versus Nutella

Associazione di Laboratorio di Cucina Naturale - di Manuela Palestra

Su You Tube i video : Le Domande al Professor Berrino

PROGETTO GAIA

Il sito dell'Associazione Progetto Gaia

Il sito della Campagna "Io faccio la mia parte"
Il sito per un'alimentazione sostenibile
Il sito per una nuova Cultura
Il sito del Movimento Animali Come Noi
Il sito del Comitato Voto Anch'Io
Il sito sulla condizione animale
La Rete-EcoAnimalista

La preparazione casalinga del Tofu

Vegan Star VR 1

... e il manuale in inglese (più completo)

Running...

Aumentando la massa muscolare si bruciano più calorie a riposo.
Frequenza cardiaca di base: al risveglio misura le pulsazioni al minuto.Una frequenza cardiaca a riposo superiore alle precedenti può significare che sei disidratato.
Recupero in 1 minuto: ripetute in salita per 1-2 minuti, appena la frequenza diminuisce di un battito conta 60 secondi e rileva di quanti battiti al minuto è scesa (30-40 e' ok).
Soglia del lattato: oltre non riesci a eliminare l'acido lattico più velocemente di quanto venga prodotto (quindi è lo sforzo aerobico sostenibile a lungo). Dopo 48-72 ore dall'ultimo allenamento, riscaldamento per 10 minuti, correre alla massima velocità per 30 minuti con ritmo regolare, la frequenza cardiaca media degli ultimi 20 min corrisponde circa alla soglia del lattato.
1,5 grammi di proteine per kg di peso corporeo, al giorno (quindi io: 74x1.5=111. Complicato...)
85 grammi di cereali integrali al giorno.
30 grammi di fibre al giorno.
Plicometro: misura la % di adipe (5-17% uomini, 13-24% donne OK).

1.2.10

19.1.10

Tè verde, nuovi riscontri. Previene il cancro ai polmoni - di A. Sarno

Bere te' verde protegge dal tumore ai polmoni. In Asia, paese dove se ne consuma tanto, l'incidenza di molti carcinomi è più bassa che in altre parti del mondo. E, secondo un altro studio, gli effetti benefici della bevanda si hanno anche per il cancro all'utero Che il tè verde faccia bene non è un mistero. Sono tante le ricerche che ne riconoscono le proprietà antiossidanti e antimorali. L'ultima scoperta arriva da Taiwan e riguarda il cancro ai polmoni. Sembra che la sostanza riduca il rischio di contrarre la malattia. La ricerca, della Shan Medical University a Taiwan, è stata condotta su 500 persone, fumatori e non . Tutti consumavano almeno una tazza di te al giorno. Chi non ne beveva aveva un rischio 12 volte più alto di sviluppare questo tipo di tumore. Lo studio L'idea della ricerca è partita da una constatazione: il tè verde è ottenuto dalle foglie essiccate della pianta asiatica Camellia sinensis ed è ampiamente consumato in tutto l'Asia. In questo continente l'incidenza di molti tumori è più bassa che in altre parti del mondo. E così, il Dr. I-Hsin Lin, coordinatore dello studio, ha dato il via ai test di laboratorio. Stando ai risultati, i fumatori che non bevevano tè verde avevano 12 probabilità in più di sviluppare la malattia rispetto ai fumatori che ne bevevano almeno una tazza al dì. Dipende anche dai geni I ricercatori hanno anche rilevato che il rischio di contrarre il cancro ai polmoni dipendesse in parte dalla Dna. In pratica hanno visto che alcuni geni sembrano avere un ruolo fondamentale nella riduzione del rischio. Chi consumava abitualmente tè verde, indipendentemente dal fatto che fosse fumatore o no, e il IGF1, un gene che protegge la nostra salute. Tuttavia hanno concluso i ricercatori, l'unico modo per ridurre significativamente il rischio di cancro ai polmoni resta "smettere di fumare". Tè verde non solo per i polmoni Anche il cancro all'utero ha come nemico il te verde. Secondoo i ricercatori del dipartimento di Ostetricia e Ginecologia del Women's Health Research del Meharry Medical College, alcune sostanze contenute nelle foglie di tè verde inibiscono la proliferazione delle cellule tumorali nel leiomioma (o fibroma) uterino. Per lo studio, pubblicato sull'American Journal of Obstetrics and Gynecology, sono stati analizzati sia cavie sia colture cellulari in vitro. Per otto settimane, i ricercatori hanno somministrato al campione diversi dosaggi di epigallocatechina gallato, una sostanza contenuta nel te verde. Alla fine del periodo sono stati raccolti tutti i dati ottenuti. I primi risultati sono stati tuttavia osservati già dopo 24 ore dall'inizio del trattamento. Al termine delle 4 e 8 settimane, si è notata una significativa riduzione del volume e del peso dei tumori e un conseguente calo del livello delle proteine PCNA e CDK4. In altre parole, i ricercatori suggeriscono che l'epigallocatechina gallato inibisce efficacemente la proliferazione delle cellule affette da leiomioma uterino in vitro e in vivo. (Gennaio 19, 2010)

18.1.10

Crema di Riso

Crema di riso: 1 tazza di riso integrale, 7 tazze d'acqua, 1 pizzico di sale marino integrale. Tostate il riso a secco in una padella dal fondo spesso (ideali quelle di ghisa) finché non diventaleggermente dorato. Travasate il riso in una pentola a pressione, aggiungete l'acqua e il pizzico di sale, portate in pressione, ponete una piastra rompi fiamma sotto la pentola e proseguite la cottura a fiamma bassa per circa 2 ore. Se decidete di utilizzare una pentola normale anziché a pressione, usate 12 tazze d'acqua e fate cuocere il riso per 3 ore. Lasciate intiepidire il riso stracotto e poi passatelo al passa verdure per ridurlo a crema Se volete togliere una parte delle fibre, passate la crema al setaccio un poco alla volta aiutandovi con un pestello di legno. In questo modo una parte di fibra rimarrà sul fondo del setaccio, mentre la crema che lo avrà attraversato risulterà molto liscia e omogenea.

