ECCESSO PROTEICO, CALAMITÀ ALIMENTARE DELL'INFANZIA
      LETTERA
    
    SENZA LA SALUTE NON SI VA DA NESSUNA PARTE
    
    Caro Valdo, Intanto un grazie di cuore per tutto ciò   che ci metti a disposizione e per il tuo costante impegno nella divulgazione di  uno stile di vita semplice e sano, cosa fondamentale visto che senza salute non  si va da nessuna parte. Ma oggi tutti o quasi sembriamo averlo dimenticato.
    
    SONO MAMMA VENEZIANA CON BIMBA DI TRE ANNI
    
  Sono Nicoletta, mamma di 44 anni, di Venezia, da tre mesi sono passata da  onnivora a vegetariana e ora a vegana tendenzialmente crudista. Convinta nel  profondo che sia la scelta giusta, ho coinvolto la mia bambina di tre anni, pur  avendo familiari e dottori contro, come ti puoi immaginare!
  Mi sto leggendo con passione le tue tesine e forse ti scrivo un po' troppo  presto. 
    
    IL SOLITO TIMORE DI FARLE MANCAR QUALCOSA
    
    Mi preoccupo perché sono passata ai fatti senza la dovuta  conoscenza, anche se sto cercando di coprire le lacune. Sono spinta dal cuore e  dalla convinzione interiore, ma ho sempre paura di farle mancare qualcosa. Vorrei  qualche consiglio sulle quantità corrette per un bambino di proteine,  possibilmente tradotte in grammi di alimenti da mangiare. Non riesco a tradurre  in quantità reali i tuoi suggerimenti. Devo forse darle seitan e tofu?  Ultimamente li trovo pesanti. Non sono alimenti troppo elaborati?
    
    DIFFICOLTÀ CON LE VERDURE CRUDE 
    
  Accetta di buon grado centrifugati di mela e carota, ma le altre verdure crude  non le mangia. Cerco di preparargliele il meno cotte possibili ma, se sono  troppo dure, non le vuole. Consuma crudi anche i pomodori. Con la frutta va  meglio, la mangia quasi tutta volentieri, specie quella acida. Ma, fin da  piccola, ha delle eruzioni cutanee sul viso tipo brufoletti, ad ogni mangiata.  Succede specie coi kiwi, le arance e mandaranci. Io comunque, senza eccedere,  continuo a darglieli. 
    
    BRUFOLETTI DOPO LO YOGURT E L'UOVO. MA ANCHE DOPO LA FRUTTA
    
    La piccola ha sempre rifiutato, per fortuna, latte e  formaggi, a parte nella pizza, ma notavo che anche lo yogurt e l'uovo scatenavano  questi puntini sulle guance, tanto che pensavo a delle intolleranze. Ma non mi  spiego perché succeda pure con la frutta, anche se la pediatra ipotizza una  allergia al nickel. Una volta la settimana mangia la pizza col formaggio. Le  piace tanto, e finora non mi sono sentita di togliergliela. Ma di sicuro la  disturba un po'. 
    
    NON VORREI ESAGERARE CON LE PROTEINE, ANCHE SE VEGETALI
    
    Iniziava la giornata con latte di riso e biscottini secchi  che ho sostituito frutta e spuntino di frutta. Per pranzo pasta o riso o miglio  con verdure, a volte un po' di seitan o tofu o legumi o frutta secca. Per  merenda frutta o dolcetto fatto in casa. A sera cena identica al pranzo. Il  punto è che non so quante volte la settimana deve mangiare legumi, frutta secca  ed eventualmente i citati formaggi alla soia, e soprattutto in che quantità. Ho  letto che l'apparato digerente dei bambini non sopporta troppi legumi e troppe  scorie. E' vero? Non vorrei esagerare e darle ancora troppe proteine anche se  in forma decisamente più sana rispetto a prima.
    
