6.8.15

Tecno e salutismo. A tutta Estonia - Repubblica.it

Tecno e salutismo. A tutta Estonia - Repubblica.it
Tecnologica, giocherellona e salutista. È l'Estonia, piccola ed accogliente nazione nordeuropea con il 55 per cento del territorio occupato da foreste. Tecnologica perché nel paese dove ha avuto origine Skype (sviluppato dagli stessi creatori di Kazaa, il famoso programma di download P2P)  la connessione wifi è gratuita e presente praticamente ovunque:  nei luoghi urbani come parchi, piazze, locali, bar e ristoranti,  negli aeroporti, nelle stazioni e alle fermate dei bus ma anche in aree più remote e lontane dai centri cittadini, come le spiagge o le foreste. Giocherellona perché nel 1996 gli estoni hanno inventato un nuovo gioco: il kiiking, una particolare disciplina sportiva su un'avvenirista altalena oscillante. Salutista perché patria della smoked sauna estone di Võromaa, tramandata di generazione in generazione da circa 800 anni e  inserita nella lista dei Patrimoni Culturali Immateriali dell'Umanità.

La sauna unisce tutti gli elementi  - fuoco, aria, acqua e terra - grazie alla stufa rovente, la frusta di betulla, l'immersione rinfrescante nell'acqua o nella neve, le carezze sulla pelle con impacchi e pomate a base di erbe ed ha molti effetti benefici: accelera il metabolismo, ringiovanisce la pelle, migliora l'attività respiratoria e cardiaca, dà sollievo ai reni e supporta la circolazione sanguigna. Gli estoni la amano a tal punto  che ne hanno costruite sugli autobus e perfino nel serbatoio di un vecchio camion dei pompieri, nonché sulle zattere, dove è possibile fare la sauna e tuffarsi nell'acqua di laghi e fiumi. Un'esperienza particolare è offerta dalle tende con sauna e in molti agriturismi è possibile sperimentare le saune nei bidoni, dove godersi la natura circostante immersi in acqua fumante.

La capitale Tallinn, la più antica capitale dell'Europa settentrionale, è la porta d'ingresso all'Estonia. Dichiarata dall'UNESCO Patrimonio dell'Umanità vanta un centro storico ancora intatto con  edifici dagli alti tetti a spiovente, una cinta muraria di 2 km con  26 torri di guardia, il chiostro domenicano risalente al 1246, il Municipio in stile gotico, la farmacia più antica al mondo e tuttora aperta al pubblico e alcune antiche chiese. Sulla Toompea, la "collina della cattedrale" che domina la città,  sorgono l'ottocentesca cattedrale russo-ortodossa Alexandr Nevsky, il castello, la cattedrale luterana di Toomkirik,  la torre Kiek-in-de-Kök e il Museo di arte estone, ospitato in un palazzo settecentesco. Fuori dalla città vecchia vale la pena visitare il Palazzo e il parco di Kadriorg,  progettati per Pietro il Grande dall'architetto italiano Niccolò Michetti,  e il romantico quartiere  di Nomme, immerso nel verde.

Tartu è la seconda città dell'Estonia,  sede di un'università fondata nel 1632. Nel centro storico si ammirano la simpatica scultura dedicata agli studenti innamorati sulla piazza principale e l'edificio poggiato su un lato noto come la "Torre di Pisa" di Tartu, sede del  Museo d'Arte. Sulla vicina collina Toomemagi si trovano il Ponte del Diavolo e dell'Angelo, l'osservatorio astronomico e i resti della più grande cattedrale dell'antico regno di Livonia, risalente al XV secolo.

Pärnu, la capitale estiva del paese, vanta rilassanti parchi ombreggiati, lunghe spiagge, una piacevole movida e una vivace vita culturale, tra  musei e concerti. L'altra meta estiva dell'Estonia è l'isola di Saaremaa in gran parte coperta da foreste. Nel capoluogo di Kuressaaresi si visita  il castello episcopale del XIII secolo, mentre gli isolotti del vicino  Parco Nazionale di Vislandi sono un paradiso per il birdwatching. A nord di Saaremaa si incontra  l'isola di Hiiumaa, da scoprire percorrendo a piedi il Lighthouse Tour che collega i diversi fari, tra i quali  quello storico di Kopu, con alcuni dei luoghi più interessanti di Hiiumaa.

L'Estonia è un paese particolarmente attento all'ambiente naturale e vanta 318 riserve protette e 5 parchi nazionali. Tra quest'ultimi vale la pena visitare il Parco Nazionale di Lahemaa, il più vecchio e grande parco nazionale estone situato sul  Mar Baltico, a circa 100km da Tallinn. Qui si visitano l'antico insediamento di pescatori nel villaggio di Altja; il "villaggio del capitano" di Käsmu e la cascata di Jägala, la più grande dell'Estonia.

Accanto alle tradizionali possibilità di alloggia il paese propone ai turisti alcune originali esperienze in strutture che assicurano la full immersioni nella natura senza tralasciare il comfort. Come la Merekalda Guesthouse affacciata sulla  baia di  Kasmu,  nel cuore del Parco Nazionale di Lahemaa, o il Piusa Ürgoru Holiday Center, una struttura risalente al 1930 che si trova  nell'incontaminata valle del fiume Piusa. Qui si può dormire anche in un antico granaio interamente in legno.



E-residency, in Estonia la cittadinanza digitale si ottiene con un clic - Repubblica.it

E-residency, in Estonia la cittadinanza digitale si ottiene con un clic - Repubblica.it
L'ESTONIA, quel piccolo e silenzioso Paese ai confini estremi dell'Europa che solo dal 2011 fa parte dell'Eurozona, è il primo in assoluto a introdurre la e-residency. Essere cittadini digitali è la nuova frontiera del web. E l'ha capito bene Tallinn che si fa promotrice di un progetto che la porterà ad aumentare la sua economia digitale. Bastano 50 euro, una smart card con chip e un software da installare sul pc per creare una compagnia online, firmare documenti a distanza, concludere transazioni digitali in sicurezza e interagire via internet con la pubblica amministrazione. Un sistema che non solo abbatte i costi e il lungo iter burocratico - che noi italiani conosciamo fin troppo bene - ma che attrae investitori e denaro nella piccola e-Estonia.

A oggi sono più di 3060 gli e-resident che provengono da oltre 108 paesi. Finlandia, Russia, Usa e Ucraina sono quelli che hanno maggiormente aderito a questa iniziativa promossa dallo stesso governo estone. L'investimento è stato esiguo - solo 500mila euro, fanno sapere da Tallinn - per una copertura di 13 anni. Inoltre, entro il 2025, stimano di avere 10 milioni di e-estonians. Insomma, nel Paese in cui è nato Skype, fare affari online è un gioco da ragazzi.

LEGGI Tecno e salutismo a tutta Estonia

Ma come si diventa un e-cittadino? Lo ha spiegato a Repubblica Taavi Kotka, Chief information officer del governo estone, che è stato anche uno degli ideatori della e-residency. "Da maggio è possibile compilare un form online e pagare una tassa di 50 euro per richiedere la e-cittadinanza. Dopodiché noi valuteremo la richiesta e faremo verifiche e accertamenti". Una volta approvata - in una decina di giorni lavorativi, ci assicura - basta presentarsi alla polizia di frontiera di Tallinn (o ambasciate o consolati del proprio paese) per ricevere il kit, lasciare le impronte digitali e una scansione del proprio viso. Insomma, in un mese si diventa cittadini digitali. "Con la e-residency abbiamo la possibilità di aiutare milioni di imprenditori a far crescere il proprio business", ha detto orgoglioso Kotka, "e nel frattempo attraiamo nel nostro Paese nuovi investimenti. La nostra iniziativa, unica al mondo, ha degli enormi vantaggi tra cui la flessibilità. Sin da subito abbiamo ottenuto feedback positivi e dopo le prime diciotto ore gli iscritti erano già più di 4mila".

Come e quando è nata l'idea?
"Nell'aprile del 2014 abbiamo presentato l'idea al governo. Idea che è stata subito accettata con entusiasmo, infatti, la legge è stata approvata nove mesi fa e il Parlamento ha votato sì all'unanimità. Non c'è stato neanche un voto contrario".