Milano, tre casi di leucemia a scuola - I genitori: “Vogliamo controlli urgenti”

Milano, tre casi di leucemia a scuola I genitori: "Vogliamo controlli urgenti" Allarme alla Corridoni appena ristrutturata. Per il preside un'infausta casualità, ma le famiglie presentano un esposto alla Procura di Zita Dazzi  Paolo CrosignaniUn esposto alla procura della Repubblica. Lo hanno presentato i genitori del primo dei tre alunni dell'elementare di via Corridoni colpiti da leucemia nell'ultimo mese di scuola. Chiedono controlli urgenti «per escludere qualsiasi incidenza di fattori di inquinamento ambientale» nella grave patologia che ha colpito i tre bambini, tutti in cura all'ospedale San Gerardo di Monza. E la loro preoccupazione è la stessa che serpeggia fra le famiglie degli oltre 400 iscritti alla primaria dell'istituto comprensivo "Cuoco Sassi", a cui appartiene la Corridoni, dove per stasera è convocata un'assemblea con esperti e medici per fare chiarezza.  Non sono poche le famiglie che chiedono addirittura la chiusura della scuola fino a quando non saranno stati compiuti tutti i controlli. L'edificio è stato recentemente inaugurato dopo tre anni di lavori con i quali sono state ricavate sei nuove aule nei sotterranei bonificati. È proprio su questi interventi che i genitori chiedono chiarezza, visto che tre casi di leucemia, nella stessa scuola e in così breve tempo, sono come minimo inusuali dal punto di vista statistico.  Il professor Angelo Salvo, dirigente della scuola, ha chiesto aiuto agli esperti per poter dare risposte alle famiglie. Sul sito della Corridoni ha pubblicato un comunicato molto netto: «Il Responsabile della clinica Pediatrica dell'Ospedale San Gerardo di Monza ha dato sia oralmente, sia per iscritto, informazioni rassicuranti.  L'Asl di Milano, nella persona del direttore sanitario Giuseppe Zavaglio, ha fornito ulteriori conferme circa la non trasmissibilità e il mai dimostrato rapporto causa — effetto con fattori ambientali». Ma poiché le richieste di chiarimento dei genitori continuano, il preside ha indetto per stasera l'assemblea con tutti i rappresentanti di classe, i membri del consiglio di istituto, dirigenti della Asl, oltre al primario Giuseppe Masera e il professor Andrea Biondi del San Gerardo di Monza.  «Concordo con i genitori — spiega il preside — in questi casi serve massima chiarezza e trasparenza, ma posso rassicurarli. I tecnici dell'Arpa sono già venuti a fare verifiche scientifiche: dall'i spezione risulta che i valori rilevati sono nella media, come in un normale luogo domestico. Non è stato rilevato nessun alcun rapporto tra situazioni ambientali e queste malattie, né la loro trasmissibilità».  I dubbi, però, restano. Tanto che le famiglie hanno chiesto che all' assemblea di stasera partecipi anche il professor Paolo Crosignani, grande esperto dell'Istituto dei tumori, il primo a mettere in relazione nei suoi studi l'incidenza delle onde elettromagnetiche con l'insorgere di questo tipo di neoplasia.  Giusto un anno fa, una situazione simile si verificò alla materna di via Goldoni, dove furono trovati campi elettromagnetici elevati nella stanza dei giochi, che fu chiusa e poi ristrutturata dopo la scoperta di tre casi di leucemia fra i bambini. «Medici e tecnici — sostiene il preside — dicono che nel nostro caso si tratta di una infausta casualità. Spero che il clima a scuola torni sereno con le spiegazioni degli esperti».  L'assessore ai Lavori pubblici Bruno Simini è su questa linea: «Capisco l'apprensione delle famiglie, ma vorrei sottolineare che i lavori di ristrutturazione all'edificio non possono che aver migliorato le condizioni ambientali. Non può esserci alcun collegamento né fra i tre casi, né con problemi legati ai campi elettromagnetici, che non è provato abbiano incidenza in questo tipo di malattie».  Il consigliere democratico Maurizio Baruffi, al quale si sono rivolte le famiglie per chiedere consigli, chiede però «un'indagine a livello cittadino per verificare i livelli di inquinamento elettromagnetico attorno e dentro le scuole».

(16 febbraio 2010) - Corriere della Sera : Sette casi di leucemia tra i bimbi di Milano. Varata una task force

Frutta secca meno sicura. Efsa: “Sì alle aflatossine” - di Federico Formica

«Bruxelles avvelena le merendine» Coldiretti attacca: via le nocciole tossiche - Corriere Roma


