L'Anfiteatro ricostruito con gli alberi: alloro, cipressi e mirti per tracciare la Milano romana
Un anfiteatro verde, con bossi, ligustri, alloro, mirto e cipressi a ridisegnare naturalmente il profilo del vero Anfiteatro romano di via De Amicis, costruito nella prima metà del primo secolo dopo Cristo e smembrato negli anni, tanto che adesso se ne conservano solo poche tracce, comprese nel parco archeologico dell'Anfiteatro.L'area oggi
L'idea è stata elaborata a lungo ma, adesso, è diventata ufficiale: il Comune concede in comodato d'uso gratuito lo spazio di via De Amicis alla Soprintendenza archeologica delle belle arti e del paesaggio, per i prossimi cinque anni, per realizzare il progetto "Amphiteatrum viridans", un giardino ellittico di circa 22.400 metri quadri che ricalca la pianta dell'antica costruzione romana, grande quasi quanto il Colosseo, lungo 155 metri e largo 125, capace di ospitare 35mila persone, prima della totale distruzione nel quinto secolo a causa delle invasioni barbariche.
L'area oggi
"È un progetto quasi unico, e un modo per recuperare l'antico disegno dell'Anfiteatro, rivitalizzando questo percorso non abbastanza conosciuto da milanesi e turisti", spiega la soprintendente Antonella Ranaldi, che per prima ha proposto l'idea al Comune. La giunta, dopo tutte le analisi tecniche, ha da poco firmato la delibera: questo vuol dire che tra ottobre e novembre partiranno le indagini archeologiche e, con l'inizio del prossimo anno, la piantumazione degli alberi. Entro tre anni - queste sono le stime - il giardino sarà pronto.
L'area tra via De Amicis, via Conca del Naviglio e via Arena viene concessa gratuitamente, a patto - ovvio - che si realizzi il progetto: al termine dei cinque anni previsti, verrà poi restituita al Comune, che ci avrà "guadagnato" il parco. Perché l'operazione è a costo zero per le casse di Palazzo Marino: la Soprintendenza si è impegnata - prima della firma della delibera - a trovare uno sponsor che pagasse per la realizzazione del giardino, in cambio di uno spazio pubblicitario ben evidente. Per cinque anni, infatti, i finanziatori dei lavori potranno usufruire per la pubblicità di un grande muro laterale (e senza finestre) di un palazzo in via de Amicis 17.
Il progetto
Prima dell'inizio dei lavori, però, bisognerà risolvere la questione della presenza, all'interno dell'area dell'Anfiteatro, del vivaio Riva (serra e vendita di piante e fiori): il Comune sta aspettando la restituzione bonaria dell'area - circa 3.200 metri quadri - e "benché la scadenza del verbale di conciliazione fosse stata fissata in data 21 maggio 2017, al fine di ottenere la restituzione bonaria dell'area ed evitare uno sgombero forzoso, la restituzione è stata rinviata alla fine dell'anno", si legge nella delibera.
Le piante saranno disposte in modo da evocare la forma dell'arena, quindi richiamando anche la posizione delle gradinate, con gli alberi più alti - come i cipressi - lungo il perimetro. Il parco archeologico non verrà mai chiuso durante tutta la durata dei lavori, che procederanno per lotti. Il nuovo giardino, spiega Ranaldi, "è un progetto ambizioso, che si collegherà ad un percorso che, dal parco archeologico, continua fino alle vicine colonne, poi in San Lorenzo e al parco delle Basiliche, per recuperare l'identità di Milano come capitale imperiale, dopo Roma e fino al 402 dopo Cristo". Anche la scelta delle piante richiama questa storia: le essenze - il bosso, la mortella, il cipresso - sono tutte antiche. E serviranno per un esperimento forse inedito: invece di fare ricostruzioni virtuali, in 3D, delle grandi architetture del passato, si proverà a "ricostruire" con il verde.
L'obiettivo, così, diventa anche quello di rivitalizzare il parco archeologico realizzato nel 2002, che comprende, oltre a un piccolo spazio verde, anche mostre nell'antiquarium "Alda Levi", dove sono esposti reperti provenienti dagli scavi - con una parte delle pietre dell'Anfiteatro fu costruita la Basilica di San Lorenzo - e viene illustrato il funzionamento degli anfiteatri romani, con postazioni multimediali dove, soprattutto le scolaresche, possono studiare la storia dell'antica arena di Milano.
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