Secondo lei è possibile attuare un progetto simile in un Paese come l'Italia?
"Potenzialmente sì, anche se non sono necessarie soltanto delle strutture adeguate, ma anche una mentalità più aperta verso nuove tecnologie, come ad esempio la firma digitale. Per riprodurre l'e-residency in Italia ci vorrebbe tanto tempo. Ormai, un cittadino estone s'insospettisce se gli porgi un contratto cartaceo. Per avere successo con questo progetto, quindi, l'Italia dovrebbe favorire l'interazione con il settore pubblico e quello privato attraverso internet".

E come scegliete chi può diventare cittadino digitale? Quali sono i parametri?
"La polizia estone verifica dettagliatamente ogni singola richiesta e fa degli accertamenti. Se sei un criminale ovviamente vieni respinto e non abbiamo il dovere di spiegare perché non sei stato accettato. Ottenere l'e-residency è un benefit, non un diritto. Di oltre 4mila persone, 3060 hanno ricevuto il kit".

Da chi e da dove arrivano le richieste?
"I più interessati sono sicuramente gli imprenditori che amano il business online. Tra i servizi più gettonati ci sono proprio quelli legati alla gestione di aziende internazionali indipendenti nel web. Gli e-resident possono costituire una società online in un giorno, amministrarla da qualsiasi parte del mondo senza la necessità di un rappresentante locale, possono fare trasferimenti di denaro online, dichiarare le tasse online e firmare documenti e contratti con i partner esterni. I finlandesi sono più numerosi (24%): hanno molte aziende qui e visitano molto spesso il nostro Paese. La stessa cosa si può dire per i russi (12%). Ma la e-residency attrae anche chi viene dagli Usa e dall'Ucraina (entrambi 6%). Per esempio, c'era un artista ucraino che voleva vendere i suoi quadri online, ma non sapeva come fare. Con un'identità digitale ha potuto avviare il suo business. Poi c'è un 4% che proviene dalla Germania e dal Regno Unito. A seguire c'è l'Italia che insieme ai Paesi Bassi sfiora il 3%, poi India, Svezia, Francia e Lituania il 2%. Infine una minima percentuale di richieste proviene da Ungheria, Giappone, Bielorussia, Canada, Norvegia e Danimarca. Ovviamente contiamo di arrivare a 10 milioni di persone entro il 2025 e abbiamo 18mila iscritti alle newsletter che potrebbero essere dei potenziali e-resident".

Ma non c'è il rischio che qualcuno possa utilizzare la e-residency come un escamotage per riciclare denaro o evadere il fisco?
"L'identità digitale non comporta ulteriori rischi (ad esempio, il riciclaggio di denaro). Al contrario, li rende più evidenti e gestibili perché con le impronte digitali, eventuali 'furbetti' sono facilmente rintracciabili, anche se utilizziamo questo metodo solo se abbiamo dei sospetti. Inoltre, secondo la legge internazionale, le tasse si pagano nel paese in cui è nato il valore. Se crei un'azienda in Italia con cittadinanza estone, paghi le tasse in Italia. Noi non vogliamo diventare un Paese offshore, puntiamo sulla trasparenza. In più, abbiamo delle leggi sul riciclaggio che sono le più rigide d'Europa, dopo quello che è successo durante l'occupazione sovietica".

Come garantite privacy e sicurezza, in un web dove gli attacchi hacker sono all'ordine del giorno?
"L'Estonia è conosciuta in tutto il mondo per la sua competenza avanzata sulla sicurezza informatica. Cerchiamo di attenuare i possibili rischi. Lo stesso ID dell'e-resident così come i servizi sono costruiti con strategie tecnologiche studiate ad arte".

Qual è il futuro della residenza digitale e come intendete farla evolvere?
"Noi estoni utilizziamo la cittadinanza digitale già da una decina di anni. Il nostro Paese è soprannominato e-Estonia, perché siamo una delle società più tecnologicamente avanzate al mondo, ma adesso la nostra nuova frontiera è proprio creare una realtà senza confini. Per esempio, una persona che vive nella Silicon Valley e vuole aprire un'azienda in Estonia, può tranquillamente farlo senza venire a vivere qui".

Semplicità, efficienza e velocità sembrano essere quindi le chiavi di successo per la e-residency, che fin da subito ha suscitato grande curiosità e anche tante polemiche. Il progetto ha superato la fase alpha, dove erano in studio interfaccia grafica e sicurezza, ma è in continua evoluzione. Attualmente è nella fase beta, dove ognuno può dare feedback e suggerire modifiche. Inoltre, il governo sta lavorando con delle aziende private per incrementare i servizi offerti. Ma come evolverà veramente la e-residency non lo sa nessuno. Se i residenti digitali dovessero davvero diventare 10 milioni come si comporterà l'e-Estonia? Temi come tasse e diritto al voto potrebbero diventare temi davvero scottanti.



25.7.15

Dal miele alla curcuma, dieci alimenti da provare per prevenire le malattie - Repubblica.it

http://www.repubblica.it/salute/alimentazione/2015/07/24/foto/cibi_che_sostituiscono_medicine-119748241/1/?ref=HRESS-8#1

Hotel, eventi, relax, cibo: dieci app per le vostre vacanze in città - Repubblica.it

Hotel, eventi, relax, cibo: dieci app per le vostre vacanze in città - Repubblica.it
SE AVETE intenzione di evitare spiagge affollate e visitare una metropoli in giro per il mondo, o anche se pensate di rimanere nella vostra città nei mesi estivi, il vostro smartphone può essere un compagno molto utile. Può consigliarvi gli eventi da non perdere, i ristoranti migliori, persino dirvi quale autobus prendere e quanti minuti dovrete aspettare prima che arrivi. Citymapper, ad esempio, è una pratica guida che permette di orientarsi in alcune delle più importanti città del mondo, tra cui Roma e Milano, districandosi tra traffico, trasporti pubblici e bike sharing. Meglio di Google Maps, tanto da vincere per due anni consecutivi il premio di Miglior App dell'Anno su iTunes nella sua categoria. "Con uno smartphone in mano, potrete personalizzare la città in cui siete, trasformarla secondo le vostre esigenze. Potrete trovare subito quello che cercate", racconta sul suo blog  Azmat Yusuf, ex impiegato di Google che ha creato Citymapper. Il segreto è offrire informazioni personalizzate, su misura. Come Gogobot, un'applicazione simile a TripAdvisor, che però consiglia ristoranti, hotel e locali in base a quelli che sono i vostri interessi. C'è anche chi, come WeSwap, ha creato un servizio per scambiare valuta tra privati, senza pagare commissioni a banche o uffici cambio. Oppure chi permette di prenotare alberghi, anche di lusso, last minute a tariffe scontate, come Hotel Tonight. Insomma, dalla visita a un museo alla ricerca di hot spot wifi gratuito, dall'app per chi ama la movida e i locali fino a quella per districarsi tra le mille offerte dell'Expo di Milano, ecco dieci dritte per chi passerà le proprie vacanze in una città.

Wi-Fi Finder
Gratuita
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Una delle applicazioni più scaricate al mondo, Wi-Fi Finder è un vero e proprio catalogo con circa 650.000 hotspot wifi gratuiti e non in 144 nazioni. Basta attivarla e seguire le indicazioni per raggiungere l'area wifi più vicina. L'applicazione ovviamente funziona anche in modalità offline, ovvero senza bisogno di accedere al vostro piano dati. Basta avere il segnale Gps attivo e Wi-Fi Finder penserà al resto. Molto utile soprattutto all'estero, quando avete bisogno di trovare una connessione per il vostro smartphone.

Citymapper
Gratuita
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Se volete muovervi in una città che non conoscete, invece di Google Maps e soci, vi consigliamo di provare Citymapper. Simile a Moovit, è una guida davvero smart che vi indica il percorso migliore per raggiungere la destinazione che preferite e vi aiuta a districarvi tra i vari mezzi di trasporto di alcune delle città più importanti al mondo. Autobus, con tanto di indicazione dei minuti di attesa per il prossimo bus, metropolitana, bike sharing, treni: non manca davvero nulla. Per l'Italia è attiva su Roma e Milano, mentre per l'estero ci sono circa 30 metropoli, da Londra a Parigi, da New York a San Francisco. Funziona anche su smartwatch, grazie al supporto per Apple Watch e Android Wear.