L'Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (Efsa) ha dato l'ok all'aumento della soglia minima delle aflatossine nella frutta secca. Queste sostanze sono delle muffe che si formano nelle nocciole, pistacchi, cereali e spezie. E sono potenzialmente pericolose per l'uomo.  Nocciole, pistacchi e mandorle saranno un po' meno sicure. L'Unione Europea ha dato l'ok all'aumento della soglia minima delle aflatossine nella frutta secca. Si tratta di sostanze potenzialmente molto pericolose per l'uomo. Anche più delle sostanze cancerogene. L'asticella europea si è alzata di molto: dai 4 microgrammi per chilo in vigore fino ad oggi ai 10 microgrammi per chilo. L'Italia è l'unico paese ad aver votato contro questa misura, che è comunque stata approvata e adesso aspetta solo il via libera del Parlamento nei prossimi tre mesi.  Cosa si rischia. Le aflatossine sono delle muffe che si formano soprattutto nei climi caldi e umidi. Gli alimenti dove si sviluppano di più sono proprio la frutta secca, i cereali e le spezie. Secondo Carlo Brera, che all'Istituto Superiore di Sanità svolge il ruolo di primo ricercatore nel dipartimento sicurezza alimentare (reparto OGM micotossine), "le aflatossine non sono "semplicemente" cancerogene, ma anche genotossiche. Ciò significa che in queste sostanze è sufficiente una sola molecola per alterare la struttura del Dna e, quindi, provocare neoplasie". In una sostanza cancerogena, invece, il rischio c'è solo a partire da una certa soglia. Oltretutto, la pericolosità delle aflatossine rimane immutata anche dopo la cottura.  La decisione di aumentare la soglia di aflatossine è il frutto del parere positivo di un ente molto autorevole: l'Efsa (Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare). Secondo l'Efsa, il limite di 10 microgrammi per chilo non comporterà alcun aumento del rischio per la salute dei cittadini europei. L'Istituto Superiore di Sanità ha un parere molto diverso: "La frutta secca è notoriamente uno dei prodotti più a rischio per le aflatossine – continua Brera - e questo l'Efsa lo sa perfettamente. Il fatto è che i loro esperti hanno dato un'interpretazione più "aperta" della nostra". Del resto, sul sito stesso dell'Efsa si legge che "poiché le aflatossine sono note per le loro proprietà genotossiche e cancerogene, l'esposizione attraverso gli alimenti deve essere il più possibile limitata".  Cosa fare? Significa che non dovremo più mangiare pistacchi, nocciole e mandorle? "Assolutamente no. La frutta secca continua ad essere un alimento sicuro e nei paesi della comunità i controlli sono molto rigorosi. Non arriveranno da fuori Europa partite di cibo avariato o letale. Solo che, da quest'anno, potranno entrare pistacchi e nocciole che fino ad oggi sarebbero rimaste fuori".  Insomma, mangiare due-tre noci o una manciata di pistacchi al giorno non comporterà alcun rischio. Oltretutto si tratta di alimenti consigliati dai nutrizionisti, soprattutto per le proprietà antiossidanti. Alcune statistiche, però, dicono che – con la nuova soglia - in un consumatore incallito di questi alimenti il rischio da esposizione è molto più elevato.  Reazioni. Molte associazioni di consumatori e di produttori agricoli hanno già stroncato la decisione. C'è chi avanza il sospetto che la scelta sia stata dettata da logiche commerciali più che sanitarie: favorire le importazioni da paesi extra-Ue, tra i quali la Turchia, uno dei massimi produttori di frutta secca.  Secondo Coldiretti l'innalzamento dei limiti danneggerà i produttori italiani, che soffriranno una concorrenza sleale da parte di paesi meno attenti alla qualità del prodotto. L'associazione Codici arriva a fare un appello: "Qualora la proposta della Comunità Europea dovesse essere accolta anche dal Parlamento, consigliamo ai consumatori di limitare il consumo di frutta secca".

17.1.10

Massime....

Fa che il cibo sia la tua medicina e la medicina sia il tuo cibo (Ippocrate)
Nessuno puo' essere saggio a stomaco vuoto (G. Heliot)
S'ha da resistere alla vecchiezza e da compensare i suoi difetti con le cure; s'ha da aver riguardo della salute, da far moderato esercizio, da usar tanto di cibo e di bevanda, che siristorino le forze, non le si opprimano (Cicerone)
L'uomo e' cio' che mangia (Fuerbach)
Rendi minore il tuo peso non essere ghiotto sappi che la tomba si apre per te tre volte piu' facilmente che per gli altri (Shakespeare, Enrico IV)
Mangiare e' una necessita' mangiare intelligentemente e' un'arte (La Rochefoucoult)
Si dice che l'appetito vien mangiando ma in realta' viene a stare digiuni (Toto')
I migliori dottori del mondo sono il dottor DIETA, il dottor QUIETE, e il dottor GIOIA (Jonathan Swith)
Quando si intende condurre una vita nuova occorrono pasti regolari e sani (Oscar Wilde)
La vita non e' vivere ma vivere in benessere (Marco Valerio Marziale)
Il nostro corpo e' come gli altri strumenti, dura in proporzione a quanto lo si usa (C. Montesquieu(
Il corpo umano e' un tempio e come tale va curato e rispetttato, sempre (Ippocrate)
Una gran parte di quello che i medici sanno e' insegnato loro dai malati (Marcel Proust)
L'unica cosa importante quando ce ne andremo saranno le tracce d'amore che avremo lasciato (Albert Schweitzer)
La frugalita' e' quasi madre della buona salute (Valerio Massimo)
E' nei cambiamenti che troviamo uno scopo (Eraclito)

Michela De Petris. Alimentazione vegana per i bambini

Clicccare sul titolo del post...

La carne insostenibile (da Exit-Uscita di sicurezza - LA7 2009)

Cliccare sul titolo del post...

Mario Tozzi sul consumo di carne e i problemi derivanti dall'allevamento industriale

Cliccare sul titolo del post...

Alimentazione vegetariana, carne e tumori (da Elisir - Rai3 2009)

Cliccare sul titolo del post...

16.1.10

Don't Ignore Indoor Mold

Mold is everywhere. It aids the natural decay of plants and animals and releases carbon into the atmosphere, which is essential to human life. It is also found in medications like penicillin, in foods such as cheese and yeast, in beer and wine ... and in most homes.
Molds themselves are not toxic, and most don't lead to health problems or require costly removal. But a few dozen types of mold have been linked to allergic reactions and immune responses. Anyone with symptoms that may be related to mold should talk to a doctor about it...

15.1.10

Screening Indoor Plants for Volatile Organic Pollutant Removal Efficiency

Le piante ornamentali che ti potrebbero salvare la vita
Hemigraphis alternata (pianta viola), l'Hedera helix (edera inglese), l'Hoya carnosa (pianta di cera), l'Asparagus densiflorus (asparagina) e la Tradescantia pallida.

