26.9.16

Sportivo fai-da-te? Meglio evitare. Come scegliere l'attività giusta - Repubblica.it

Sportivo fai-da-te? Meglio evitare. Come scegliere l'attività giusta - Repubblica.it

Sportivo fai-da-te? Meglio evitare. Come scegliere l'attività giusta

CHE SPORTIVI gli italiani! O almeno così sembrerebbe visto che il paese è tra i primi 5 in Europa per numero di palestre, con oltre 6.500 strutture censite, e 4,2 milioni iscritti nei circoli e il fatto che molti di loro non hanno più 20 anni. Così cresce la domanda di attività mirate come il functional training per migliorare le attività di vita quotidiana e il medical fitness, per chi deve curare una qualche patologia, insieme ad attività più dolci come yoga e pilates. Attività per tutti quelli che hanno compiuto 50 anni e in palestra non vanno più con gli scalda-muscoli, ma per stare bene. Portandosi dietro i loro malanni. Il che non esclude attività più classiche come l'amato calcetto o il tennis, ma certamente sono più mirate a correggere piccoli e grandi problemi. Vediamo come seguendo le indicazioni dell'American college of sports medicine (Acsm), la più estesa organizzazione di medici sportivi Usa.

Ansia e depressione
L'attività fisica seda l'ansia e rasserena con effetti paragonabili alla meditazione o all'assunzione di farmaci. Che scegliere? Sforzi intensi e prolungati, cioè attività di tipo aerobico come le sessioni collettive di balli, step e spinning, oltre a tapis roulant e cyclette . Poi esercizi per migliorare l'equilibrio e la flessibilità muscolare, inclusi tai chi, yoga, pesi. Chi prende farmaci deve però sapere che alcuni possono dare affaticamento, sonnolenza, modificare il senso dell'equilibrio e accentuare la disidratazione, perciò è bene chiedere consiglio al medico.

Colesterolo
Dieta e attività fisica abbassano i livelli dei lipidi 'cattivi' del sangue. Quale sport scegliere? Dipende dal tipo di grassi in eccesso: per abbassare il colesterolo LDL arrivare a 250 ai 300 minuti di attività a settimana per bruciare almeno 2.000 calorie, i livelli caleranno dal 5 all'8% in 12-16 settimane. Per il colesterolo HDL ci vuole un allenamento di tipo aerobico, di intensità non vigorosa. I trigliceridi calano velocemente durante l'attività fisica per poi risalire nelle 48 ore successive. Per ridurli ci si deve allenare ogni giorno, iniziando con 10/15 minuti e arrivando a 35-40 minuti consecutivi.

LEGGI Come scegliere lo sport giusto per i più piccoli

Ipertensione
L'esercizio abbassa il rischio del 50% e può ridurre la quantità necessaria di farmaci antipertensivi. È bene mixare attività di tipo aerobico (arrivare a 30 minuti ogni giorno di tapis roulant camminando a passo svelto, oppure cyclette o nuoto) e di resistenza (stimolando i larghi fasci muscolari con carichi light, controindicato invece il sollevamento pesi). Alla fine prevedere sempre una fase di raffreddamento lento, se ci si ferma bruscamente la pressione potrebbe calare di colpo. I farmaci antiipertensivi potrebbero aumentare il senso di fatica ed è bene chiedere informazioni al proprio medico.

Dolori articolari
Per mantenersi agili e rinforzare le ossa si hanno benefici sia con gli allenamenti aerobici sia con quelli di resistenza, ma vanno scelte attività senza impatto, come nuoto, acqua-gym, cyclette e i corsi per la flessibilità. Evitare le attività vigorose e ripetitive. Il riscaldamento è fondamentale, inutile invece lo stretching al termine dell'attività. Iniziare piano, piuttosto spezzare l'attività in 3 sessioni da 10 minuti ognuna.

Mal di schiena
Niente corse sul tapis-roulant, meglio le camminate. No alle attività ad alto impatto. Il nuoto non è sempre indicato, la rana controindicata. Meglio le attività di tipo aerobico di 30-60 minuti che non sollecitino troppo la colonna, sì agli esercizi di resistenza e rinforzo con i pesi (le macchine meglio di quelli liberi perché hanno un ritorno controllato). Raccomandati il resistance training, gli allenamenti al 'core' (addome e schiena), ginnastica posturale e pilates. Se compare dolore è meglio fermarsi per un paio di settimane.

