ROMA - Si dovrebbe discutere a giorni a Bruxelles (probabilmente il 5 febbraio) il sesto stadio del processo di progressivo miglioramento dell'efficienza del parco lampadine europee (cosiddetto 'Tier 6'), che prevede la messa al bando delle lampadine alogene di qualità peggiore, ossia quelle di categoria C e D (sulla base della classificazione indicata sull'etichetta energetica). Tali lampade hanno in gran parte sostituito i vecchi bulbi a incandescenza, ormai eliminati dal mercato, ma sono molto meno ecologiche ed efficienti di quelle a Led, che utilizzano diodi a emissione luminosa (tecnologia che, non dimentichiamolo, ha meritato nel 2014 il premio Nobel per la Fisica).
C'è, però, un problema politico che rischia di imporre un brusco stop allo svecchiamento del mercato dell'illuminazione: non c'è la maggioranza per approvare questo provvedimento utile per l'ambiente, perché Germania e Italia sono contrari. I due Paesi si sono alleati in difesa delle alogene e contro i Led. Come denuncia Legambiente, l'Italia con una mail del ministero dello Sviluppo Economico e dell'Enea ha dichiarato che ritardare la messa al bando delle alogene non è sufficiente: bisogna proprio rinunciare a metterle al bando. Anzi, di più: che l'Ue non si sogni di chiedere che da settembre 2105 tutti i lampadari siano compatibili con i Led.
Da tempo l'Unione Europea ha adottato standard di progressiva efficienza delle lampadine e degli altri corpi luminosi con cui illuminiamo le nostre case ed i nostri uffici. Attraverso gli standard della direttiva sulla progettazione compatibile (Ecodesign) si è arrivati, qualche anno fa, alla messa al bando dei bulbi fluorescenti e all'applicazione dell'etichetta energetica anche alle lampadine (obbligatoria sulle confezioni dal 1° settembre 2013).
Il posto delle lampadine fluorescenti "vecchio tipo" è stato preso dalle quelle alogene, che assomigliano molto a queste ultime e che, nelle loro versioni meno efficienti (quelle di categoria C e D per l'appunto) ad oggi sono le peggiori legalmente in vendita dal punto di vista dell'efficienza energetica. "Sono state immesse nel mercato – ci spiega Legambiente - quando ancora esistevano le lampadine ad incandescenza. Per questo motivo riportano diciture come 'ecolamp' oppure 'energy saver star'. Il che farebbe intendere al consumatore di stare comprando un prodotto super ecologico. Invece sta acquistanto il peggiore sul mercato".
Tornando all'opposizione di Germania e Italia, c'è da dire che i Teutonici sono tra i principali produttori europei di alogene e quindi hanno tutto l'interesse a continuare a vendere anche le tipologie a bassa qualità e a frenare l'avanzata dei Led. Da noi, invece, secondo Mise ed Enea, non ci sarebbero ancora le alternative. Ma l'Italia non è il Paese dove, da qualche mese, la Cappella Sistina è passata a totale illuminazione a Led? E dove il principale venditore di lampadine, una famosa catena svedese, da due anni propone prevalentemente lampadine a Led (peraltro molto economiche)?
Un rapporto commissionato dai governi belga e svedese dimostra che la tecnologia a Led è stata molto più rapida del previsto nell'invadere il mercato con prodotti convenienti e funzionali rispetto a quanto la stessa Ue avesse previsto. Tra le righe, sostanzialmente, dice che in Europa avremmo dovuto introdurre molto prima la messa al bando delle alogene di scarsa qualità. Mentre l'Istituto Fraunhofer di Friburgo ha messo a punto una lampadina a Led economica, dove il silicio dei transistor è sostituito dal nitruro di gallio. Segno che anche in Germania i progressi della ricerca scientifica non sempre vanno di pari passo con le decisioni dei politici.
Che interesse allora abbiamo noi italiani a difendere le lampadine meno efficienti? "Evidentemente la posizione del governo italiano su questo tema è legata a una visione vecchia – risponde Davide Sabbadin, responsabile Efficienza Energetica di Legambiente – che non considera o non si è accorta del boom che nel frattempo hanno avuto le lampadine a Led sul mercato. Senz'altro è una posizione da rivedere".
Le alogene sono un vero problema perché, costando di meno, come già detto hanno preso il posto delle vecchie incandescenti, come mostra questo grafico.
Come potete notare, la parte viola (incandescenti) è stata rimpiazzata quasi in toto dalla parte verde (alogene). Ma le lampadine a Led sono da 8 a 10 volte più efficienti e durano da 10 a 20 volte di più. Certo, mediamente costano di più (anche 10 euro in più), ma l'extra costo si recupera nel giro di un anno. E la messa al bando delle peggiori (non di tutte, si badi bene: chi vorrà comperarsi le lampadine alogene sarà padronissimo di farlo, purché di classe A o B), porterebbe vantaggi enormi sul fronte del risparmio energetico all'Europa, ovvero 37TWh di energia, pari a 13,1 MT di CO2 o se si preferisce, 8,6 miliardi di euro risparmiati in bolletta elettrica. Che non è poco.