Twenty-eight ornamental species commonly used for interior plantscapes were screened for their ability to remove five volatile indoor pollutants: aromatic hydrocarbons (benzene and toluene), aliphatic hydrocarbon (octane), halogenated hydrocarbon [trichloroethylene (TCE)], and terpene ({alpha}-pinene). Individual plants were placed in 10.5-L gas-tight glass jars and exposed to {approx}10 ppm (31.9, 53.7, 37.7, 46.7, and 55.7 mg·m–3) of benzene, TCE, toluene, octane, and {alpha}-pinene, respectively. Air samples (1.0 mL) within the glass containers were analyzed by gas chromatography–mass spectroscopy 3 and 6 h after exposure to the test pollutants to determine removal efficiency by monitoring the decline in concentration over 6 h within sealed glass containers. To determine removal by the plant, removal by other means (glass, plant pot, media) was subtracted. The removal efficiency, expressed on a leaf area basis for each volatile organic compound (VOC), varied with plant species. Of the 28 species tested, Hemigraphis alternata, Hedera helix, Hoya carnosa, and Asparagus densiflorus had the highest removal efficiencies for all pollutants; Tradescantia pallida displayed superior removal efficiency for four of the five VOCs (i.e., benzene, toluene, TCE, and {alpha}-pinene). The five species ranged in their removal efficiency from 26.08 to 44.04 µg·m–3·m–2·h–1 of the total VOCs. Fittonia argyroneura effectively removed benzene, toluene, and TCE. Ficus benjamina effectively removed octane and {alpha}-pinene, whereas Polyscias fruticosa effectively removed octane. The variation in removal efficiency among species indicates that for maximum improvement of indoor air quality, multiple species are needed. The number and type of plants should be tailored to the type of VOCs present and their rates of emanation at each specific indoor location.

Acquifero Guarani'...

http://it.peacereporter.net/articolo/3863/
http://www.acquabenecomune.org/IMG/pdf/La_storia_dell_Acquifero_Guarani_come_paradigma_dei_rischi_che_corre_l_acqua_sul_nostro_pianeta_.pdf.pdf

9.1.10

LOTTA AL SOVRAPPESO - dormire è dimagrire - di agnese codignola (da l'Espresso 8 Gennaio 2010)

