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Tra città, montagne e foreste. Scoprire le Dolomiti e la loro storia a un passo da Bolzano
repubblica.it
Tra città, montagne e foreste. Scoprire le Dolomiti e la loro storia a un passo da Bolzano
di GIUSEPPE ORTOLANO
A 9 minuti di funivia dal capoluogo, San Genesio Atesino offre un punto di vista unico sui Monti Pallidi. A poco più di 1000 metri, tra boschi di larici la cui resina da secoli impermeabilizza le bricole in legno di Venezia, percorsi di trekking e una piscina costruita nel granito rosso tipico dell'altopiano, un'esperienza ideale in primavera
30 Aprile 2018
Ammirare l'Alpe di Siusi, il Latemar e il Catinaccio dal bosco di larici più grande d'Europa. A soli nove minuti di funivia dal centro di Bolzano. È il panorama che si gode da San Genesio
, il poco conosciuto paese di origine dei cavalli avelignesi o Haflinger, che ancora oggi è possibile incontrare al pascolo sui colorati prati fioriti dall'altipiano il Salto, che domina il centro abitato. Un luogo magico, non a caso attraversato dalla Via delle Leggende che, in 12 tappe con l'ausilio di curiose installazioni in legno, racconta ai piccoli viandanti altrettanti miti della tradizione locale.
E proprio sull'altipiano, dal quale si gode un panorama a 360 gradi sulle cime più famose delle Dolomiti, si trova il salutare e rigenerante bosco di larici più grande d'Europa, anticamente utilizzato per estrarre quella resina utilizzata per impermeabilizzare le bricole di Venezia, i tradizionali pali in legno infissi nei fondali della laguna. Oggi la resina ha utilizzi più nobili e viene impiegata nella produzione artigianale di preparati cosmetici e fitoterapici, mentre i germogli si ritrovano nei piatti della cucina creativa locale, come l'insolito risotto proposto dal ristorante Frieda's, da degustare sulla panoramica terrazza affacciata sulle montagne circostanti. Tante e piacevoli le escursioni possibili partendo da San Genesio.
La più impegnativa, di circa un paio di ore di cammino, porta agli Omini di Pietra: oltre un centinaio di piccoli omini fatti di sassi messi uno sopra l'altro che si trovano al confine con la Val Sarentino, in un posto pieno di forza ed energia dove circa 500 anni fa la leggenda vuole si celebrassero danze di streghe e feste sataniche. Intarsi nelle rocce fanno pensare che in epoche ancora più antiche il belvedere fosse anche un luogo di culto celtico. Il più facile e meditativo Sentiero di San Martino, con l'aiuto di impronte, una sdraio di pietra, un labirinto, una preghiera scolpita nella roccia e un punto panoramico mozzafiato, invita a scoprire lo spirito religioso che lega questa e altre comunità delle nostre Alpi, mentre in località Wieser Lahn si ammirano delle piramidi di terra, formazioni geologiche dell'ultima era glaciale. I più allenati, disposti ad affrontare un piccolo trekking di circa 20 chilometri, possono infine avventurarsi lungo il sentiero dei castelli Castelronda che da Castel Roncolo, a Bolzano, porta alle rovine di Castel Rafenstein passando la stazione di valle della funivia di San Genesio e quindi al rudere di Castel Greifenstein (Castel del Porco) a Cologna, frazione di San Genesio.
Da qui si prosegue fino al rudere Helfenberg, per poi terminare la camminata al cospetto di Castastel Neuhaus (Maultasch), a Terlano. Chi preferisce muoversi a cavallo può rivolgersi a uno dei numerosi maneggi che, oltre a offrire la possibilità di dare un'occhiata nelle stalle e di dar da mangiare ai cavalli, organizzano escursioni sull'altipiano del Salto, mentre i più pigri possono prendere il sole ( si dice che San Genesio sia la località con più ore di sole di tutto l'Alto Adige), magari sul bordo della panoramica piscina a sfioro dell'Hotel Belvedere scavata, come parte delle luminose camere arredate da un artista locale, in quel granito rosso utilizzato anche nell'edificazione della piazza Rossa di Mosca.
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