Osteoporosi
Invecchiando è bene aumentare le attività aerobiche e di resistenza che rinforzano la massa ossea. No ai pesi troppo leggeri, meglio carichi di moderata entità per sollecitare le ossa). L'attività fisica va fatta almeno 3 volte alla settimana ed è meglio scegliere quella a basso rischio di cadute. Indicati nuoto, acqua-gym, cyclette. Evitare le torsioni continue, come gli addominali tipo 'sit-up' o eccessive flessioni del tronco. Eseguire gli esercizi in una posizione stabile, anche con l'ausilio di supporti. Evitare i corsi ad alto impatto fisico.

Il teletrasporto è realtà. E trasformerà internet - Repubblica.it

Il teletrasporto è realtà. E trasformerà internet - Repubblica.it

Il teletrasporto è realtà. E trasformerà internet

Il teletrasporto è realtà. E trasformerà internet
ROMA - Quanto spenderebbero i governi per avere una rete di trasmissioni a prova di spioni? Miliardi in dollari, euro e yuan, come dimostrano nei fatti gli investimenti per le comunicazioni quantistiche, le uniche davvero a prova di hacker.
 
Stati Uniti, Canada, Cina e da quest'anno anche l'Unione europea si sono imbarcati in una corsa all'ultimo quanto. Con Calgary ed Hefei (a un migliaio di chilometri da Pechino) protagonisti di una sorta di gara di slalom parallelo. Due esperimenti sono stati appena pubblicati su Nature Photonics. Descrivono singoli fotoni capaci di "viaggiare" lungo una normale fibra ottica cittadina, per 6 chilometri a Calgary e 12 a Hefei, "trasportando" le loro informazioni come in una linea Internet tradizionale.
 
Altro che chilometri. I collegamenti quantistici precedenti (il primo realizzato nel 1993) non superavano i centimetri di un tavolo di laboratorio. O laddove si arrivò al record di 143 chilometri, fu necessario allestire una trasmissione in uno spazio vuoto per non disturbare la corsa delle particelle: il mare fra due isole delle Canarie. Per la prima volta invece, a Calgary ed Hefei, il teletrasporto quantistico ha seguito le stesse strade che faremmo noi in auto o in motorino.
 
Non troveremo però nel teletrasporto una soluzione al traffico cittadino. Reso popolare dal capitano Kirk e compagni, il fenomeno non ha nulla a che fare con la smaterializzazione e il trasferimento di persone od oggetti. A viaggiare, nell'"internet dei quanti", sono solo singoli atomi o particelle. E viaggiare non è nemmeno la parola giusta. Lo spostamento infatti non riguarda le particelle in sé, ma le loro caratteristiche e coordinate. Più che a Star Trek, il teletrasporto quantistico assomiglia alla spedizione di un fax.
 
In realtà si sfrutta il cosidetto entaglement quantistico: il legame tra due particelle o fotoni nate da una stessa reazione. Le caratteristiche intrinseche di tali particelle sono legate indissolubilmente: se si modificano quelle dell'una, simultaneamente cambieranno anche quelle dell'altra. E la mutazione non dipende dalla distanza che le separa. Così due fotoni legati da entanglement possono essere inviati al mittente e al destinatario di un messaggio criptato su internet. Il mittente "modifica" il suo fotone e quindi quello in possesso del destinatario, che così potrà essere usato come chiave per decrittare il messaggio.
Il teletrasporto è realtà. E trasformerà internet

La crittografia quantistica realizzata con il teletrasporto in un fumetto della Nasa

"I vantaggi riguardano soprattutto la sicurezza" spiega Francesco Marsili, ingegnere e fisico nato a Piombino, ma arruolato dalla Nasa nel suo Jet Propulsion Laboratory di Pasadena. "Il teletrasporto quantistico non è necessariamente più veloce, semplicemente cancella il rischio di essere spiati. Comunicazioni finanziarie o militari sono le sue ovvie applicazioni".
 