Le giuste ore di riposo sono il prerequisito per perdere peso. Perché esiste un collegamento tra il ciclo sonno-veglia e la tendenza a ingrassare. Regolato da ormoni e neurotrasmettitori   Dimmi quanto dormi e ti dirò se puoi dimagrire, come e quanto. È l'ultima verità messa in campo dalla scienza del perder peso o, almeno, del non ingrassare. Ed è una verità che si nasconde in un complesso intreccio di relazioni tra il metabolismo e il ciclo sonno-veglia, gli ormoni e le fasi cerebrali. E che spiega anche perché assumere lo stesso alimento nelle medesime quantità di notte o di giorno può avere, sull'organismo, effetti così lontani tra loro da trasformare un cibo innocuo se non benefico in un promotore di malattia. In che modo? I primi indizi dell'esistenza di un rapporto molto stretto tra ciclo sonno-veglia e alimentazione sono giunti da indagini che osservavano e mettevano in relazione fenomeni diversissimi come le ore di sonno e il peso, senza però poter dimostrare un nesso causale. Come quello condotto in seno all'Integrative Cardiac Health Project del Walter Army Medical Center di Washington da Arn Eliasson che ha seguito 14 infermiere volontarie in un programma che includeva counseling nutrizionale, sessioni di attività fisica, gestione dello stress e miglioramento della qualità del sonno. Al termine della raccolta dei dati, le infermiere sono state divise in due categorie, a seconda del tempo dedicato al sonno e della difficoltà ad addormentarsi e a riposare bene; e la differenza tra i due gruppi è saltata agli occhi: chi aveva dormito poco aveva un indice di massa corporea più alto rispetto alle dormiglione. Perché? Una possibilità, secondo Eliasson, è che dormire meno incida sul bilancio ormonale, per esempio riducendo la produzione di leptina, l'ormone della sazietà, inducendo quindi un maggior senso di fame. A spiegare le ragioni dell'effetto-sonno sul peso corporeo sono arrivati negli ultimi mesi decine di studi fatti, e tutti hanno suggerito che il fenomeno è immensamente complesso, e altrettanto cruciale. Partiamo da Deanna Arble, del Centre for Sleep and Circadian Biology della Northwestern University di Evanston, in Illinois, che ha riferito su 'Obesity' come topi alimentati con una dieta ricca di grassi aumentano il peso del 48 per cento se il cibo è disponibile nelle ore in cui essi normalmente dormono, e del 20 per cento se lo stesso è dato agli orari consueti. Sempre nei topi, l'assunzione di fruttosio fa sempre aumentare la pressione, ma, come hanno spiegato ancora su 'Obesity' gli esperti dell'Università di Dayton, in Ohio, l'incremento è più vistoso se lo zucchero è consumato nelle ore in cui gli animali dovrebbero dormire. Lo stesso vale per il metabolismo del sale, collegato ai ritmi circadiani. Questo nei topi, ma nell'uomo? A rispondere è arrivato Plamen Penev, dell'Università di Chicago, che ha dimostrato, sul 'Journal of Endocrinology and Metabolism', cosa accade quando persone sane vengono obbligate a dormire circa cinque ore (un valore generalmente al di sotto della soglia minima): esse perdono la sensibilità al glucosio, si ritrovano cioè in una condizione che predispone al diabete e all'obesità. Qualcosa di simile è stato visto dagli endocrinologi dell'Université Laval di Montreal, in Canada, che ne hanno dato conto su 'Diabetes'. Dove anche ha trovato spazio la ricerca del consorzio internazionale Magic che ha dimostrato, analizzando studi che hanno coinvolto 13 mila diabetici, che quando il recettore della melatonina, ormone fondamentale per la buona suddivisione tra sonno e veglia, lavora male, il rischio di sviluppare la malattia sale del 20 per cento. E, ancora: gli endocrinologi dell'Università di Nottingham, in Gran Bretagna, hanno dimostrato che le variazioni nella percentuale di grasso bruno, il grasso antiobesità presente soprattutto nei neonati e negli animali che vanno in letargo, sono strettamente associate ai cicli sonno-veglia, oltreché alla temperatura corporea (che varia anch'essa nell'arco della giornata). I dati raccolti fino a qui sono dunque qualcosa di più che semplici indizi, come spiega la stessa Deanna Arble, autrice dello studio sui topi: "Ci sono molte prove del fatto che una distruzione dei normali ritmi circadiani alteri il metabolismo: basti pensare a chi lavora di notte e a chi salta la colazione, entrambe tipologie di persone più soggette all'obesità e ai tumori. Se poi consideriamo i principali elementi chiamati in causa nella regolazione del peso e dell'appetito, vediamo che tutti sono influenzati dall'alternanza di sonno e veglia e che tutti hanno un andamento fluttuante nell'arco della giornata: il metabolismo dell'insulina, la funzionalità della leptina (l'ormone fondamentale per la sazietà), l'andamento delle riserve di grasso bruno, la regolazione della temperatura e molto altro. E questo ha almeno una conseguenza molto importante: l'obesità può essere vista anche come una patologia derivante dalla perdita di armonia in questo delicato equilibrio. Potremo pensare a interventi mirati, una volta che avremo capito meglio i meccanismi molecolari". In effetti, i numerosi studi sulle singole cellule e sulla genetica del fenomeno hanno iniziato a tratteggiare un quadro assai complicato, nel quale sono chiamati in causa centinaia di geni, con una regolazione che è a due vie. Come ci spiega ancora Arble: "I ritmi circadiani influenzano la secrezione di ormoni e i molti fenomeni citati. Tuttavia, essi stessi sono influenzati dal livello di ormoni come la melatonina così come da fattori come l'esercizio fisico o il tipo di alimento assunto: per esempio, i cibi grassi fanno slittare i ritmi. È la storia dell'uovo e della gallina: non sappiamo ancora se una via domini l'altra, ma è probabile che si tratti di un unicum nel quale ogni elemento è strettamente interdipendente dall'altro". Sonno e peso vanno dunque insieme, attivando o spegnendo centinaia di geni a seconda dell'ora, di ciò che si mangia e si beve, dello stato ormonale, dei farmaci assunti per varie patologie, dell'esercizio fisico, dello stile di vita e così via.
Come si può pensare di intervenire su una machinery tanto complessa?
Risponde ancora Arble: "Con un approccio integrato. Per spostare i ritmi circadiani sono efficaci le terapie comportamentali, quelle basate sulla somministrazione di luce in condizioni opportune, alcune molecole quali la melatonina e altro ancora. Certo se si vogliono correggere solo gli effetti del mancato equilibrio sonno-veglia sull'accumulo di peso, allora dobbiamo pensare a un farmaco. Che però, a oggi, è ancora lontano. In attesa, è possibile che anche in questo caso una terapia comportamentale mirata possa essere di grande aiuto". Sul ruolo dello stile di vita insiste anche Paolo Pozzilli, primario dell'Area di endocrinologia e diabetologia al Campus Bio-Medico dell'Università di Roma: "L'uomo ha bisogno di alternare ore di attività piena con altre di riposo. È quindi importante disporre di un orologio molecolare ben funzionante e oliato, grazie al quale ci sono geni e relative proteine attive durante il giorno, e altri durante la notte. Mangiare di notte è un evento che altera profondamente l'equilibrio del corpo: costringe geni programmati per restare silenti ad attivarsi e a scontrarsi con altri geni che dovrebbero lavorare in condizioni diverse. Ecco perché sono così importanti le abitudini. In attesa di terapie farmacologiche che al momento sono lontane, è cruciale mangiare e cercare di coricarsi più o meno sempre alla stessa ora, in modo che il nostro orologio possa marciare secondo il suo programma". E molti studi dimostrano che le terapie comportamentali, che mirano a insegnare comportamenti virtuosi, sono le più efficaci sia in generale per i disturbi del sonno sia per gli effetti che un riposo non ottimale può causare. In definitiva, conclude Pozzilli, in attesa di terapie ad hoc, questo è quanto di meglio si può fare oggi per limitare i pericoli derivanti dallo sfasamento in cui molti vivono per questioni di lavoro, o per scelta. "Negli ultimi cento anni ci siamo convinti che il nostro organismo potesse fare a meno del riposo e adeguarsi a vivere senza pause, e siamo ormai vicini a una media di sei ore durante la settimana e sette nel weekend, almeno nei paesi sviluppati. Ma così non è, come dimostra, nello stesso arco di tempo, l'aumento vertiginoso di ipertensione, sindrome metaboliche, diabete, obesità, aritmie e insufficienze cardiache. Il prezzo da pagare a una vita che non si ferma mai è uno scadimento della sua qualità e, non di rado, una malattia grave".ha collaborato Tiziana Moriconi

TUMORI bersaglio di sangue (da L'Espresso - 8 gennaio 2010)

Si chiama vascular targeting, ed è un approccio nuovo alla cura dei tumori. Il principio è quello di sfruttare la formazione dei nuovi vasi sanguigni indotta dal tumore (l'angiogenesi) non in quanto bersaglio, come accade con alcune terapie già in uso, ma come punto di approdo per anticorpi che veicolano farmaci o isotopi radioattivi direttamente dove il tumore sta crescendo. Dopo anni di studi di base iniziano ad arrivare i primi incoraggianti dati anche sull'uomo, come quelli appena pubblicati dalla rivista 'Blood' da Dario Neri, italiano da molti anni all'Eth di Zurigo, dove è ordinario di Biomacromolecole, e direttore scientifico della Philogen, azienda da lui stesso fondata nel 1996. A. Cod.