WeSwap
Gratuita (si paga una commissione)
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WeSwap è un servizio che permette il cambio di valuta tra utenti privati, senza passare da banche e pagare commissioni troppo salate. Il funzionamento è semplice: ci si registra e si crea una carta di credito Mastercard, totalmente gratuita. Se dobbiamo viaggiare a Londra, ad esempio, WeSwap cercherà automaticamente un utente inglese che sta per viaggiare in Italia e interessato quindi agli euro: a quel punto avviene lo scambio di valuta con WeSwap che trattiene una percentuale dall'1% all'1,4% a seconda del tempo richiesto (se volete i soldi subito, il servizio si paga di più).

Where's Up
Gratuita
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Una guida agli eventi culturali che si svolgono nelle vostre vicinanze, dai concerti fino alle sagre, dalle mostre fino a fiere, mercatini, eventi enogastronomici o eventi sportivi. Realizzata da una startup italiana, Where's Up funziona molto bene nelle grandi città, con consigli interessanti per passare una serata diversa dal solito o scoprire un evento cui magari non avevate fatto caso.

Musement
Gratuita
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Altra applicazione tutta italiana, Musement è l'equivalente di Booking.com dedicato a musei e attività culturali. L'app riconosce la vostra posizione e suggerisce una serie di attività a prezzi scontati e in offerta. Musement offre anche visite guidate, consiglia i "must see", ovvero le attrazioni da non perdere e permette di consultare le recensioni degli utenti per farvi un'idea delle attività in offerta. L'interfaccia è semplice e funzionale, facile da utilizzare, potrete prenotare le visite in anticipo e Musement provvederà ad aggiornare il vostro calendario in base alle date scelte. Insomma, se pensate di andare in una città d'arte per le vostre vacanze, Musement è un download molto utile.

Hotel Tonight
Gratuita
Scarica per iOS - Scarica per Android  -  Scarica per Windows Phone
Se avete bisogno di un hotel all'ultimo momento o, più semplicemente, volete visitare un paese e girare più città possibili, Hotel Tonight è l'applicazione che fa al caso vostro. Permette di prenotare stanze "last minute" in alberghi selezionati a prezzi scontati. Si può prenotare fino a massimo una settimana d'anticipo, ma è ovvio che le occasioni migliori si trovano prenotando giorno per giorno. Da usare è molto veloce: bastano pochi tocchi sullo schermo per prenotare una stanza.

Amount
0,99 euro
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Interfaccia semplice e curata per un'applicazione di conversione valori estremamente completa. Se siete all'estero, può convertire circa 700 unità doi misura diverse divise per categoria, dalle valute fino alla distanza. Volete sapere quanti metri sono 453 feet? Oppure quanto vale una sterlina inglese in euro? Con Amount avrete tutto a portata di dito.
 
Touchnote
Gratuita
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Quando la classica cartolina diventa smart. Touchnote permette di modificare le vostre foto delle vacanze, aggiungere cornici, scritte, disegni e altri effetti. Tramite l'app potrete creare una cartolina che Touchnote provvederà a stampare e a inviare ai vostri amici e parenti in giro per il mondo. Si possono scegliere vari formati, dalle cartoline al biglietto d'auguri, con prezzi che partono da 1,99 euro in su.

Gogobot
Gratuita
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Un'alternativa ai vari Yelp e TripAdvisor, una guida per trovare ristoranti, hotel, negozi, locali in base alla vostra idea di viaggio. Le recensioni infatti sono divise per diverse categorie di viaggiatori, con consigli indicati, ad esempio, a chi ama viaggiare con lo zaino in spalla, chi con la famiglia, chi preferisce il lusso oppure la storia e l'arte o ancora la vita notturna. Si possono anche scattare foto, modificarle e condividerle con amici e familiari. Un sistema pratico e veloce per trovare subito quello che si cerca, con recensioni scritte da chi condivide i nostri stessi interessi e idea di vacanza.

EXPO Milano 2015
Gratuita
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Se avete deciso, volenti o nolenti, di passare le vostre vacanze in una città, il consiglio è di approfittarne per fare un giro a Milano e visitare Expo 2015. Per orientarvi tra i tanti padiglioni dell'area espositiva dell'Expo, c'è l'applicazione ufficiale, una guida per non perdersi nessuno degli eventi organizzati. Ci sono anche indicazioni utili su come raggiungere la fiera, servizi per l'acquisto di biglietti e persino una parte social, dove potrete controllare le ultime news e foto pubblicate sull'Expo.

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19.7.15

La Germania preferisce essere sola che male accompagnata - Repubblica.it

La Germania preferisce essere sola che male accompagnata - Repubblica.it
Uno spirito decisamente anti-tedesco sta aleggiando da qualche tempo sull'Europa ed è aumentato dopo il caso della Grecia. Ci sono due componenti che alimentano l'antipatia e addirittura l'avversione contro la Germania della Merkel e di Schäuble: l'europeismo che si sente tradito e l'anti-europeismo che vede nella Germania il vero pilastro d'una Europa dittatoriale.

Ma c'è contemporaneamente uno spirito anti-europeo che domina da tempo e sempre di più l'opinione pubblica tedesca che auspica una Germania sola, autosufficiente e autoreferente, über alles come diceva l'inno nazionale hitleriano.

L'anti-europeismo tedesco si spiega molto facilmente: deriva da un innato e storico disprezzo che i tedeschi nutrono da sempre presso le altre nazioni che convivono con loro nel medesimo continente. Con una sola eccezione: quella che un tempo si chiamava Inghilterra, potenza navale ed extra-continentale con la quale ci si poteva anche alleare ed alla quale alcune famiglie nobiliari tedesche offrirono anche dinastie sovrane. E la Francia, avversario storico per quasi un millennio.

Le altre nazioni erano ignote o oggetto di vassallaggio. Ma questa è storia. Al tempo di oggi la solitudine teutonica è ideologica: la Germania è efficiente, è moralmente integra, è laboriosa, è tecnologicamente all'avanguardia, culturalmente ha raggiunto le vette più alte nella scienza, nella filosofia, nella letteratura, nella musica. Geopoliticamente è al centro dell'Europa, ad eguale distanza dagli Urali e dalla Manica, dalla Scandinavia e dal Mediterraneo. Insomma: non è contro l'Europa ma è l'Europa.


E chi pensasse di insidiare questo ruolo combatterebbe contro la realtà fracassandosi la testa. Questa situazione — come abbiamo già detto — è antica quanto la storia, ma il caso greco ha prodotto nella coscienza dei vari paesi, Germania compresa, una deflagrazione traumatica che ha reso consapevoli tutti gli attori, gli spettatori, le vittime sacrificali e i carnefici potenziali, ed eserciterà inevitabili conseguenze nel futuro che si profila.

* * *

Angela Merkel, per quanto si può capire dal suo già lungo cancellierato, è europeista e perfino Schäuble lo è, ma lo sono a modo loro. Veri e propri Stati Uniti con un governo federale, questo no. Un nucleo di sette o otto nazioni che aderiscono alla moneta comune, accettano una governance economico-politica fortemente integrata, con numerose e importanti cessioni di sovranità ma con il potere ancora nelle mani dei capi di governo, questo sì. È una federazione? No, non c'è una Casa Bianca come in Usa, ma un'oligarchia. Moneta comune, fisco comune, investimenti e bond per finanziarli. L'Italia farebbe parte di questa oligarchia? Certamente sì, insieme alla Spagna, all'Olanda, all'Austria, al Portogallo, alla Slovenia.

Più o meno questo. Gli altri resterebbero nell'Unione con un euro di serie B, cioè non con un cambio fisso ma oscillabile all'interno di una forcella. Diciamo la Sme di sedici anni fa. Ma man mano che la loro economia pro+gresso in serie A e, dopo appositi controlli, essere accettati.

Quanto alla Bce, sarebbe una Banca centrale in piena regola, con competenza sia sulla serie A sia sulla B perché l'euro è pur sempre l'euro.

I paesi fuori dell'euro (Gran Bretagna, Polonia e insomma i 28 senza i 19) resterebbero nell'Unione così come ci stanno oggi, sempre che non cambino idea e dopo che i doverosi esami siano accettati.

Questo piano non è privo di aspetti positivi e perfino affascinanti. Richiama perfino la storia degli Usa, dove la Confederazione a maglie larghissime dopo la guerra d'indipendenza, restò anche dopo Lincoln perché la guerra di secessione integrò gli Stati ma solo su alcune questioni. Se pensate che le discriminazioni razziali erano ancora vigenti in molti stati dell'Unione ai tempi di Luther King (anche lui assassinato come Lincoln e come poi i due Kennedy) vi fate un'idea delle difficoltà di passare dalla libertà ai diritti d'eguaglianza. Tanto più in Europa dove sono nate le nazioni, gli imperi, sono diverse le lingue e le culture connesse.