Non è un caso che il teletrasporto, dal campo della meccanica quantistica si sia trasferito a quello della geopolitica. In primavera la Commissione europea ha lanciato il suo "Quantum manifesto", finanziandolo con un miliardo di euro in dieci anni. Washington ha già realizzato una piccola rete su cui testare le trasmissioni. Altrettanto ha fatto la Cina, con un'"autostrada quantistica" di un migliaio di chilometri tra Shanghai e Pechino.
 
Pechino, in realtà, ha fatto anche di più. Lanciando il suo primo satellite per le trasmissioni quantistiche dallo spazio, a fine agosto, la Cina ha spostato la corsa all'internet quantistico dalla terra al cielo. "E' una sfida che sentiamo molto" conferma Marsili. "Anche noi stiamo lavorando alla trasmissione di messaggi dalla Stazione Spaziale Internazionale. Ma avremo bisogno di tre o quattro anni". Una flotta di satelliti per le trasmissioni a prova di hacker è nel mirino dell'Esa, l'Agenzia spaziale europea, che però avrà bisogno di più tempo ancora per sviluppare il suo progetto.
 
Banche, eserciti, ma non solo. C'è un altro settore che guarda con ansia all'arrivo dell'"internet quantistico". Sono gli scienziati, in particolare quelli impegnati nell'esplorazione spaziale. "Il mio lavoro alla Nasa - spiega ancora Marsili - in questo momento riguarda lo studio di un canale di comunicazioni sicure da Marte".
 
E se la Nasa, come ha intenzione di fare verso la fine del decennio, manderà su Marte un rover dotato di telecamera ad alta definizione, avrà bisogno di un canale di comunicazione veloce e capiente, per spedire le immagini verso la Terra. "Pensiamo - spiega Marsili - a un satellite in orbita attorno a Marte che raccolga i dati del rover e poi li invii a noi tramite un raggio laser". Una lama di luce, se il lavoro della Nasa avrà successo, collegherà la Terra allo spazio profondo. Il nostro pianeta potrebbe finalmente diventare il faro del Sistema solare.

Cinque buoni motivi per scegliere il rubinetto - Repubblica.it

Cinque buoni motivi per scegliere il rubinetto - Repubblica.it

Cinque buoni motivi per scegliere il rubinetto

FOCUS

[ LA PUBBLICAZIONE ] Nella pubblicazione "In buone acque" Hera sottolinea cinque buoni motivi per bere l'acqua del rubinetto. Un invito a cambiare abitudini, dato che attualmente il nostro Paese è il terzo consumatore al mondo pro-capite di acqua in bottiglia dopo Messico e Thailandia. Il report sottolinea che l'aqua del rubinetto è Ecologica ("Sono 6,5 miliardi le bottiglie di plastica prodotte nel 2014 in Italia, che riempiono oltre 3 milioni di cassonetti); economica ("Con l'acqua di rubinetto risparmi quasi 270 euro l'anno"); Buona ("L'acqua distribuita dal Gruppo Hera è classificabile come oligominerale a basso tenore di sodio"); Sicura ("Oltre 2 mila analisi al giorno, il 99,9% conforme alla legge"); infine Comoda ("Disponibile direttamente a casa tua, senza dover trasportare inutili bottiglie").