6.1.10

Filmati tratti dalle conferenze "Prevenire le malattie con cibi buoni e sani" e "Guarire con il cibo" tenute dal prof. Franco Berrino il 12 Febbraio 2009 ed il 16 Marzo 2009 presso il Laboratorio di cucina naturale di Manuela Palestra

Prof. Berrino: come utilizzare il cioccolato in cucina

Vegetarian Restaurants & Health Food Stores in Milano

Interessante: mangiare vegetariano o vegano a Milano... da Happy Cow - Compassionate Eating Guide. Clicca sul titolo di questo post, per i risultati di Milano, o qui per impostare una nuova ricerca.
La lista per Milano e' qui pronta per la stampa.

Nexus One, il super telefonino, by GOOGLE. Mentre Nokia e Apple litigano...

.
GOOGLE introducing Nexus One...
la recensione di Repubblica
il video su Repubblica TV

LIBRI... (su richiesta di Silvia)

Prevenire i tumori mangiando con gusto - Villarini, Allegro
Sei sicuro di non essere buddhista? - Khyentse Norbu
I fiori che guariscono l'anima - Edward Bach
Inchiesta su Gesu' - Augias, Pesce
La quiete - Paul Wilson
Guarire con l'antiginnastica - Bertherat, Bernstein
Le ricette indu' - Fiorentini, Murthy
Le pere di pinocchio - Magni, Carnazzi
La meditazione come terapia - Morelli
L'alimentazione ecologica - Vestita
Le francesi non ingrassano - Guiliano
La scienza ci guarira' - Montagnier
Anticancro - David Servan-Schreiber
Gli ormoni della felicita' - Hertoghe, Enrico
La cucina naturale - Aubert, Aubert
L'orto sul balcone - Cacciola
Bioginnastica - Tronconi
Chiropratica - Meersseman
Cucina vegetariana con ricette Vegan - Cucina Italiana
The Jungle effect - Daphne Miller
Il grande libro dell'ecodieta - Guglielmo
Back School - Toso
Aghi, pozioni e massaggi - Singh, Ernst
Manuale di osteopatia - Contigliani, Marasco
Le spezie della salute - Vestita
Le ricette degli altri - Allan Bay
Cuochi si diventa - Allan Bay
77 ricette perfette - Allan Bay
Quelli che corrono - Stefano Baldini
Immunita' cibo e cervello - Bottaccioli, Carosella
Vogliono farti ammalare! - Trudeau
Il potere delle spezie - Ceriani
Prodotti naturali dalla A alla Z - Bongiovanni

Report - Mangia che ti passa - cibi che fanno bene e cibi che fanno male

... e questo e' lo script.

ricette anti-cancro

La verità sul sale

La verita' sullo zucchero

5.1.10

Dr. Franco Berrino - intervista sull’alimentazione in generale

http://www.radio24.ilsole24ore.com/radio24_audio/081021-essere-e-benessere

Opuscolo : "Zone geopatogene ed elettrosmog"

Sano o malato che sia, ogni uomo è esposto costantemente all'influsso dell'ambiente che lo circonda. Molte malattie e molti disturbi hanno origine anche in un ambiente abitativo e lavorativo non sano.
Le zone geopatogene e l'elettrosmog fanno parte di questi influssi nocivi.
Questo manualetto vuole evidenziare in modo semplice i pericoli connessi con questi influssi. E' un tema troppo ampio per potersi esaurire in un'opera così breve, che vuol rappresentare solo uno stimolo ad affrontare senza paura anche da questo punto di vista l'ambiente che ci circonda, per modificarlo in maniera positiva.
Opuscolo "zone geopatogene ed elettrosmog" in PDF

© AFB - Arbeiter-, Freizeit- und Bildungsverein
Pfarrhofstraße 60/a, I - 39100 Bozen
Tel: +39-0471-254199, Fax: +39-0471-25168
E-Mail: info@afb-efs.it

4.1.10

La Bella e la Bestia : PORTE APERTE il 5 gennaio

Il 5 Gennaio 2010 il Teatro Nazionale apre le porte ai milanesi e non solo per farci entrare nel vivo della magia del musical ‘La Bella e la Bestia’.
Durante il corso della giornata adulti e bambini potranno conoscere, passo dopo passo, i retroscena di uno spettacolo come mai si era visto nel nostro Paese: per la prima volta l’eccellenza di Broadway è diventata italiana.
Tutti coloro che interverranno potranno cimentarsi in classi di danza e canto all’interno del Teatro ed assistere alle prove libere. I bambini potranno trasformarsi nel loro personaggio preferito grazie all’aiuto di un’equipe esperta di truccatori.
Le attività della giornata si protrarranno dalle 11 alle 16.30, con il seguente orario:
- dalle 11:00 make up per bambini
- dalle 11:00 giro del palco
- alle 11:30, 13:00 e 14:30 classi di danza (max 40 persone alla volta, durata 30 minuti)
- alle 12:15, 13:45, 15:15 classi di canto (max 40 persone alla volta, durata 30 minuti)
- Alle 16:00 prove libere aperte al pubblico.
L’ingresso è libero, i posti limitati. Sarà possibile prenotare la partecipazione alle attività della giornata il 5 gennaio stesso presso lo stand che sarà allestito all’esterno al Teatro.
Durante la giornata sarà, inoltre, possibile avere gli autografi del Cast ed a tutti gli intervenuti verranno offerte condizioni speciali per l’acquisto dei biglietti del musical.