Detto tutto ciò, personalmente credo che un percorso così lungo e accidentato non possa reggere il confronto con la società globale. L'Unione a tre stadi è troppo fragile. Una governance fondata su alcune nazioni egemonizzate ovviamente dalla Germania, e con fragili organi e poteri autonomi, non regge. Abbiamo a disposizione non più di dieci o al massimo quindici anni di tempo, altrimenti l'Europa sarà percorsa da forze centrifughe invece che centripete e non sarà più quello Stato federato auspicato dal manifesto di Ventotene, ma un insieme di scialuppe che non reggono l'alto mare ma bordeggiano vicino alla costa.

Bisogna battersi per quest'obiettivo se si vuole stare al passo con la storia del futuro. Noi che questo vorremmo, saremo sconfitti? È possibile e forse probabile, ma il futuro è aperto, bisogna sperare e battersi. Anche Mattarella ha questa speranza ed anche Napolitano e Ciampi.

Renzi no, non credo proprio. Far parte d'una oligarchia, nella serie A: immagino che questa ipotesi lo affascini e somigli molto alla sua visione politica che non è certo quella di Spinelli, di Adenauer e del Churchill del 1946; che nel suo discorso a Zurigo mise l'Inghilterra di fronte ad una scelta inevitabile: diventare un'altra stella nella bandiera a stelle e strisce degli Usa oppure costruire gli Stati Uniti d'Europa insieme agli altri paesi del continente.

Gli inglesi questa scelta non l'hanno ancora fatta e adesso contano assai meno di allora.

Quanto al nostro Renzi, ieri ha parlato per un'ora e mezza all'Assemblea del Pd. Ha esposto il suo programma di politica e di riforme istituzionali ed economiche. Ha detto che chi decide di uscire dal Pd avrà il suo rispetto ma tenterà di rappresentare una sinistra che non prende e non ha mai preso voti. Gli italiani quel tipo di sinistra non la vogliono. Ci vuole una sinistra diversa, quella da lui diretta, sui temi del fisco, dell'occupazione, dei contrasti con le imprese, la buona scuola, la televisione e la radio. Questa politica i voti li prende.

A guardar bene Renzi ha disegnato un centro, non una sinistra, e infatti è di centro la politica del Pd renziano, dove lui che ha carisma in abbondanza comanda da solo. Personalmente — e l'ho già detto e scritto più volte — io approvo le capacità e il carisma di Renzi, ma non apprezzo affatto la sua voluta solitudine nel comando. Non è né di sinistra né di destra né di centro chi comanda da solo. È lui e solo lui e le riforme che gli piacciono di più sono appunto quelle che gli consentono di comandare da solo, a cominciare dalla legge elettorale e dalla riforma (abolizione) del Senato.

Berlusconi quelle riforme non riuscì a farle. Se le avesse fatte oggi sarebbe ancora al governo del paese. Renzi è proprio su quelle che punta e travolgerà tutti quelli che, fuori o dentro il suo partito, si opporranno alla versione autocratica del potere esecutivo.

Il fatto strano e preoccupante è che una parte cospicua degli italiani di questi problemi non si interessa affatto, pensa soltanto a veder migliorare la propria vita, le proprie condizioni economiche e quelle dei propri figli. Se si deve pagare delegando il potere ad un ristretto gruppo e ad un Capo che lo guida, va bene così.

Questo non è un piccolo problema ed ha costellato la storia dell'Italia moderna. Ma il fatto strano è che anche Giorgio Napolitano si occupa di questa questione e condivide la visione di Renzi. Su un tema di questa importanza desidero dire ora qualche parola.

* * *

Il 15 luglio scorso Napolitano ha fatto un lungo intervento alla Commissione Affari costituzionali del Senato, presieduta da Anna Finocchiaro. Se c'è un punto che pienamente condivido è quello che riguarda l'uso e l'abuso dei decreti legge, leggi delega e maxiemendamenti che Napolitano ha denunciato più volte e che in questo intervento denuncia di nuovo come un'indebita spoliazione del potere legislativo del Parlamento oltreché della difficilissima leggibilità dei testi (la legge finanziaria del 2007 fu trasformata in un maxiemendamento di un solo articolo che conteneva tuttavia 1.300 commi).

Per superare questa prassi (adesso abbiamo avuto un maxiemendamento che ha superato i 2.000 commi, ciascuno dei quali rinvia ad altre leggi di cui si cita la data e il numero di protocollo ma non il contenuto) Napolitano propone una corsia preferenziale per i disegni di legge del governo, una data breve di pochi giorni entro la quale il provvedimento viene approvato o decade.

Tutto bene. Bene la denuncia e bene la soluzione proposta. Tuttavia questo sistema sarebbe perfetto se la Camera non fosse di fatto un'assemblea di "nominati" con un premio di maggioranza a chi raggiunge il 40 per cento dei voti espressi. Ma siccome le cose stanno proprio così, il nuovo sistema proposto della corsia preferenziale dovrebbe essere effettuato da una Camera non "nominata", senza di che è sempre e soltanto il potere esecutivo a comandare.

Ma questo non sembra suscitare le preoccupazioni di Napolitano. Il suo pensiero dominante è la stabilità del governo e la sua capacità d'immaginare le leggi, farle approvare e gestirne l'attuazione. Che siano giuste o sbagliate lo possono dire gli osservatori esterni o l'opposizione minoritaria. Di fatto, cioè, nessuno.

Napolitano chiede un esecutivo con poteri soverchianti: maggioranza assoluta, monocameralismo perfetto, capolista plurinominati (possono presentarsi in tre diversi collegi). Senato in pratica inesistente. Può partecipare ai plenum del Parlamento però non più con 300 senatori ma soltanto 100, mentre la Camera rimane ai suoi 630.

Purtroppo il nostro presidente emerito dimentica di ricordare come avvenne la caduta di Berlusconi, l'ultima, quella definitiva. Avvenne perché il Senato, dove non c'era la maggioranza assoluta della Camera, bocciò il consuntivo del bilancio. Su quella buccia di banana Berlusconi scivolò e alla fine si dimise temendo che al Senato non avrebbe più avuto la maggioranza. Da quelle dimissioni nacque il governo Monti.

Oggi, se non ci fosse stato il Senato, avremmo ancora Berlusconi al governo e sarebbero trent'anni. Questo ricordo dovrebbe insegnare a tutti qualche cosa.



12.7.15

Ritenzione idrica conosciamola a fondo

Ritenzione idrica conosciamola a fondo

La ritenzione idrica è un grave problema esistenziale che affligge milioni di donne nel mondo. Come fare per combatterla, dove dobbiamo agire? Come abbiamo già spiegato nell'articolo sull'idratazione, l'acqua nel nostro corpo è suddivisa principalmente in una componente intracellulare ed una extracellulare. La ritenzione idrica non avviene necessariamente quando abbiamo un eccesso di liquidi, ma quando questi sono stipati in modo consistente nella parta interstiziale: tra le cellule, quindi il problema della ritenzione idrica non è solamente un discorso quantitativo ma qualitativo. In primis dobbiamo chiederci dove finisce l'acqua nel nostro corpo?.
distribuzione acqua corpo

La pubblicità, per anni, è stata ingannevole facendoci crede che bastasse bere acqua con poco sodio per migliorare il problema. In realtà il sodio contenuto nell'acqua potabile è irrilevante, tra l'altro questo elemento è solo uno (e neanche il più importante) dei fattori che possono portare alla ritenzione idrica.

L'acqua che elimina l'acquaImmagine presa da: ilfattoalimentare

Purtroppo la ritenzione idrica ha cause multiple: ormonali, tissutali, ambientali, stagionali, alimentari. Vediamo di descriverle per capire come possiamo migliorare la situazione.

Fattori NON alimentari e ritenzione idrica

1) Scarsa massa cellulare attiva.
Una buona massa cellulare attiva porta a richiamare al suo interno i liquidi interstiziali. La cellula ricca di glicogeno ed organuli richiama per osmosi i liquidi dalla componente extracelullare. Con la stessa quantità d'acqua, soltanto collocata diversamente, la donna sembrerà tonica e magra e non flacida. Ovviamente l'unico fattore per migliorare questa componente è l'allenamento , in particolare quello contro resistenze, in cui la % del sovraccarico sia superiore al 60% della FM (quindi niente allenamenti coi pesetti ad altissime ripetizioni tipici degli allenamenti femminili, ma allenamenti mirati all'ipertrofia muscolare per "tonificare" veramente).