(19 settembre 2016) © Riproduzione riservata

Energia nuova frontiera degli assalti del cybercrime - Repubblica.it

Energia nuova frontiera degli assalti del cybercrime - Repubblica.it

Energia nuova frontiera degli assalti del cybercrime

PRIMOPIANO

[ INFRASTRUTTURE] I TARGET SONO CENTRALI ELETTRICHE, SISTEMI DI DISTRIBUZIONE DI ACQUA E GAS, RETI DI TELECOMUNICAZIONE. I RISCHI ACCRESCIUTI DALL'INTERCONNESSIONE E DAL PASSAGGIO AL DIGITALE L e infrastrutture energetiche sono quelle che più ora stanno entrando nel mirino dei cybercriminali. Ci sono già stati episodi significativi, come un black out provocato dai pirati informatici in una capitale asiatica, ma anche azioni contro sistemi idroelettrici. Negli Stati Uniti, ad esempio, i cybercriminali sono riusciti ad aprire le valvole di scarico di una piccola diga. Per fortuna, la presenza umana, gli addetti ai controlli sono riusciti ad intervenire rapidamente e chiudere le valvole, evitando allagamenti. Ma a rischio sono anche le strutture di distribuzione del gas, dell'acqua e, naturalmente delle telecomunicazioni, quest'ultime più "digitali" delle altre, anche se sicuramente più protette. Gli scenari prospettati dagli esperti di cybersicurezza, in questi campi, sono da incubo e superano di gran lunga quelli fantastici già anticipati in alcuni film catastrofici. I sistemi interconnessi, in questo caso, rischiano di diventare "moltiplicatori" di effetti negativi, al contrario di quanto invece dovrebbero fare, cioé semplificare e razionalizzare i processi di distribuzione e di ottimizzazione delle risorse. Man mano che aumenta il controllo digitale, si incrementano i rischi di "intrusione" criminale ( Cla.Ge. )

25.9.16

Renzi contro Travaglio a "Otto e mezzo". Omissioni, bugie, errori: ecco il premier alla prova del fact checking - Il Fatto Quotidiano

Renzi contro Travaglio a "Otto e mezzo". Omissioni, bugie, errori: ecco il premier alla prova del fact checking - Il Fatto Quotidiano

Renzi contro Travaglio a "Otto e mezzo". Omissioni, bugie, errori: ecco il premier alla prova del fact checking

Aspetto il fact checking del Fatto". Matteo Renzi ce lo ha chiesto giovedì nel confronto a Otto e Mezzo su La7 con Marco Travaglio, di cui contestava i numeri. Ecco le sue parole verificate sui dati. Il nuovo Senato. "Non è vero che con la riforma i nuovi senatori non saranno più eletti dai cittadini. Il sindaco di Roma o Milano che va a fare il senatore è eletto".

Non viene eletto per fare il senatore (la scheda per il Senato non sarà più consegnata agli elettori), cioè per approvare le leggi o nominare i giudici costituzionali, ma per amministrare una città. Il comma 2 dell'art. 57 del ddl Boschi parla chiaro (si fa per dire): i senatori siano "eletti con metodo proporzionale" dai "Consigli regionali". Ma il comma 5 afferma che i senatori saranno scelti "in conformità alle scelte espresse dagli elettori per i candidati consiglieri in occasione del rinnovo". Il "come" è rinviato a una legge ordinaria, che ancora non c'è. Ma è certo che sarà incostituzionale o perché non risponde al comma 2 o perché al comma 5. E non riguarderà i 21 sindaci-senatori.

Francia e Germania

"Il Senato è composto dai consiglieri regionali e sindaci, come in Germania e Francia".

Non è così. Il Bundesrat tedesco è composto da delegati dei governi dei Länder, che non sono eletti dalla popolazione né dai consiglieri dei Länder (come nella "riforma" Boschi) ma delegati del governo del Land che li nomina e li revoca. Hanno vincolo di mandato: cioè l'obbligo di votare compatti o il loro voto è nullo. I consiglieri del Bundesrat ricevono solo il rimborso del viaggio e non hanno immunità (Renzi dicee che "solo in Turchia si toglie l'immunità"). In Francia – che quanto a iter legislativo è un bicameralismo sostanzialmente paritario – il Senato rappresenta gli enti locali ed è eletto da 162 mila grandi elettori. 

Ultima chiamata

"Col No non c'è un'altra riforma possibile" perché "non troverai mai un altro Parlamento che voterà per ridurre i costi visto che il popolo avrà votato per il No".

Se è per questo nel 2006 i cittadini avevano bocciato una riforma che – a detta di Elisabetta Gualmini, politologa e vicepresidente Pd dell'Emilia Romagna – "era identica a questa". Anche quella riforma era vastissima: fine del bicameralismo paritario, riduzione dei parlamentari e devolution. Eppure, 10 anni dopo, eccone un'altra perlomeno simile.

Risparmi

 "Ci sono 500 milioni di euro di risparmio".