    DURA LOTTA CON LE PERSONE CHE TI CIRCONDANO, SIA IN FAMIGLIA  CHE FUORI
    
  Chiedo scusa se ho chiesto cose già dette e che magari non ho ancora letto. Una  cosa fondamentale che tu cerchi di trasmettere è anche una vita più calma e  serena, aspetto nel quale ancora non mi sto impegnando abbastanza! La lotta più  dura è con tutte le persone che ti circondano e ti fanno sentire a disagio solo  perché non la pensi come loro. Solo perché non hai vaccinato la piccola come  loro. Però sono abituata a remare contro corrente.
    
    LA MIA BIMBA HA LE GUANCE ROSATE E NON PIÙ BIANCHE  CADAVERALI
    
  Ah, dimenticavo di dire un dettaglio importante. La cosa che mi rassicura di  più sono le belle guance rosate della mia bambina. Da quando ha smesso di  mangiare cadaveri, non sono più bianche e pallide! Grazie ancora. Anche se non  riuscissi a rispondermi personalmente, mi stai aiutando comunque tantissimo.
  Nicoletta, da Venezia
    
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    RISPOSTA
    
    HAI FATTO BENISSIMO AD ESPRIMERE I TUOI DUBBI
    
    Ciao Nicoletta, grazie per l'importante contributo che  questo tuo intervento apporta non solo a te medesima ma a molte mamme d'Italia.  I tuoi dubbi hanno ragione di esistere e quindi occorre parlarne in modo  puntuale e dettagliato. Non mi hai affatto scritto troppo presto. Al contrario,  hai scelto il momento più strategico ed opportuno, il momento migliore per  evitare confusioni e cadute di entusiasmo, qualità quest'ultima che va difesa e  tutelata coi denti.
    
    NON OLTRE 11   GRAMMI AL GIORNO DI PROTEINE
    
    Sulla quantità di proteine, ribadisco che, mentre per gli  adulti il tetto proteico oscilla tra i 20-24 grammi al giorno, per  i bambini non supera gli 11   grammi al giorno, ed è una quota affidabile, calcolata  da oltre 100 anni con estrema accuratezza dai pediatri della scienza igienista.  Tale quota significa cinque pasti sazianti al giorno condotti ad occhi chiusi  e4 senza fare troppi calcoli, con 2 colazioni mattutine e 1 merenda pomeridiana  (fruttariane) e con pranzo e cena a carattere più verduriano e calorico. Il  sistema valido per gli adulti, di non badare esageratamente al bilancino e di  pensare a saziarsi, vale anche per i bambini. Quello che si può invece controllare  è la valutazione a occhio dello stato di salute, e il controllo ogni 2-3 giorni  del peso corporeo, sia nostro che dei nostri piccoli.
    
    NON FARTI CONDIZIONARE E RIGA DRITTO COI BUONI PRINCIPI
    
    Le tue difficoltà a tradurre i miei suggerimenti in termini  pratici, esistono solo perché sei tuttora sbilanciata in senso proteico e  perché continui a ricevere pressioni e influenze negative dall'esterno e  dall'interno, in quell'indecoroso bombardamento mediatico di chi vive negli  stereotipi e di chi ha mente, cuore, sangue e anima orientati tuttora sulle  stalle e sui macelli. 
    
    MEGLIO DIMENTICARSI LA MACROBIOTICA
    
    Tofu e seitan sono vegani, ma si tratta sempre di prodotto  elaborato e cotto, e pertanto pesante. Non c'è bisogno di questi alimenti della  macrobiotica cottista, né per gli adulti né tantomeno per i bambini. Questa è  spazzatura mentale della proteinomania, di chi crede che la rinuncia alla carne  implichi il dover trovare dei sostituti. Il credo comune della gente,  stampigliato nel Dna dopo 50 anni di aberranti imbrogli FDA, è che più proteine  consumiamo meglio è. Non è così. 
    
