La natura e la bellezza del Delta
Per questo ci permettiamo di invitarvi a rovesciare l'approccio, a essere patrioti almeno nel turismo e - complice la crisi che ci soffoca - vi suggeriamo un itinerario nostrano mare-natura di una settimana per farvi respirare l'aria di una vacanza diversa, dinamica ed economica. In campeggio, dentro un'oasi naturale, con biciclette e scarpe da tennis al seguito, armati di binocolo, di una buona macchina fotografica e di una discreta scorta di prodotti anti-zanzare. L'invito alla scoperta della nostra Camargue, dalle belle spiagge dei Lidi ferraresi a quel Parco del Delta istituito nel 1988 dalla Regione Emilia-Romagna per "garantire e promuovere la conservazione, la riqualificazione e la valorizzazione dell'ambiente naturale e storico, del territorio e del paesaggio del delta del Po e delle sue zone umide" entrato di diritto, nel 1999, tra i gioielli del Patrimonio mondiale dell'Unesco, dal 2012 governato dall'Ente di gestione per i parchi e la biodiversità e oggi organizzato in 6 "stazioni" tra Emilia-Romagna e Veneto. Un luogo di grande fascino, dove l'acqua e la terra sono in perenne competizione, scolpiscono gli ambienti e creano paesaggi naturali di straordinaria bellezza. Ma anche un luogo dove, nel corso dei secoli, l'uomo è riuscito a contrastare le avversità dell'ambiente attraverso imponenti opere di bonifica idraulica che hanno profondamente mutato il rapporto tra la terra e l'acqua, rendendo quelle zone più sicure, ospitali, produttive, senza però deturparne la natura. "Le residenze dei duchi d'Este nel delta del Po - è scritto nella motivazione dell'Unesco - illustrano in modo esemplare l'influenza della cultura rinascimentale sul paesaggio naturale. Il Delta del Po è uno straordinario paesaggio culturale pianificato, che conserva in larga parte la sua forma originale".
Il viaggio che vi proponiamo non ha la pretesa di farvi sfiancare nella scoperta per intero di un parco sterminato (ben 60mila ettari), delle sue innumerevoli bellezze (oasi ed ecosistemi, boschi e pinete, saline e piallasse, padelloni e fari) e delle città d'arte che lo compongono (Ferrara, Ravenna, Comacchio, Pomposa), ma di farvene assaggiare gli aspetti che meglio si conciliano con una vacanza al mare a fine agosto - settembre.
Sui camping c'è solo l'imbarazzo della scelta. Noi ci siamo trovati bene allo Spina Camping Village, 24 ettari all'ombra di una bella pineta all'interno della riserva naturale delle Vene di Bellocchio, a Lido di Spina, il primo e più caratteristico dei lidi ferraresi andando da Ravenna verso Venezia. Campeggio accogliente, buoni servizi (comprese due piscine), prezzi alti fino al 31 agosto (46 euro al giorno un caravan con 4 persone adulte, più 9 euro per il cane: un "furto", peraltro in contrasto con la politica di accoglienza che vige con i nostri amici a quattro zampe sia al campeggio che in spiaggia) ma medio bassi in settembre (22 euro per 4 persone e un cane). Spina e il mare distano circa 1 km, c'è un servizio navetta, ma l'ideale è muoversi in bicicletta. Una stradina sterrata in mezzo al verde costeggia la spiaggia, che tra Lido Spina e Lido degli Estensi è ampia e ha ancora la duna. I bagni sono affollati e offrono ogni ben di dio, dal ristorante alla musica alle feste in spiaggia, e sono diventati un luogo cult, frequentatissimo dai giovani. Ma il nostro suggerimento è di raggiungere la spiaggia libera, poco frequentata e bellissima: una lingua di sabbia che per qualche km separa la laguna dall'Adriatico, con alle spalle la duna e la pineta, senza gli alberghi e i palazzi a guastare la vista e a inquinare il mare, che in quel tratto al riparo dall'antropizzazione selvaggia e dall'afflusso del Po (che scarica più al largo) ha spesso acque ancora limpide e trasparenti.