Il premier a marzo 2014 parlava di "risparmi per 1 miliardo l'anno". Dal bilancio di previsione 2016, però, il Senato costa in tutto 540 milioni. Di questi, solo 79,5 lordi finiscono nelle tasche dei 315 senatori: tutti gli altri sono costi del personale, dei servizi, delle forniture etc.. Per la Ragioneria generale dello Stato, cioè il governo, la minore spesa conseguente alla riduzione dei senatori "è stimabile in circa 49 milioni", mentre la soppressione del Cnel produrrebbe "risparmi pari a 8,7 milioni". Quanto alle Province, già "abolite" (per finta) dalla legge Delrio del 2014, la Ragioneria dice che è difficile quantificare i risparmi. Non basta? Nella Guida alle ragioni del Sì, il professor Carlo Fusaro, dice: "Sono sindaci o consiglieri regionali che fanno il senatore… e son pagati dall'ente che rappresentano. Il risparmio in sé è modestissimo (…) Si vedrà se i rimborsi per viaggi soggiorni saranno a carico del Comune o della Regione, o statale. Spiccioli ben spesi, in ogni caso".

Expo

"Abbiamo cacciato i ladri ed è stato un successo"

Dal Rendiconto di maggio 2016: costi per 2,254 miliardi; ricavi (in parte non ancora incassati) per 849 milioni. Perdita: 1,4 miliardi. E i ladri li hanno arrestati giudici e forze dell'ordine, non il governo. Gli ultimi, a luglio, per mafia.

Clausole. "Non abbiamo mai fatto scattare le clausole di salvaguardia, quelle tasse che vengono messe se non si verificano certe situazioni. Le tasse continuano ad andare giù".

Ieri l'Istat ha comunicato che la pressione fiscale del 2015 non è calata rispetto al 2014 (è al 43,4%). Difficile lo faccia nel 2016, visto che il Pil crescerà meno del previsto e che nei primi 6 mesi dell'anno le entrate tributarie stanno crescendo al ritmo di 0,8%, compensando il taglio Irap e Tasi. Il governo non ha disinnescato le clausole, le ha solo spostate più avanti: dei 15,1 miliardi di aumenti dell'Iva sul 2017 e dei 19,6 miliardi sul 2018 (compresi aumenti di accise) i 3/4 sono farina del premier.

Taglio Irpef. "Il ministro Padoan aveva già spiegato che sarebbe arrivato nel 2018".

A maggio Renzi aveva prospettato un anticipo al 2017.

Lavoro/1

"Nel 2015 ci sono stati più posti di lavoro che nel 2014, e con me al governo (febbraio 2014, ndr), ci sono 585 mila occupati in più, di cui il 70% con posti di lavoro stabili".

Il premier usa sempre le serie storiche mensili dell'Istat per slogan e slide. Le stesse, però, dicono che nel 2015 ci sono stati 81 mila occupati in meno del 2014. Ma il punto è un altro. Il boom nel 2015 è l'effetto dei generosi sgravi contributivi triennali per chi assumeva con contratti a tempo indeterminato: costeranno 20 miliardi fino al 2019. Nel 2016 lo sgravio è solo al 40% e i dati amministrativi sui contratti mostrano un tracollo di quelli a tempo indeterminato. Il saldo netto gennaio-luglio è negativo rispetto al 2015 e perfino al 2014 (76 mila contro 129 mila). Crescono, e di molto, quelli a tempo determinato, e c'è un'esplosione dei voucher: cioè precari e super-precari.

Lavoro/2

"Sono contratti a tempo indeterminato, solo lo sgravio è triennale".

Niente articolo 18, niente tutele e infatti nel secondo trimestre 2016 (dati del governo) sono aumentati i licenziamenti (+7,4%). Chi assume con gli sgravi e poi licenzia dopo tre anni deve versare al lavoratore un indennizzo minore di quanto risparmiato con gli incentivi. Infine, gli occupati: da febbraio 2014 al primo trimestre 2016, gli occupati over 50 sono aumentati di oltre 800 mila unità, mentre quelli delle fascia 25-49 anni sono crollati di oltre 300 mila unità. Significa, dice anche Istat, che è la riforma Fornero che ha alzato l'età pensionabile a gonfiare i numeri, non il Jobs act.

Il Fatto

"Quello che è diminuito in questi due anni sono le copie del Fatto Quotidiano, non i posti di lavoro".