C'è, però, un problema politico che rischia di imporre un brusco stop allo svecchiamento del mercato dell'illuminazione: non c'è la maggioranza per approvare questo provvedimento utile per l'ambiente, perché Germania e Italia sono contrari. I due Paesi si sono alleati in difesa delle alogene e contro i Led. Come denuncia Legambiente, l'Italia con una mail del ministero dello Sviluppo Economico e dell'Enea ha dichiarato che ritardare la messa al bando delle alogene non è sufficiente: bisogna proprio rinunciare a metterle al bando. Anzi, di più: che l'Ue non si sogni di chiedere che da settembre 2105 tutti i lampadari siano compatibili con i Led.
Da tempo l'Unione Europea ha adottato standard di progressiva efficienza delle lampadine e degli altri corpi luminosi con cui illuminiamo le nostre case ed i nostri uffici. Attraverso gli standard della direttiva sulla progettazione compatibile (Ecodesign) si è arrivati, qualche anno fa, alla messa al bando dei bulbi fluorescenti e all'applicazione dell'etichetta energetica anche alle lampadine (obbligatoria sulle confezioni dal 1° settembre 2013).
Il posto delle lampadine fluorescenti "vecchio tipo" è stato preso dalle quelle alogene, che assomigliano molto a queste ultime e che, nelle loro versioni meno efficienti (quelle di categoria C e D per l'appunto) ad oggi sono le peggiori legalmente in vendita dal punto di vista dell'efficienza energetica. "Sono state immesse nel mercato – ci spiega Legambiente - quando ancora esistevano le lampadine ad incandescenza. Per questo motivo riportano diciture come 'ecolamp' oppure 'energy saver star'. Il che farebbe intendere al consumatore di stare comprando un prodotto super ecologico. Invece sta acquistanto il peggiore sul mercato".
Tornando all'opposizione di Germania e Italia, c'è da dire che i Teutonici sono tra i principali produttori europei di alogene e quindi hanno tutto l'interesse a continuare a vendere anche le tipologie a bassa qualità e a frenare l'avanzata dei Led. Da noi, invece, secondo Mise ed Enea, non ci sarebbero ancora le alternative. Ma l'Italia non è il Paese dove, da qualche mese, la Cappella Sistina è passata a totale illuminazione a Led? E dove il principale venditore di lampadine, una famosa catena svedese, da due anni propone prevalentemente lampadine a Led (peraltro molto economiche)?
Un rapporto commissionato dai governi belga e svedese dimostra che la tecnologia a Led è stata molto più rapida del previsto nell'invadere il mercato con prodotti convenienti e funzionali rispetto a quanto la stessa Ue avesse previsto. Tra le righe, sostanzialmente, dice che in Europa avremmo dovuto introdurre molto prima la messa al bando delle alogene di scarsa qualità. Mentre l'Istituto Fraunhofer di Friburgo ha messo a punto una lampadina a Led economica, dove il silicio dei transistor è sostituito dal nitruro di gallio. Segno che anche in Germania i progressi della ricerca scientifica non sempre vanno di pari passo con le decisioni dei politici.
Che interesse allora abbiamo noi italiani a difendere le lampadine meno efficienti? "Evidentemente la posizione del governo italiano su questo tema è legata a una visione vecchia – risponde Davide Sabbadin, responsabile Efficienza Energetica di Legambiente – che non considera o non si è accorta del boom che nel frattempo hanno avuto le lampadine a Led sul mercato. Senz'altro è una posizione da rivedere".
Le alogene sono un vero problema perché, costando di meno, come già detto hanno preso il posto delle vecchie incandescenti, come mostra questo grafico.
Come potete notare, la parte viola (incandescenti) è stata rimpiazzata quasi in toto dalla parte verde (alogene). Ma le lampadine a Led sono da 8 a 10 volte più efficienti e durano da 10 a 20 volte di più. Certo, mediamente costano di più (anche 10 euro in più), ma l'extra costo si recupera nel giro di un anno. E la messa al bando delle peggiori (non di tutte, si badi bene: chi vorrà comperarsi le lampadine alogene sarà padronissimo di farlo, purché di classe A o B), porterebbe vantaggi enormi sul fronte del risparmio energetico all'Europa, ovvero 37TWh di energia, pari a 13,1 MT di CO2 o se si preferisce, 8,6 miliardi di euro risparmiati in bolletta elettrica. Che non è poco.