Pesi donne

2) Migliorare il ritorno venoso.
Una circolazione problematica (sia venosa, che linfatica) può ostacolare il defluire dei liquidi dagli arti. Per questo è importante fare dei test d'allungamento per verificare che i muscoli ma soprattutto la fascia non siano retratti. Meno il collagene stringerà i vostri tessuti e più facilmente il ritorno venoso verrà aiutato. Ma attenzione anche essere eccessivamente lassi non va bene. La fascia deve mantenere la sua componente elastica, quindi stretching in catena si ma senza esagerare e solo se c'è una reale necessità.
Allungamento fascia

3) Potenziare la pompa muscolare.
Oltre al cuore anche i muscoli contribuiscono al ritorno venoso, quando camminiamo, o corriamo la contrazione dei muscoli degli arti inferiori aiutano il sangue a defluire al tronco. Per questo è importante dedicare una parte della giornata alla camminata o ancora meglio alla corsa (a basso impatto). Evitate di stare sia troppo seduti ma anche troppo fermi in piedi. La bicicletta o il nuoto non hanno lo stesso effetto perchè non stimolano la volta plantare. Solo se abbiamo la rollata del piede (tipica della camminata e della corsa) l'azione dei muscoli del polpaccio e della coscia si attiveranno correttamente (timing spazio-temporale). In quest'ottica può essere anche utile massaggiare la pianta del piede con una pallina rigida per migliorarne la propriocezione.
Corsa sulla sabbia

4) Liberare il diaframma.
Il ritorno venoso trova il suo ultimo ostacolo a livello del diaframma respiratorio. Per questo può essere utile controllare che non sia bloccato in espirazione o in inspirazione e che la nostro respirazione segua il normale decorso diaframmatico-toracico e non avvenga esclusivamente in uno dei due settori. Una visita da uno specialista vi darà la diagnosi se il diaframma è libero o bloccato.
Diframma libero

5) Evitare d'allenarsi al caldo.
Chi per dimagrire si copre, cerca di sudare il più possibile, creerà più danni che benefici. L'allenamento al caldo vasodilata il letto venoso, facilitando l'acqua ad accumularsi sempre di più nella parte extracellulare. L'effetto che si ottiene perdendo liquidi è così soltanto momentaneo ma rischia di peggiorare la situazione una volta rintrodotti.
Allenamento al caldo6) Dormire tranquilli
Durante il sonno il nostro sistema si ricarica ed il corpo ripartisce correttamente i liquidi. Il disco vertebrale che si è disidratato durante la giornata si ridrata. Dormire con i piedi sopra ad un cuscino aiuta i liquidi a defluire al tronco e non a stagnare negli arti inferiori.

Ritorno venoso letto

Fattori alimentari e ritenzione idrica

1) Controllo dell'insulina.
Diversi ormoni intervengono nell'equilibrio idrosalino. L'insulina è forse quello più facilmente influenzabile e che ha un'azione diretta sulla pressione sanguigna. Un suo eccesso porta alla vasocostrizione soprattutto per quello che riguarda la microcircolazione. Migliorare il controllo dell'insulina tenendo sotto controllo il carico glicemico ed insulinico dei pasti, aiuta a migliorare la circolazione del corpo e la distribuzione dei liquidi.
letto venoso

2) Dieta ricca di potassio e povera di sodio.
Gli alimenti in natura hanno un bilancio salino opposto ai cibi industriali i quali invece hanno molto sodio e poco potassio. Invertire questa tendenza permette alle cellule di richiamare più acqua al loro interno, visto che la componente intracellulare è più ricca di potassio rispetto a quella extracellulare.
Cibi naturali

3) Rispettare la quota proteica.
Le proteine aiutano la lotta contro la ritenzione idrica, chi non ne assume a sufficienza: almeno 0,9-1g/Kg, più facilmente ne soffrirà. Le proteine di trasporto richiamano i liquidi interstiziali e generalmente i protidi aiutano l'anabolismo cellulare. Per questo aumentare leggermente la propria quota proteica (senza esagerare), soprattutto con l'abbinamento coi pesi, facilita la risoluzione del problema.
Quota proteica

4) Dieta ricca di vitamine
Assicurarsi d'assumere frutta e verdura permette d'essere sicuri d'avere una buona dose di vitamina C. Se il suo rapporto con la A e la E è ottimale avremo una buona azione sulla formazione del collagene e sul buon funzionamento dei capillari sanguigni. In più frutta e verdura sono degli ottimi alimenti per combattere l'infiammazione silente, altro elemento che può essere causa della ritenzione idrica.
Vitamine

5) Assicurarsi di bere correttamente.
Molte donne vedendosi gonfie incominciano a bere meno acqua. Questo può essere un errore perchè non aiuta a far capire all'organismo che il problema non è l'iperidratazione (fenomeno molto raro) ma un suo scorretto posizionamento. Bere poco non farà migliorare la ritenzione idrica, anzi, da un segnale al corpo di non liberarsi dei liquidi, invece, aumentare gradualmente l'acqua assunta, soprattutto se viene non solo in forma liquida ma anche da frutta e verdura, aiuta il corpo a liberarsene.
Bere correttamente

5) Aiutarsi SE SERVE coi cibi diuretici.
Soltanto dopo che abbiamo completato tutti i punti sopra esposti e soltanto se siamo sicuri d'avere acqua in eccesso, possiamo usare alcuni alimenti per aiutare il corpo a liberarsi dell'acqua. Asparagi, finocchi, ananas, cavolfiori, sono dei diuretici naturali che possono liberarvi dai liquidi in eccesso.
Cibi diuretici

Ritenzione idrica conclusioni

La ritenzione idrica non ha un colpevole, non ha una soluzione. Il suo approccio dev'essere multifattoriale. Potete mettervi una crema drenante ma a parte i soldi vi drenerà ben poco. Uno stile di vita corretto (senza fumo ed alcol), una giusta attività fisica abbinata ad una buona alimentazione, possono fare veramente tanto. Ma non sperate in risultati immediati, segreti e trucchi magici non esistono, esiste solo la consapevolezza del percorso che dobbiamo intraprendere.

Se l'articolo è stato interessante e ti è tornato utile, condividilo 😉 Chiappe d'acciaio in omaggio.
La ritenzione idrica




Gli esami del sangue (trigliceridi, colesterolo HDL, glicemia) - Project inVictus

Gli esami del sangue (trigliceridi, colesterolo HDL, glicemia) - Project inVictus

Gli esami del sangue sono degli indicatori fondamentali su come stiamo mangiando. Conoscerli e sapere quali livelli ottimali raggiungere ci permette d'elaborare strategie per migliorare i nostri parametri ematici. Trigliceridi, colesterolo e glicemia, sono i primi dati d'approfondire e migliorare, scopriamo perché.

" A me la coscienza interessa più delle opinioni degli altri" Cicerone

C'è un episodio del fumetto Rat Man dove c'è una cicciona appassionata di  Start Terk (di quei fan sfegatati che si vestono coi costumi della serie televisiva). Per tutto il numero rompe le balle a tutti dicendo che lei è bella dentro, finche ad un certo punto della storia la nave dove sono affonda.
Nell'ultima scena Rat Man salva sulla scialuppa i naufraghi ma rimane solo un posticino libero. Si sente un grido provenire dalle onde: "aiuto, aiuto", è la cicciona.
Rat Man la guarda, si gira a fissare il posticino libero e le dice: "mi spiace cara, non posso, sei troppo bella dentro".

Ecco in questo caso però è il contrario, si può essere belli fuori ma marci dentro.

C'è una correlazione diretta tra salute, performance ed esami del sangue. Non basta essere magri, è fondamentale monitorarsi per capire se stiamo sovraccaricando il nostro organismo (transaminasi alte) o se il nostro corpo sfrutta correttamente il carburante che gli diamo.