Plan B 4.0

Lester Brown, "uno dei più influenti opinionisti del mondo" (Washington Post), fondatore del Worldwatch Institute, fondatore e presidente del Earth Policy Institute. Ha un piano, il piano B appunto. Visto che il piano A, cioe' continuare come oggi, non garantisce un futuro. Libro in pdf e la presentazione in powerpoint. Il libro e' in traduzione anche in Italia, ma sara' pubblicato solo a Maggio 2010.

il sangue sintetico

Ricercatori della University of California Santa Barbara e della University of Michigan sono riusciti a produrre un sostituto sintetico del sangue umano: per trasportare ossigeno, farmaci, coloranti per analisi radiografiche. Questo sostituto sintetico potrebbe essere una rivoluzione per le trasfusioni e il trattamento delle malattie del sangue.... (segue...)

3.1.10

Graffiti


Milano : dear Letizia.... Do not delete this one !

1.1.10

Copenaghen... and FERRARA

"Se il livello del mare salisse di un metro nel 2100, l'Italia dovrebbe proteggere buona parte delle sue coste", calcola Angelo Bonelli, presidente dei Verdi. "Da uno studio che abbiamo commissionato a un gruppo di ricercatori risulta che in Italia il 22,8 per cento delle coste è soggetto a erosione: sono 1.733 chilometri". A rischio risultano le coste dell'alto Adriatico da Venezia fino a Grado e verso Sud fin quasi a Rimini, mentre verso l'interno l'acqua potrebbe arrivare sino a Ferrara....

31.12.09

2010

Looking for...
I wish the best to everyone.
Marco

the enzyme telomerase

This year's Nobel Prize in Physiology or Medicine is awarded to three scientists who have solved a major problem in biology: how the chromosomes can be copied in a complete way during cell divisions and how they are protected against degradation. The Nobel Laureates have shown that the solution is to be found in the ends of the chromosomes – the telomeres – and in an enzyme that forms them – telomerase.

The long, thread-like DNA molecules that carry our genes are packed into chromosomes, the telomeres being the caps on their ends. Elizabeth Blackburn and Jack Szostak discovered that a unique DNA sequence in the telomeres protects the chromosomes from degradation. Carol Greider and Elizabeth Blackburn identified telomerase, the enzyme that makes telomere DNA. These discoveries explained how the ends of the chromosomes are protected by the telomeres and that they are built by telomerase.

If the telomeres are shortened, cells age. Conversely, if telomerase activity is high, telomere length is maintained, and cellular senescence is delayed. This is the case in cancer cells, which can be considered to have eternal life. Certain inherited diseases, in contrast, are characterized by a defective telomerase, resulting in damaged cells. The award of the Nobel Prize recognizes the discovery of a fundamental mechanism in the cell, a discovery that has stimulated the development of new therapeutic strategies.

REPUBBLICA - 6/10/09 - La Scienza a caccia dell'immortalita'
Paolo Pontoniere - 2010 sotto il segno dei telomeri

THE PLEASURES AND SORROWS OF WORK

Alain de Botton

However powerful our technology and complex our corporations, the most remarkable feature of the modern working world is in the end internal, consisting in an aspect of our mentalities: in the widely-held belief that our work should make us happy. All societies have had work at their centre;
ours is the first to suggest that it could be something much more than a punishment. Ours is the first to imply that we should seek to work even in the absence of a financial imperative. Our choice of occupation is held to define our identity to the extent that the most insistent question we ask of new acquaintances is not where they come from or who their parents were but what they do, the assumption being that the route to a meaningful existence must invariably pass through the gates of paid employment.

It was not always this way. In the fourth century B.C., Aristotle defined an attitude that was to last more than two millennia when he referred to a structural incompatibility between satisfaction and a salaried position. For the Greek philosopher, financial need placed one on a par with slaves and animals. The labour of the hands, as much as of the mercantile sides of the mind, would lead to psychological deformation. Only a private income and a life of leisure could afford citizens adequate opportunity to enjoy the higher pleasures gifted by music and philosophy.

Early Christianity added to Aristotle's notion the still darker doctrine that the miseries of work were an appropriate and immovable means of expiating the sins of Adam. It was not until the Renaissance that new notes began to be heard. In the biographies of great artists, men like Leonardo and Michelangelo, we hear the first references to the glories of practical activity. While this re-evaluation was at first limited to artistic work and even then, only to its most exalted examples, it came in time to encompass almost all occupations.

By the time we reach the bourgeois thinkers of the eighteenth century, Aristotle's formula has been turned on its head: satisfactions which the Greek philosopher had identified with leisure were now transposed to the sphere of work, while tasks lacking in any financial reward were drained of all significance and relegated to the haphazard attentions of dilettantes.
It now seemed as impossible that one could be happy and idle as it had once seemed unlikely that one could work and be human.
Aspects of this evolution in attitudes towards work had intriguing correlatives in ideas about love. In this sphere too, the eighteenth century bourgeoisie yoked together what was pleasurable and what was
necessary. They argued that there was no inherent conflict between sexualpassion and the practical demands of raising children in a family unit, and that there could hence be romance within a marriage – just as there could be enjoyment in a job.

We are the victims of these two momentous and strangely optimistic ideas. There is immense unthinking cruelty discreetly coiled within the assurance that everyone can discover happiness through work and love. It isn't that these two entities are invariably incapable of delivering fulfilment, only that they almost never do so. And when an exception is misrepresented as a rule, our individual misfortunes, instead of seeming to us quasi-inevitable aspects of life, will weigh down on us like particular curses. In denying the natural place reserved for longing and incompleteness in the human lot, the modern world denies us the possibility of consolation for our fractious marriages and our unexploited ambitions, and condemns us instead to solitary feelings of shame for having stubbornly failed to make more of our lives.

La felicità è altrove

La felicità è altrove

Di Alain De Botton
(da L'Espresso - n.1 anno 2010)

L'idea che il lavoro sia il fondamento della nostra identità è recente ed è bizzarra.
Parola dello scrittore inglese Nel mondo moderno non passa quasi settimana senza che esploda una 'crisi di carriera'. Il più delle volte accade di domenica sera: è in quei momenti che si percepisce con più chiarezza - e con dolore - il divario tra le proprie ambizioni e la realtà professionale.

