In passato la caffeina contenuta nel tè veniva denominata teina, una distinzione che con il passare del tempo è passata in secondo piano, in quanto le due sostanze hanno la stessa formula chimica. Per la sua azione, però, la caffeina del tè si differenzia notevolmente da quella contenuta nel caffè.
La caffeina del caffè agisce in modo più rapido e intenso, ma la sua azione si esaurisce abbastanza rapidamente. Nel tè, invece, l’effetto stimolante subentra più lentamente e non è molto forte ma, in compenso, dura più a lungo. Mantiene le capacità mentali costantemente ad alto livello.
Ciò dipende dal fatto che la caffeina contenuta nelle foglie di tè è legata ai tannini e, quindi viene rilasciata lentamente nel sangue. Il tè nero contiene meno caffeina del tè verde, ma ha un’azione molto più eccitante. Il tè verde, inoltre, disturba lo stomaco meno di quello nero e del caffè perché la caffeina che contiene nelle proprie foglie viene assorbita principalmente nell’intestino e non nello stomaco.
Il contenuto di caffeina è diverso in base ai tipi di tè verde e dalla quantità di foglie utilizzate (per un tè blando un cucchiaino raso per tazza).
Determinante è anche il tempo in cui si lascia riposare il tè. La caffeina (senza tannini) si libera nell’acqua calda nei primi due minuti di infusione e si ottiene un effetto leggermente simile a quello del caffè. Se si lascia riposare il tè più a lungo (4-8 minuti) si solubilizzano anche i tannini. Quindi la caffeina di questo tè verrà messa in circolo nell’organismo più lentamente e agirà in modo più dolce. In questo caso però l’aroma del tè è più forte.
(Il Tè verde – Hu Hsiang-Fan, Marion Zerbst – Tecniche nuove.)
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