Ci sono tantissimi valori da tenere sotto controllo ma per iniziare partiremo ad analizzare i 3 principali:

1) Trigliceridi

2) Colesterolo HDL

3) Glicemia

1)

Trigliceridi alti, sopra i 200mg/dl , vengono correlati con un aumento dei fattori di rischio per le malattie cardiovascolari. Un atleta dovrebbe possedere dei valori inferiori a:

Trigliceridi < 130mg/dl

Più il vostro metabolismo è efficace, ed il rapporto tra quello che assumete e quello che consumate è ottimale, più i trigliceridi sono bassi.
Alti livelli possono essere dati da:

– Un eccesso di carboidrati (>60% delle energie introdotte) i quali non sono stati correttamente metabolizzati e si convertono in trigliceridi.

– Un'attività fisica insufficiente: sollevare pesi migliora la sensibilità insulinica ma non brucia sufficientemente le scorte energetiche dell'organismo. Anche se la palestra aumenta il dispendio energetico a riposo non è sufficiente per influire in modo significativo sui parametri ematici se non abbinata ad una corretta alimentazione. Al contrario e' difficile trovare un corridore con trigliceridi o glicemia alta, questo perchè l'eccesso viene consumato durante l'attività fisica. Abbinare pesi ed attività aerobica è sempre un ottimo compromesso.

– Insulinoresistenza, questa può essere causata sia da una cattiva tolleranza al glucosio, sia da un metabolismo eccessivamente sbilanciato sui grassi, che col tempo diminuisce l'affinità dei recettori cellulari (GLUT4) all'insulina.

Qualunque sia la ragione per cui i trigliceridi sono alti, la loro quantità ottimale è sotto ai 130mg/dl soglia in cui il loro diametro non è superiore ai 25,5 nm, per cui l'organismo riesce a gestirli meglio.

2)

Insieme ai trigliceridi un altro importante parametro da valutare è il colesterolo HDL. Normalmente si richiede un valore superiore a:

Colesterolo HDL > 40mg /dl

Le HDL hanno la funzione di riportare il colesterolo dai tessuti periferici al fegato, pertanto vengono definiti come il colesterolo buono.

Una corretta alimentazione (rapporto grassi saturi- monosaturi- polinsaturi, omega-3) ed una attività fisica adeguata portano ad innalzare le HDL.

Avere alti valori, spesso gli atleti superano i 60mg/dl, è un parametro di ottima salute, al contrario bassi valori di HDL si associano facilmente con ipertrigliceridemia (la catabolizzazione epatica delle HDL aumenta i trigliceridi ematici).

3)

L'ultimo parametro da valutare è la glicemia, un atleta dovrebbe avere:

Glicemia <90 mg/dl

E' importante capire che il glucosio è l'energia della vita. Dal batterio all'elefante tutto si basa sul consumo di glucosio. Anche chi fa diete iperproteiche o lowcarb continua a produrre zuccheri da altri macronutrienti (58% degli aminoacidi sono gluconeogenici). E' un errore metodologico pensare d'utilizzare solo grassi e non zuccheri.

Alti livelli glicemici sono segnali di un cattivo metabolismo glucidico spesso scaturito da insulino resistenza. Se i livelli ematici di glucosio salgono significa che il vostro corpo sta perdendo l'affinità con esso.
Imparare a metabolizzare bene gli zuccheri significa saper utilizzare al meglio il carburante essenziale per attività glicolitiche, come quelle degli sport da combattimento o di squadra..

Per concludere, dunque, potete adottare qualsiasi strategia alimentare, potete praticare qualsiasi attività fisica, gli esami ematici vi diranno se avete seguito la strada giusta oppure no.




INSULIN

http://www.nutrientdataconf.org/PastConf/NDBC35/4-2_Sampson.pdf

"Impero romano distrutto dai vulcani e non non dai barbari" - Repubblica.it

"Impero romano distrutto dai vulcani e non non dai barbari" - Repubblica.it

SOCCOMBERE ai barbari è stata la fine dell'impero romano. C'è scritto questo sui libri di storia. Uno studio recente pubblicato su Nature spiega, però, che le popolazioni barbare non avrebbero fatto tutto da sole. Anzi, la principale causa della distruzione dell'impero sarebbe stata una serie di calamità naturali scatenate da violente eruzioni vulcaniche e che avrebbero poi provocato condizioni climatiche avverse, carestie, epidemie.

Lo studio dimostra che 15 delle 16 estati più calde tra il 500 a.C. e il 1000 d.C. furono precedute da grandi eruzioni vulcaniche con quattro delle più fredde subito dopo l'eruzione, rafforzando la correlazione scientifica tra l'attività vulcanologica e i cambiamenti climatici. È stato possibile scoprirlo grazie all'estrazione di più di venti carote di ghiaccio (blocchi cilindrici) da Groenlandia e Antartide. "C'è un grande dibattito sull'origine e le conseguenze dei cambiamenti climatici anomali che interessarono l'attuale Europa e Medioriente che iniziarono con la 'nuvola' misteriosa del 536 d. C." ha detto l'autore della ricerca, il dottore Michael Sigl, del Desert Research Institute di Reno e del Paul Scherrer Institute in Svizzera.

"Abbiamo osservato almeno due grandi eruzioni vulcaniche intorno a quel periodo storico e l'abbassamento di temperature che ha raffreddato la terra è stato provocato da particelle di solfato vulcanico che hanno ricoperto la parte più alta dell'atmosfera e hanno schermato i raggi del sole facendo da scudo". La condizione climatica inospitale ha poi innescato reazioni a catena che sono sfociate in fame, malattie, distruzione, rovina. Siccità, scarsità di cibo e la cosiddetta "peste di Giustiniano", tra il 541 e il 542, che uccise un terzo della popolazione del continente. 

Cassiodoro (politico, letterato e storico romano, che visse sotto il regno romano-barbarico degli Ostrogoti e fu prefetto all'inizio del 500 d.C., ndr) scrisse nel 536 d.C. che l'Italia aveva avuto un inverno senza tempeste, una primavera senza mitezza e un'estate senza caldo". Dunque un clima avverso si aggiunse alla debolezza militare. Molti storici considerano la peste l'ultimo flagello abbattutosi sul morente impero romano, già esanime per la perdita di potere e influenza politica in seguito alle sconfitte inflittegli dagli eserciti barbari.



 



30.6.15

Perché non dimagrisco? Quando il metabolismo si blocca - Project inVictus

Perché non dimagrisco? Quando il metabolismo si blocca - Project inVictus

Perchè le diete non funzionano? Perché dopo i primi iniziali risultati smettiamo di perdere peso? Perché non dimagrisco? In questo articolo cercheremo di rispondere in modo chiaro e diretto a queste domande. Facendoci aiutare dalla biochimica e dalla fisiologia, indagheremo quando il metabolismo si blocca.

La nostra composizione corporea è regolata da oltre 200 fattori, le diete si concentrano di solito solo su 2-3: sul carico glicemico, sull'insulina, sulla densità energetica, sulle proteine animali, ecc. Ma tutti questi, per quanto importanti che siano, sono solo dei co-fattori. Quando scegliamo una strategia alimentare alcuni elementi anoressizzanti si attivano e contemporaneamente altri opposti, che ci portano ad ingrassare, si co-attivano. E' fisiologico, funziona in questo modo per l'organismo. Se così non fosse ci saremmo già estinti alla prima carestia.

La natura ha creato dei termometri metabolici, il più importante è all'interno delle cellule grasse (adipociti), quando si riempiono il metabolismo sale, quando si svuotano, indovinate? Scende. Lo sappiamo è una bella fregatura, complimenti al corpo che ha giocato un'ottima carta per non farsi fregare.

Ma ora vediamo di conoscere i principali tre motivi per cui non dimagriamo, per cui il metabolismo si blocca, in modo da evitare gargantueschi errori (che fanno tutti), così da raggiungere risultati mai sperati prima.

1) Calo di peso troppo veloce.

massa magra massa grassa

In fisiologia viene raccomandato di non scendere di peso più rapidamente rispetto all'1,3%/BW del proprio peso corporeo a settimana. Pesate 100Kg? Sono 1,3Kg a week. Questo perché una perdita più rapida andrebbe ad intaccare più velocemente l'erosione della massa magra.
In nutrizione si ritiene accettabile una perdita di peso in cui il 75% sia a carico della massa grassa (FM) ed il 25% sia della massa magra (FFM). Sopra 1,3%/BW perderete ancora più muscolo, a meno che non siate obesi o siate ingrassati da poco, in questo caso viene ritenuto accettabile una perdita più rapida.

L'ideale sarebbe scendere intorno ad un meno 0,5-1%/BW a settimana. Una ragazza di 60Kg dovrebbe perdere 300-600g a week, non di più.