La ragione principale di queste crisi sta nelle aspettative. Nel mondo del lavoro d'ufficio non sorprende tanto il tempo che dedichiamo alle varie pratiche, né le fantastiche macchine di cui ci serviamo, quanto la diffusa aspettativa di poter trovare la felicità in questa occupazione. E quindi tendiamo a metterla al centro della nostra vita e del nostro desiderio di realizzarci. Ad esempio, a ogni nuovo contatto ci interessiamo per prima cosa non al luogo di provenienza della persona appena conosciuta, o alla sua famiglia d'origine, bensì alla sua attività, al suo lavoro: è in questa informazione che pensiamo di poter individuare il nucleo essenziale della sua identità.

Ovviamente, non è stato sempre così. Per migliaia di anni, prima dell'invenzione dello spreadsheet Excell, il lavoro era considerato come nient'altro che una scocciatura inevitabile; si cercava di sbrigarlo nel più breve tempo possibile, per poi evadere nell'immaginario, con l'aiuto dell'alcol o dell'esaltazione religiosa. Solo a partire dalla metà del Settecento si è incominciato a pensare di poter vedere nell'impegno lavorativo il fulcro delle proprie aspirazioni, dei propri sogni di
felicità.

Si nota qui un curioso parallelo con l'idea che si aveva un tempo del matrimonio, altro campo in cui le crisi ricorrenti, anche se non avvengono necessariamente di domenica, sono difficilmente evitabili. Prima dell'era moderna si pensava in genere che innamorarsi e sposarsi fossero due cose essenzialmente diverse. Ci si sposava con fini di pura convenienza, per avere qualcuno a cui lasciare l'azienda agricola familiare, o per assicurarsi una continuità dinastica. C'erano poi le amanti, che stavano al matrimonio come gli hobby stanno al posto di lavoro: era un modo per non essere totalmente schiacciati dalla disaffezione. Ma all'improvviso, verso la metà del Settecento, si è incominciato a mettere in discussione sia le relazioni extra-coniugali che gli hobby.

Oggi siamo dunque eredi di due credenze tanto bizzarre quanto ambiziose: l'idea di poter essere innamorati della propria moglie, e quella di trascorrere in ufficio una vita di lavoro piacevole. Non riusciamo neppure più a immaginare di poter essere felici da disoccupati. Mentre al contrario, in un'epoca dominata dall'aristocrazia sembrava impossibile credere che da impiegati si potesse rimanere umani.

Perciò, quando in ufficio le cose non vanno bene è utile ricordare un punto fondamentale: la nostra identità si estende molto al di là di quanto si trova scritto sul nostro biglietto da visita professionale; eravamo esseri umani molto prima di avere un impiego, e continueremo a esserlo anche quando avremo deposto una volta per tutte i nostri attrezzi di lavoro. Mi ha molto colpito scoprire che per Sant'Agostino è peccato giudicare un uomo dal suo status. In altri termini: quando abbiamo qualche guaio sul lavoro dovremmo saper distinguere tra l'attività che svolgiamo e la nostrapercezione dei valori.

(traduzione di Elisabetta Horvat)

29.12.09

This is Pino


Every night I switch-off the electricity in the full bedrooms zone in our
flat, to avoid "electro fields" and related danger to health. Pino is our
night light... (Ikea).

Milano - mattina d'inverno


Muscolo di grano

Questa sera ho portato le mie donne a cena qui. Pizza semi integrale in 2, piatto unico CIELO in 2. Peccato il costo eccessivo del coperto, e i 12.50 euro per la pizza IMBUFALITA semi integrale. Sapete cos'e' il muscolo di grano ?

Il muscolo di grano è considerato l'alternativa italiana al seitan...
.

Prevenire i tumori mangiando con gusto


Anna Villarini, Allegro Giovanni
Il libro che spiega come coniugare un'alimentazione ricca di gusto con la prevenzione dei tumori.
2009
pp. 416
€ 19,50
978882004681

Coordinato dal dottor Franco Berrino dell'Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, DIANA è il Progetto che dal 1995 studia le relazioni tra alimentazione e tumore al seno e che ha coinvolto migliaia di donne in tutta Italia. Questo libro, basato sui risultati di questo importantissimo studio, spiega come, modificando la propria dieta, sia possibile ridurre i fattori di rischio del tumore e delle recidive. Ma non solo: seguendo i suggerimenti del DIANA si alleviano gli effetti collaterali delle terapie aumentandone l'efficacia. Più in generale questo stile di vita alimentare combatte il sovrappeso senza dover contare le calorie, e aiuta a prevenire l'osteoporosi, il diabete, l'ipertensione, l'anemia, gli alti tassi di colesterolo e di trigliceridi. Ecco perché si è pensato di raccogliere in un libro, oltre alle indicazioni scientifiche scaturite dal progetto, anche i molti consigli pratici per modificare le abitudini nocive e imparare a fare la spesa in modo più consapevole, saper leggere le etichette, scegliere cibi, cotture, conservazioni più salutari. Il risultato: tante ricette facili e appetitose per comporre menù vari e sfiziosi che ci fanno evitare i principali errori dell'alimentazione moderna. Anna Villarini, ricercatrice dell'Istituto dei Tumori, e lo chef Giovanni Allegro, che da anni tiene corsi di alimentazione presso la Cascina Rosa, scuola di cucina dello stesso Istituto, ci propongono un'alimentazione naturale e gustosa, adatta a tutta la famiglia, per mantenerci sani o, se già siamo ammalati, per alleviare i sintomi e supportare le terapie potenziandone gli effetti. Un approccio incentrato sulla nostra risorsa più potente: noi stessi e la capacità di diventare protagonisti della nostra salute.



19.11.06

Giri interessanti a/vicino Milano

Piazza Massaia 2: dentro alla scuola, c'e' un avocado di 15 metri.
Via San Sisto 3: pompelmo di 8 metri.
Zerbolo' (Pavia)