Godetevi per un paio di giorni almeno la spiaggia, il mare, la pace, il sole di fine estate (si spera) e intanto riscaldate i muscoli pedalando, camminando o facendo footing per i sentieri delle Vene di Bellocchio e della Laguna attorno al campeggio e verso la foce del fiume Reno, tra Spina e Casal Borsetti.
Ferrara e Ravenna sono le città della bicicletta. Tutti qui si muovono sulle due ruote, c'è una cultura radicata che si traduce in una diffusissima rete di piste ciclabili, in genere ottimamente tenute, in una chiara e puntuale segnaletica resa ancora più fruibile con le "bike map" distribuite nei campeggi e nei punti di accoglienza turistica. I Lidi, le Valli, il Parco sono l'esaltazione di queste buone pratiche. Del resto, i piedi, le due ruote e la barca sono gli strumenti ottimali per scoprire e vivere al meglio la nostra Camargue. Quindi è il momento di inforcare la bicicletta e mettersi in viaggio. Le possibilità sono innumerevoli, per tutti i gusti e per tutte le gambe. Il percorso ciclo escursionistico Ravenna-Comacchio-Venezia è inserito nel progetto europeo Adriabike che congiunge la costa romagnola con Kranjska Gora in Slovenia. Noi vi consigliamo una escursione alle Valli di Comacchio che misura per il percorso intero 55 km, ma che per i più pigri o meno allenati si può ridurre a fattibilissimi 20 km.
Si parte dall'estremità sud di Lido di Spina, si percorre la strada che costeggia la spiaggia, si raggiunge Lido degli Estensi e da lì, col vecchio traghetto adibito al trasporto di persone, biciclette e motorini, Porto Garibaldi, caratteristica cittadina di pescatori e base di una delle marinerie più importanti dell'Adriatico centro-settentrionale, rinomata anche per gli ottimi ristoranti di pesce e per le numerose friggitorie dove si può consumare o portare via a poco prezzo dell'ottimo pescato. Qui, in agosto, da una quarantina d'anni, si svolge una delle manifestazioni più belle e popolari di tutta la costa: la festa dell'ospitalità. Un paio di pescherecci, in deroga al fermo di pesca estivo, pescano in quell'occasione alcune decine di quintali di pesce azzurro, pescatori e volontari lo friggono in quattro enormi padelloni allestiti sulla banchina e lo distribuiscono gratuitamente assieme alle ciambelle di pane ferrarese e a quintali di cocomero a turisti e visitatori, che se lo gustano con gioia nelle lunghe tavolate che costeggiano il porto canale (quest'anno, a Ferragosto, c'erano più di diecimila persone che si sono divorate 20 quintali di sarde e 25 di cocomeri).
Da Porto Garibaldi si risale verso l'interno a fianco del canale navigabile che arriva fino a Ferrara e dopo qualche km si raggiunge la bella Comacchio, la città dei Trepponti chiamata anche "piccola Venezia", che sorge al centro di estese lagune su un gruppo di tredici isolotti. Un gioiellino che merita, al ritorno dalla biciclettata o alla sera, almeno una sosta di alcune ore per scoprire, a piedi, l'antico centro storico con le sue antiche chiese e palazzi, la rete dei canali, i ponti, le vecchie pescherie e manifatture, e per una cena a base di anguilla.
Da Comacchio si va verso Ostellato e si arriva all'Oasi della Valle Fattibello fino a Casone Foce, dove c'è il Museo delle Valli. Da lì, a piedi o in barca, si possono visitare in un ambiente ricco di suggestioni i seicenteschi "Casoni" di pesca e i "Lavorieri", manufatti-trappole formati da bacini comunicanti a forma di punta di freccia - un tempo di canna palustre o legno, oggi in cemento e griglie metalliche - che consentono di catturare le anguille. Dal Casone Foce si può prendere la strada di ritorno del percorso breve lambendo la Valle Campo e le Saline, dove si possono osservare i fenicotteri rosa, oppure fare il giro largo, proseguire lungo l'Argine Agosta che ricalca il tracciato della strada romana che congiungeva Ravenna e Adria (da dove si gode una vista straordinaria sulle valli più grandi "sopravvissute" alle bonifiche che sembrano avere la stessa immensità del mare) per poi raggiungere Anita e il Casone restaurato che ospitò Giuseppe Garibaldi (in fuga dagli austriaci e dai papalini con la moglie che poi morì di malaria e fu sepolta in quelle valli), la penisola di Boscoforte prima di ripiegare verso la foce del Reno e i Lidi.
