Milano, tre casi di leucemia a scuola I genitori: "Vogliamo controlli urgenti" Allarme alla Corridoni appena ristrutturata. Per il preside un'infausta casualità, ma le famiglie presentano un esposto alla Procura di Zita Dazzi Paolo CrosignaniUn esposto alla procura della Repubblica. Lo hanno presentato i genitori del primo dei tre alunni dell'elementare di via Corridoni colpiti da leucemia nell'ultimo mese di scuola. Chiedono controlli urgenti «per escludere qualsiasi incidenza di fattori di inquinamento ambientale» nella grave patologia che ha colpito i tre bambini, tutti in cura all'ospedale San Gerardo di Monza. E la loro preoccupazione è la stessa che serpeggia fra le famiglie degli oltre 400 iscritti alla primaria dell'istituto comprensivo "Cuoco Sassi", a cui appartiene la Corridoni, dove per stasera è convocata un'assemblea con esperti e medici per fare chiarezza. Non sono poche le famiglie che chiedono addirittura la chiusura della scuola fino a quando non saranno stati compiuti tutti i controlli. L'edificio è stato recentemente inaugurato dopo tre anni di lavori con i quali sono state ricavate sei nuove aule nei sotterranei bonificati. È proprio su questi interventi che i genitori chiedono chiarezza, visto che tre casi di leucemia, nella stessa scuola e in così breve tempo, sono come minimo inusuali dal punto di vista statistico. Il professor Angelo Salvo, dirigente della scuola, ha chiesto aiuto agli esperti per poter dare risposte alle famiglie. Sul sito della Corridoni ha pubblicato un comunicato molto netto: «Il Responsabile della clinica Pediatrica dell'Ospedale San Gerardo di Monza ha dato sia oralmente, sia per iscritto, informazioni rassicuranti. L'Asl di Milano, nella persona del direttore sanitario Giuseppe Zavaglio, ha fornito ulteriori conferme circa la non trasmissibilità e il mai dimostrato rapporto causa — effetto con fattori ambientali». Ma poiché le richieste di chiarimento dei genitori continuano, il preside ha indetto per stasera l'assemblea con tutti i rappresentanti di classe, i membri del consiglio di istituto, dirigenti della Asl, oltre al primario Giuseppe Masera e il professor Andrea Biondi del San Gerardo di Monza. «Concordo con i genitori — spiega il preside — in questi casi serve massima chiarezza e trasparenza, ma posso rassicurarli. I tecnici dell'Arpa sono già venuti a fare verifiche scientifiche: dall'i spezione risulta che i valori rilevati sono nella media, come in un normale luogo domestico. Non è stato rilevato nessun alcun rapporto tra situazioni ambientali e queste malattie, né la loro trasmissibilità». I dubbi, però, restano. Tanto che le famiglie hanno chiesto che all' assemblea di stasera partecipi anche il professor Paolo Crosignani, grande esperto dell'Istituto dei tumori, il primo a mettere in relazione nei suoi studi l'incidenza delle onde elettromagnetiche con l'insorgere di questo tipo di neoplasia. Giusto un anno fa, una situazione simile si verificò alla materna di via Goldoni, dove furono trovati campi elettromagnetici elevati nella stanza dei giochi, che fu chiusa e poi ristrutturata dopo la scoperta di tre casi di leucemia fra i bambini. «Medici e tecnici — sostiene il preside — dicono che nel nostro caso si tratta di una infausta casualità. Spero che il clima a scuola torni sereno con le spiegazioni degli esperti». L'assessore ai Lavori pubblici Bruno Simini è su questa linea: «Capisco l'apprensione delle famiglie, ma vorrei sottolineare che i lavori di ristrutturazione all'edificio non possono che aver migliorato le condizioni ambientali. Non può esserci alcun collegamento né fra i tre casi, né con problemi legati ai campi elettromagnetici, che non è provato abbiano incidenza in questo tipo di malattie». Il consigliere democratico Maurizio Baruffi, al quale si sono rivolte le famiglie per chiedere consigli, chiede però «un'indagine a livello cittadino per verificare i livelli di inquinamento elettromagnetico attorno e dentro le scuole».
(16 febbraio 2010) - Corriere della Sera : Sette casi di leucemia tra i bimbi di Milano. Varata una task force
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