Cosa c'entri, non si sa, ma vediamo i dati. A settembre la media delle copie del Fatto vendute in edicola è in crescita dell'8% rispetto al settembre 2015. Le copie digitali vendute sono in linea con l'anno passato. Depurato dell'effetto del boom di gennaio 2015, quando pubblicammo Charlie Hebdo, i dati di Ads (Accertamento diffusione stampa) indicano un calo nei primi 6 mesi del 2016 del 4% sul semestre 2015. Il premier si rallegra di dati fisiologici (e in ripresa) in un mercato, quello dell'editoria, in crisi nera. E migliori dei suoi principali competitor, ai quali Renzi non si sogna di contestare l'impressionante (quello sì) crollo di copie vendute.

Flessibilità

La flessibilità non c'era nei trattati Ue. Juncker è andato il 13 gennaio 2015 all'Europarlamento, il giorno in cui noi chiudevamo il semestre di presidenza Ue in cui abbiamo combattuto per la flessibilità, a dire: il mio impegno di presidente della Commissione è avere più flessibilità".

La flessibilità è prevista dai Trattati. E Il 13 gennaio arrivò una "nota di interpretazione" annunciata da Juncker, pochi minuti dopo il discorso di Renzi che chiudeva il semestre di presidenza italiana, impedendogli di poterla rivendicare. Uno schiaffone.

Economia

"Che la situazione economica internazionale sia più favorevole lo pensa Travaglio"

Tra Quantitative easing della Bce, euro più debole e calo dei prezzi del petrolio, il 2015 è stato un anno irripetibile. Per il governatore di Bankitalia Visco, senza il Qe, "l'Italia sarebbe in recessione".

di Carlo Di Foggia e Marco Travaglio

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23.9.16

Troppa luce fa male, l'inquinamento luminoso aumenta il rischio di tumori - Repubblica.it

Troppa luce fa male, l'inquinamento luminoso aumenta il rischio di tumori - Repubblica.it

Troppa luce fa male, l'inquinamento luminoso aumenta il rischio di tumori

L'INQUINAMENTO luminoso non è più soltanto un problema che riguarda gli amanti del cielo o gli astronomi. Studi scientifici hanno dimostrato, infatti, che sono molte le implicazioni sugli ecosistemi e anche sulla salute portando ad un possibile incremento del 30% del rischio di insorgenza del cancro. Lo ha ribadito proprio in questi giorni Martin Aubé dell'Università Cégep di Sherbrooke, in Canada, uno dei maggiori esperti internazionali di modelli di propagazione dell'inquinamento luminoso e degli effetti nocivi sull'uomo.

Lo scienziato è in questi giorni in Italia ospite del Dipartimento di Fisica e Astronomia dell'Università di Padova che sta per condurre uno studio approfondito sul territorio veneto. Insieme, gli scienziati hanno lanciato un appello per "salvare la notte" e contrastare l'inquinamento luminoso che ci priva della vista della Via Lattea, dichiarata dall'Unesco patrimonio dell'umanità. Ma ora a preoccupare gli esperti sono anche gli impatti sulla salute.

Il lato oscuro della luce. Anche se lo sviluppo dell'illuminazione esterna ha portato ad un indubbio miglioramento della sicurezza della vita durante la notte, l'eccesso di illuminazione oppure impianti che emettono luce direttamente verso l'alto producono effetti negativi come: abbagliamento, riduzione delle condizioni di sicurezza ed un generale impatto ambientale negativo oltre che un enorme spreco energetico ed economico. L'edizione aggiornata dell'ultimo Atlante mondiale della brillanza artificiale del cielo notturno, di recente pubblicazione, fa il punto sul livello e la distribuzione dell'inquinamento luminoso, documentando quanto di notte il cielo del Pianeta sia 'sporcato' dalla luce artificiale. Pubblicato su Science Advances, lo studio è stato condotto da un team internazionale guidato dall'italiano Fabio Falchi, ricercatore volontario dell'Istituto di scienza e tecnologia dell'inquinamento luminoso (Istil), e docente di fisica all'Istituto statale di istruzione superiore Galileo Galilei di Ostiglia (Mn). 