Per tutto il periodo estivo i Centri visita del Parco propongono un fitto calendario di visite guidate ed escursioni a tema, mediamente della durata di mezza giornata, per permettere ai turisti della costa di scoprire le eccellenze ambientali e le specificità del Delta del Po. C'è quindi un'ampia possibilità di scelta. Tutte le informazioni le trovate al link. Almeno un'altra escursione a piedi e in bicicletta di una giornata è comunque d'obbligo al Boscone della Mesola, nella parte più settentrionale del Parco, partendo dal Lido di Volano. La riserva naturale del Gran Bosco della Mesola, con i suoi 1.058 ettari, è uno delle ultime foreste di pianura della costa adriatica. Lungo i percorsi autorizzati si possono avvistare aironi e anatidi, incontrare cervi e daini.
Altri percorsi ciclabili di quell'area consentono di raggiungere le affascinanti Sacche di Goro e degli Scardovari, tra il Po di Goro e il Po di Volano. Da Goro e Gorino partono poi numerose escursioni in Motonave lungo il Po di Gnocca fino alle isole, alle antiche costruzioni e ai fari delle lingue di terra più avanzate del Delta, spesso con pranzo di pesce a bordo (costo, tutto compreso, di 35 euro). Per trovare il percorso e le informazioni consultare il sito.
Non può mancare, in questa settimana sui lidi ferraresi, una giornata in barca tra i canali e i canneti delle valli. Anche in questo caso le possibilità di scelta sono numerose e le trovate nei siti sulle escursioni della Valle di Comacchio e delle Navi del Delta. Si possono fare escursioni più turistiche con le motonavi, oppure - e noi consigliamo quelle - escursioni in bici + boat, con partenze da Comacchio, durata di un paio d'ore e possibilità di portare la bici su piccole imbarcazioni, alternando percorsi su terra e in valle (meravigliosi quelli nel tardo pomeriggio, che consentono di gustare dalla laguna dei tramonti favolosi), con costi che variano tra gli 11 e i 19 euro a persona. Per gli amanti del birdwatching, la meta d'obbligo è quella delle Saline di Comacchio. Si prenota la guida (costo 90 euro da ripartire tra i partecipanti) che poi si incontra al Casone Bettolino. Il trekking comincia invece dalla stazione di Pesca Foce e il percorso ha una lunghezza di circa 7 km. Si percorre l'argine di Valle Fattibello, poi giunti al ponte di legno sul Canale di Foce si passa all'argine delle Saline, si arriva nei pressi di Torre Rossa e si prosegue per la Centrale Elettrica delle Saline, che si estendono per 600 ettari e si articolano in un fitto intreccio di canali, specchi d'acqua, Chiuse e Casoni dismessi. Dai diversi punti di osservazione schermati e dalle torrette di avvistamento si potranno fotografare i fenicotteri rosa e molte delle 300 specie di uccelli segnalate negli ultimi decenni, di cui oltre 150 nidificanti e oltre 180 svernanti nel Parco. Per chi preferisce non camminare o pedalare, comunque, sono possibili anche visite guidate a bordo di pulmini elettrici (13 euro a persona per arrivare alla "finestra dei fenicotteri" delle saline di Comacchio, 10 euro l'escursione al Bosco della Mesola) e, da quest'anno, anche su fuoristrada a metano (www.delta-adventures.it).
Nella vostra settimana di vacanza, infine, non può mancare una qualche visita al ricco patrimonio architettonico e culturale del Parco: dal Castello della Mesola all'Abbazia di Pomposa, da Ravenna con i suoi meravigliosi monumenti e mosaici, alla Ferrara degli Estensi. (28 agosto 2014)