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15.8.10

how to repair the palmers

http://www.yellowjersey.org/tubfix.html
http://www.sheldonbrown.com/brandt/tubular-repair.html

Vittoria normal cross, che sono leggermente piu' larghi e appena piu' scolpiti dei palmer tradizionali, ma sono praticamente indistruttibili, anche fuoristrada; non sono piu' in produzione - trovati da Guerciotti, zona Gorla. http://www.guerciotti.it/come_raggiungerci.htm

Togli il palmer dalla ruota, scolli il nastro interno (quello che va a contatto col cerchio), scuci (tagli) con le forbicine da sarto il filo che chiude il tubolare attorno alla camera d'aria (non attorno alla valvola) togli la camera d'aria, cerchi il foro e ci metti la toppa: non troppo grossa e spessa sennò fai fatica a ricucire e quando lo gonfierai sentirai la gobbetta, riponi la camera nel tubolare, prendi il filo (va bene quallo fine da calzolaio), ricuci per bene il tubolare con lo stesso disegno di prima senza lasciare rilievi, incolli il nastro interno.

da decathlon vendono palmer tra 11 e 13 euri

Stecca degli Artigiani, Milano (via Confalonieri 10, quartiere Isola)

Per la riparazione mi hanno insegnato così. Gonfio il tubolare e cerco la perdita. Poi con un morsetto e due placchette di legno chiudo la zona per esser sicuro che la perdita sia lì (teoricamente se nel punto del buco la camera d'aria è incollata alla copertura, l'aria potrebbe compiere qualche cm prima di uscire). A quel punto strappo delicatamente la fettuccia (che si rincolla con la stessa colla di riparazione o del lattice) per un 10, massimo 15 cm. Faccio un segno trasversale al tubolare con penna e righello così poi sono sicuro di far combaciare i due lembi della cucitura che vado a tagliare con un bisturi o una forbicina. Annodo il filo nel punto dei due tagli (così non si allarga la scucitura...) e procedo con la riparazione. Tiro fuori la camera d'aria, la giro per scoprire il lato dove c'è il buco ed eseguo la riparazione come una normale camera d'aria (spolvrando di talco alla fine, epr evitare incollaggi tra camera e copertura). Poi rimetto tutto a posto e ricucio con filo di cotone robusto (ottimo quello da tapezziere e da sartoria pesante, tipo quello di cotone robusto col quale si cuciono i sipari teatrali. La figata hi-tech è usare il filo interdentale...) cercando di riprodurre la cucitura originale, che di solito è di quella semplice che nelle sartorie teatrali chiamano "sopraggitto", utilizzando i buchi già presenti: bucare nuovamente indebolisce la copertura. Avendo indebolito complessivamente anche la cucitura è buona cosa sovrapporre la nuova cucitura a quella originale per alcuni buchi: se ho scucito insomma per 40 buchi, la nuova cucitura a mano sarà lunga almeno 50-60 buchi, raddoppiando quindi (per 5-10 buchi all'inizio e 5-10 buchi alla fine) la cucitura originale. Nodo all'inizio ed alla fine della cucitura, ça va sans dire, come quando si cuce un bottone. Mi raccomando l'ago: quello per riparare i calzini è troppo fine e fate fatica a lavorare, non fate gli sboroni con l'ago da calzoleio perchè allargate i buchi e quando tirate la cucitura il filo vi taglia la copertura!