Troppa luce sull'Italia. Dall'Atlante emerge che il nostro Paese è in cima nella lista degli stati industrializzati più inquinati. "All'interno del gruppo dei G20, l'Italia è, insieme alla Corea del Sud, la nazione più inquinata in assoluto. Non esiste più alcuna zona del nostro Paese esente dall'inquinamento luminoso", spiega Falchi. "Se confrontiamo ad esempio Milano e Monaco di Baviera - paragonabili quanto ad abitanti sia come città sia come aree metropolitane - vediamo che Milano appare nelle mappe come una macchia brillantissima, mentre Monaco risulta quasi difficile da trovare, proprio perché è molto meno inquinata. Stessa cosa se paragoniamo le aree metropolitane di Roma e Berlino, che ha addirittura più abitanti". Come mai tanto inquinamento luminoso? "Le ragioni non sono difficili da trovare", spiega Sergio Ortolani del Dipartimento di Fisica e Astronomia dell'Università di Padova. "Dagli anni '70 in poi, l'illuminazione notturna è aumentata in modo considerevole, soprattutto nell'area della pianura Padana. Oggi, in Italia, abbiamo un lampione ogni 5 abitanti: in Germania la metà, uno ogni dieci. E questo, ovviamente, si riflette sia sui costi che sull'ambiente e la salute". L'impatto luminoso sulla salute. E' noto ormai da tempo che la luce - specie quella blu proiettata dai dispositivi retroilluminati a Led come tablet e computer - può interferire con la qualità del nostro sonno. Ma le ricadute possono essere molto più pesanti. Da anni l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha notato che chi è esposto alla luce artificiale per molte ore al giorno, come ad esempio gli infermieri che fanno i turni di notte o gli addetti delle compagnie aeree, ha una più alta insorgenza di tumori, tanto da inserire l'inquinamento luminoso tra i fattori classificati "probabilmente cancerogeni". In particolare, uno studio condotto anni fa dall'Università del Connecticut su 164 paesi, ha evidenziato un'incidenza di tumore al seno più alta nelle donne impegnate nel turno di notte. Il rischio maggiore oscillava tra il 30 e il 50% a seconda dell'entità dell'esposizione alla luce durante le ore notturne. Non era stata trovata, invece, nessuna relazione tra inquinamento luminoso e tumori non ormono-dipendenti come quello della laringe, dei polmoni, del colon e del fegato. In seguito, un altro studio condotto dall'Università di Haifa, ha valutato gli effetti della luce notturna sugli uomini scoprendo che c'è un aumentato rischio di cancro alla prostata.

Ritmi circadiani in tilt. Ma perché l'esposizione alla luce artificiale può comportare tutti questi rischi? "L'esposizione costante a fonti luminose -  spiega Martin Aubé - inibisce la produzione della melatonina, che regola il nostro orologio interno. Incide, quindi, sul nostro ritmo sonno-veglia: se non funziona bene può provocare stress, stanchezza, aumento di peso. Non solo: la melatonina ha un ruolo importante anche nel proteggere il nostro organismo dall'insorgenza del cancro. Se manca, può aumentare del 30% le possibilità che la malattia si manifesti". A confermare il ruolo-chiave della melatonina è anche Pierfranco Conte, professore di oncologia presso l'Università di Padova e l'Istituto Oncologico Veneto: "Oltre a regolare il ritmo veglia-sonno che è influenzato dalla luce, la melatonina si associa alla secrezione di alcuni ormoni come cortisolo, estrogeni e serotonina che seguono il ritmo circadiano, cioè la loro secrezione varia durante le ore del giorno proprio in base all'esposizione alla luce". Quando la naturale alternanza tra luce e buio viene alterata come accade a chi lavora di notte e trascorre otto ore e anche più esposto alla luce artificiale, allora qualcosa si inceppa nella produzione di melatonina e di conseguenza nel sistema ormonale. "Un altro apparato che è fortemente influenzato dal ritmo circadiano è il sistema immunitario che è a sua volta governato dagli ormoni e dallo stress. E sta proprio nella compromissione di questi delicati meccanismi che potrebbe esserci la spiegazione di una possibile relazione di causa-effetto tra esposizione alla luce artificiale e maggior rischio di cancro, ma i dati sono ancora troppo preliminari per poter trarre delle conclusioni di questo tipo" conclude l'oncologo.