Normalmente invece le persone appena si mettono a dieta iniziano a scendere di peso velocemente, apportano cambiamenti drastici alla loro alimentazione ed allo stile di vita, per poi, dopo qualche mese, ritrovarsi più magri ma ancora con la pancia e fianchi.

Il tutto e subito si paga con gli interessi. Esiste un antagonismo tra cellula muscolare (miocita) e cellula grassa (adipocita). Tutti e due utilizzano gli stessi recettori per il glucosio (Glut-4). Quando perdiamo peso gli adipociti si riempiono di Glut-4, se il muscolo si erode, è la cellula grassa a prevalere. Cannibalizziamo il tessuto contrattile per far sopravvivere il grasso. Visto sulla bilancia perdiamo peso ma a livello fisiologico c'è da spararsi, ci manca solo l'insulino resistenza.

2) Carboidrati troppo bassi

carboidrati troppo bassi

Tutti sappiamo che appena togliamo i carboidrati dimagriamo, un po' per via del glicogeno e dell'acqua che vanno via, un po' perché la calma insulinica oggettivamente aiuta a bruciare il grasso. Ma, (mio zio diceva che tutto quello che viene prima di un ma non conta), ma un altro termometro metabolico è situato nel fegato. Più l'epatocita (la cellula del fegato) è ricca di glicogeno e più comunica al cervello di tenere alto il metabolismo, al contrario se ne è priva, comunica d'aumentare la beta-ossidazione, cioè il consumo di grassi. Questo è fico ma di contro abbassa anche il metabolismo. Così diventa una coperta corta, più brucio trigliceridi più nel tempo consumo meno.
Per evitare questo errore o si scelgono strategie dimagranti in cui si tengono alti i carboidrati (oggi sono tornate di moda), oppure si fanno ricariche cicliche ogni 3-4 giorni. Questo permette all'organismo di non perdere l'affinità col glucosio e di preservare la leptina (una adipochina, influenzata dai livelli del gluocosio e che regola il metabolismo tramite la sua influenza sugli ormoni tiroidei).
Insulina e leptina sono sorelle, la prima esplica i suoi effetti nel breve termine, la seconda nel medio-lungo termine. Per cui se avete paura dei picchi glicemici ricordatevi che aiutano a tenere alto il metabolismo. Non è il picco che fa disastri nell'organismo, ma quanto quest'ultimo impiega per ritornare ai livelli basali. L'insulina è un ormone fondamentale per rimanere magri, purtroppo siamo troppo preoccupati dei suoi effetti sulla liposintesi per imparare a sfruttarla correttamente.

3) Dieta ipocalorica al momento sbagliato

Metabolismo bloccato

Oggi è molto popolare dire che le calorie nell'alimentazione non contano, che non siamo una bomba calorimetrica, ecc. In realtà chi lo sostiene semplicemente non sa governare il concetto di caloria e di quello che ci sta dietro.
In nutrizione si dice che l'ideale per il dimagrimento è impostare una dieta con un deficit del 10-20% e questo è assolutamente corretto, ma (ricordatevi di mio zio), ma dipende.
Se pesate 80Kg e 3500Kcal sono la vostra quota normocalorica questo è corretto, se invece per mantenere in equilibrio l'omeostasi (lo stato interno) vi bastano 2000Kcal le cose si complicano. Assumendo, in ipocalorica, solo 1600-1800Kcal su 80Kg, per quanti mesi sperate di continuare a dimagrire?
Ci sono donne che arrivano a mangiare 700-900Kcal e rimangono ancora grasse. E' possibile togliere se prima non avete messo?
Conoscete la storia della cicala con la formica?
D'inverno cosa avete fatto? Durante i mesi invernali bisogna ricostruire il metabolismo (reset metabolico). L'obbiettivo è quello d'insegnare, a poco a poco, all'organismo a mangiare di più senza ingrassare. In questo modo in 6 mesi possiamo aumentare il nostro set-point metabolico di 400-1000Kcal e partire con una dieta ipocalorica da un livello decisamente più alto.

Perché non dimagrisco e come sbloccare il metabolismo

Perchè non dimagrisco e come sbloccare il metabolismo

Per diventare magri, per stare in salute, essenzialmente bisogna insegnare al corpo due strade.

1) Diventare un buon ossidatore, aumentando l'inefficienza metabolica.
60% delle energie che introduciamo da carboidrati e lipidi viene sprecata in calore, su 100Kcal al corpo ne rimangono solo 40Kcal per gestire i processi metabolici e di turnover. Questa % è così alta perché la natura ha creato un cuscinetto per l'organismo, meno calorie assumiamo e più lui aumenta l'efficienza metabolica e dissipa. I magri che mangiano tanto sono tali perché disperdono la maggior parte di quello che assumono in cicli futuli.
Vedremo coi prossimi video/articoli come indirizzarci su questa strada e come la % dei macronutrienti che assumiamo influenza le proteine disaccoppiartici mitocondriali .

2) Ricostruire il metabolismo, dobbiamo essere consci che per dimagrire dobbiamo ingrassare (lo sappiamo è brutto leggerlo soprattutto se siamo in estate), che per guadagnare dobbiamo investire.
Le diete non sono altro che un togliere, togliere alimenti, togliere calorie, sempre togliere. Per questo falliscono. Noi vi diciamo invece che dovete mettere, investire mesi e mesi nel ricreare quello stato metabolico di partenza essenziale per poi, solo quando abbiamo le condizioni ottimali, mettersi a dimagrire.

Non ci sono altre strade, non ci sono altri segreti, è tutto qua ed è estremamente semplice, ci vuole solo pazienza, bisogna imparare a vivere di progetti, portandoli avanti un tassello alla volta, senza ricercare il tutto subito.

Buona estate ci rivediamo a settembre, col nostro libro (uscita 27 settembre), con nuovi video/articoli per approfondire ulteriormente questo affascinante argomento.

E ricordatevi sempre che solo chi conosce sceglie, altrimenti crede di scegliere.

E' risaputo che chi condivide gli articoli sui social diventa più magro, con perdere questa occasione e condividi l'articolo 😀



26.6.15

Vacanze. Guida all'estate low cost - Repubblica.it

Vacanze. Guida all'estate low cost - Repubblica.it
In questi tempi di crisi gli italiani non vogliono rinunciare a una vacanza, ma devono comunque fare i conti con il portafoglio. Così, per risparmiare, cercano di partire nelle settimane più convenienti per andare nei posti meno cari. Secondo uno studio di Skyscanner, se decidete di partire ora, a giugno, risparmiate il 20% rispetto ad agosto. La settimana più costosa in assoluto resta, come tutti gli anni, quella di Ferragosto. Le mete più economiche? Cambogia, Vietnam e India. Inoltre, su un'analisi di più di 250 milioni di voli è emerso che acquistare un biglietto aereo dall'Italia con sette settimane di anticipo dalla partenza consente un risparmio di circa l'11% rispetto alla tariffa media dell'anno. Il giorno migliore per prenotare è il lunedì, mentre il sabato è quello meno consigliabile. Per verificare quando sia il momento migliore per prenotare, si può consultare lo strumento interattivo creato dal sito di ricerca viaggi ed impostare anche un servizio di avviso di prezzo per ricevere tempestive notifiche via e-mail o Now Card (per dispositivi Android) di ogni variazione del costo del volo di interesse.
La ricerca si basa su un'analisi dei prezzi dei voli degli ultimi tre anni verso alcune delle destinazioni più popolari per gli italiani. I dati raccolti confermano quindi che per i viaggiatori attenti al budget siano da prediligere le partenze a giugno. Esistono però delle eccezioni, come Francia e Turchia, per le quali l'ultima settimana di luglio e la prima di agosto sono fra le più convenienti dell'estate, o le destinazioni di lungo raggio come Brasile e Cuba, più economiche a fine agosto. Ma vediamo i voli nel dettaglio. L'ultima settimana di luglio e la prima di agosto sono fra le più convenienti dell'estate per i voli verso la Francia (28 luglio-03 agosto) e la Turchia (21-27 luglio). Per destinazioni quali Grecia, Portogallo e Spagna la differenza di prezzo fra il periodo più economico a giugno e la settimana più cara (4-10 agosto per il Portogallo; 11-17 agosto per la Spagna) può superare il 30%; mentre nel caso della Germania la variazione è molto più contenuta (5%). Infine, guardando alle destinazioni di lungo raggio più popolari, per un viaggio in Brasile le settimane più convenienti dell'estate sono le ultime due di agosto, mentre per Cuba, Stati Uniti e Thailandia sono da preferire la seconda metà di giugno o di agosto.

Ma quali sono i paesi più economici in assoluto dove trascorrere le proprie vacanze? Dalle lezioni di salsa in Sud America, ai cocktail nei Balcani; se siete alla ricerca di una soluzione con miglior rapporto qualità-prezzo, ecco le mete che fanno per voi selezionate da Skyscanner. Al primo posto c'è la Cambogia, paese che attrae non solo i giovani con lo zaino in spalla, ma anche i turisti in cerca di lusso a cinque stelle. Dal pernottamento al cibo, dalle attrazioni turistiche ai trasporti, la Cambogia è sicuramente il posto più economico al mondo dove rigenerarsi. Poi c'è il Vietnam. Incontaminato e non sviluppato, nonostante la sua crescita di popolarità negli ultimi anni, è ancora super economico, oltre che un paese affascinante. Con sette euro al giorno potete dormire in una guest house, gustare del cibo locale, usare i mezzi e potete persino permettervi la pinta di birra più popolare del Vietnam, la Bia Hoi. Sul podio non poteva mancare l'India. Qui, anche se vi spostate viaggiando in prima classe sui treni (il Rajdhani o il Shatabdi sono i più comodi per viaggiare dato che sono dotati di aria condizionata e i pasti sono inclusi nel prezzo del biglietto) e prendete un taxi, farete fatica a spendere un sacco di soldi. Potete vivere come sultani con poco più di 20 euro al giorno.
Vacanze. Guida all'estate low cost

Salar de Uyuni. Bolivia


Al quarto posto troviamo la Bolivia, conosciuta come il Tibet delle Americhe. Bere una bottiglia di birra Pacena e mangiare una ciotola di chairo (zuppa di patate) costa meno di 3 euro. Ma tornando in Europa, al quinto posto troviamo l'Ungheria. Budapest, la storica capitale ungherese sul Danubio, è un must-see. Anche se non è così a buon mercato come un tempo, le compagnie aeree low cost fanno di tutto per farvi risparmiare. Concedetevi torte deliziose, rinfrescatevi con del liquore forte e rilassatevi nelle famose terme. Qui, i pasti costano 3 euro, i biglietti del treno poco più di un euro: insomma, viaggiare a Budapest è un bell'affare. Ma torniamo nelle Americhe, in Honduras. Il paese non è in cima alle classifiche delle mete più visitate, ma se decidete di fare un tentativo scoprirete spiagge di sabbia bianca come alle Maldive, fondali marini degni di immersioni paragonabili a quelle nel Mar Rosso e cibo locale a 25 euro al giorno.

La Bulgaria è al settimo posto, per coloro che d'estate preferiscono rimanere lontano dalle spiagge e dal mare. Per 28 euro al giorno, la capitale Sofia offre cibo a volontà  e un comodo letto. E se poi vi viene voglia di fare una nuotata ci sono sempre le piscine all'aperto. Anche lo Sri Lanka è tra le mete più economiche. Con le sue sabbie impalpabili, le cascate e le piantagioni di tè, lo Sri Lanka è l'immagine perfetta del paradiso. Anche qui l'occidentalizzazione e il turismo moderno hanno cominciato a farsi sentire, ma si può vivere da veri signori anche spendendo solo 35 euro al giorno. Poi c'è il paese natale di Papa Francesco. Dalle giungle delle pianure centrali di La Pampa, alle aspre montagne delle Ande al confine occidentale con il Cile: l'Argentina ha molto da offrire con 35 euro al giorno. Il fanalino di coda, purtroppo non solo di questa classifica, è la Grecia. A causa delle continue difficoltà economiche del paese, il costo della vacanza in Grecia è inferiore a quello di una volta. Mentre sono ancora piuttosto costose alcune famose isole greche come Santorini o Mykonos, ce ne sono altre meno turistiche ma altrettanto belle. Paros e Skiathos sono tra queste.



2100, tropico Italia: "Nei mesi estivi fino a 5 gradi in più" - Repubblica.it

2100, tropico Italia: "Nei mesi estivi fino a 5 gradi in più" - Repubblica.it
ALLA fine sono rimaste solo le mezze stagioni. Il 2014, l'anno più caldo nel mondo da quando si effettuano le misurazioni (1880), in Italia è stato un lungo autunno tiepido e umido. Nonostante l'estate fresca, la temperatura media dell'anno è stata di 1,57 gradi superiore alla media (calcolata tra il 1961 e il 1990). Un novembre primaverile ci ha regalato 3,9 gradi in più al nord, 3,4 al centro e 2,5 al sud. E tutto questo è solo la premessa del tempo che farà, secondo il rapporto dell'Ispra "Il clima futuro in Italia". Entro la fine del secolo si installerà nel nostro paese una lunga estate tropicale, con un aumento della temperatura fra 1,8 e 5,4 gradi e picchi fino a 7 gradi in più a luglio e agosto.

Il tetto dei due gradi di aumento entro il 2100, oltre il quale secondo i climatologi si potrebbe innescare una spirale di riscaldamento fuori controllo, è ormai a portata di mano. In Italia le notti tropicali, con temperature che non scendono al di sotto dei 20 gradi, saranno tra le 14 e le 59 in più all'anno, a seconda di quanti gas serra continueranno a essere emessi. Aumenteranno le giornate estive (oltre 25 gradi) e diminuiranno le notti di gelo (al di sotto dello zero). "Le precipitazioni complessive potrebbero non diminuire, ma le piogge saranno più intense e concentrate" spiega Franco Desiato, responsabile del settore clima e meteorologia applicata dell'Ispra, coordinatore dei due rapporti sul clima del 2100 e su "Gli indicatori del clima in Italia nel 2014". "Anche nei primi mesi del 2015  -  prosegue Desiato  -  abbiamo registrato anomalie e temperature più calde della norma". Secondo i dati del Cnr a maggio il termometro è salito di 1,78 gradi sopra la media, con piogge ridotte del 31%.

L'Italia sta dunque per diventare una penisola tropicale. "Il Mediterraneo è un'area di confine storico, economico e sociale, ma anche climatico" sostiene Antonio Navarra, presidente del Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici. "Il nostro paese si trova alla frontiera tra la zona subtropicale e quella delle medie latitudini. Se il cambiamento climatico farà slittare questo confine di alcune centinaia di chilometri verso nord, la Terra potrebbe sopravvivere senza grandi traumi, ma per noi la trasformazione sarebbe epocale. Nello scenario peggiore le precipitazioni diminuiranno del 15-20%". Il rapporto dell'Ispra prevede effettivamente un aumento delle giornate consecutive senza pioggia: fino a 35 in più ogni anno. In un 2014 che si è ribellato a qualunque regola le precipitazioni sono state inferiori del 12% rispetto alla media al sud e sulle isole. Ma al nord, con il 36% di piovosità in più, si è registrato il secondo anno più bagnato dal 1880 a oggi.

Se l'aumento delle temperature globali si fermerà sull'orlo dell'abisso dei due gradi o sfonderà addirittura quota 7 gradi dipende  -  secondo i climatologi  -  da quanti gas serra verranno emessi nell'atmosfera. A maggio di quest'anno, secondo la National Oceanic and Atmospheric Administration americana, l'anidride carbonica ha superato la barriera di 400 parti per milione. È la prima volta che avviene sulla Terra in due milioni di anni. E anche rispetto alle ere geologiche del passato in cui la CO2 era in aumento, oggi il tasso di crescita è 100 volte più rapido. Poco importa che l'Italia sia in controtendenza. Nel nostro paese le emissioni sono in diminuzione dal 2005 e seguono abbastanza fedelmente l'andamento del Pil. Altri paesi europei come la Gran Bretagna mostrano segni di resipiscenza. All'inizio di giugno 80 aziende fra cui Eon, Bt, Tesco, Sky e Coca Cola hanno scritto al premier David Cameron per chiedergli maggiore impegno sul fronte delle emissioni. "Non riuscire ad affrontare il cambiamento climatico potrebbe mettere a rischio la nostra prosperità economica" hanno spiegato gli industriali. In Olanda 900 cittadini hanno organizzato una class action per danneggiamenti da cambiamento climatico. Il governo dovrà tagliare le emissioni di gas serra del 25% entro il 2020. Lo ha ordinato mercoledì il tribunale dell'Aia.