    L'INDICATORE CIBARIO UMANO È IL LATTE MATERNO, CHE È LA  SOSTANZA MENO PROTEICA DEL MONDO INTERNO, DOPO L'ACQUA
    
    Nel momento di massimo fabbisogno proteico, che sta nei due  primi anni di vita, quando raddoppiamo di peso e misure in 2 anni, il cibo più  indicato è il latte di mamma che ha, negli standard americani di percentuale  proteico/calorica, il 5% di proteine. Non c'è alimento che abbia meno proteine  del latte materno. La frutta acquosa sta sul 6-7%, patate, riso, cereali,  frutta secca da guscio stanno tra l'8 e il13%, le varie verdure stanno sul  20-22%, i legumi stanno sul 28%. Il reale fabbisogno umano oscilla, a seconda  dei momenti della vita, tra il 2,5% e il 10%.
    
    L'ESEMPIO STRAORDINARIO DELL'UMILE PATATA
    
    Tieni presente che la modesta patata, a patto che non sia  irradiata e che non venga pre-sbucciata, stracotta o fritta nell'olio, è in  grado di fornire tutte le proteine e gli aminoacidi essenziali per i bambini in  tempo di carestia. Undici bambini peruviani tra gli 8 mesi e i 35 mesi di vita  sono stati guariti da crisi di malnutrizione dove il 100% delle proteine e il  75% delle calorie derivava dalle patate. I ricercatori, incuriositi, hanno  appurato che le patate contengono davvero tutto quello che serve per far  crescere al meglio i bambini in età pre e post svezzamento. Il pericolo insomma  non viene dalle carenze proteiche, ma dagli eccessi proteici che portano a un attentato  autodistruttivo chiamato acidificazione.
    
    INSERIRE LE VERDURE SCOMODE NEI CENTRIFUGATI
    
    Per le difficoltà a darle verdure crude con fibre difficilmente  masticabili, puoi sempre inserire nel centrifugato, che deve avere, per grandi  e piccoli, base dolce tipo carote-mele, carote-ananas, carote-finocchio, carote-topinambur,  carote-bietole, e una piccola quantità delle verdure che le vuoi aggiungere.  Allergia al nickel? Divertente e fantasiosa la tua pediatra. Certe avversioni  ce le abbiamo tutti per fortuna. Sarebbe un bel guaio se non fossimo intolleranti  al latte, all'alcol, ai veleni e ai minerali pericolosi, tipo mercurio, nickel  e alluminio. Significherebbe che il sistema immunitario non ha nemmeno la forza  per reagire, tanto saremmo impregnati da quei veleni.
    
    TENDENZA IRRESISTIBILE DI MEDICI E PEDIATRI VERSO LA  FALLIMENTARE DIETA MEDITERRANEA MODERNA
    
    Medici e pediatri non hanno ancora capito una cosa basilare,  ed è che il corpo umano può contare su un buon margine di tolleranza ai veleni.  Ma per poter usufruire di questa caratteristica, è indispensabile fluidificare  il sangue e rendere veloce il nostro metabolismo con una dieta autopulente,  vitalistica e basso-proteica di tipo crudista-fruttariano. La loro filosofia è  l'esatto opposto e porta solo a sviluppare, sovradimensionare ed invecchiare anzitempo  i bambini, a renderli obesi con la peggiore delle diete mondiali che è la dieta  Mediterranea Moderna basata sul formaggio, l'hamburger, il prosciutto, il  gelatino, la nutella, la marmellata, la merendina e l'integratore.
    
    ERUZIONI NEGATIVE DA INDIGESTIONE ED ERUZIONI POSITIVE DA  ELIMINAZIONE TOSSINE: IL CORPO SA FARE IL SUO MESTIERE
    
    I brufoletti le vengono per due motivi ben precisi e  distinti. Il primo, assai negativo, riguarda cibi sbagliati e quindi crisi  digestiva-assimilativa-espulsiva dei medesimi, allorquando vengono assunti  latticini, proteine animali, cibi cotti e cibi spazzatura. Il secondo,  decisamente positivo e benefico, e quindi da distinguere e da portare come  fiore all'occhiello, riguarda la crisi eliminativa, innescata dalla frutta che  ripulisce e che incoraggia il sistema immunitario a mandar fuori tramite la pelle  altre tossine ancora. 
    
    RISPETTIAMO LA PELLE CHE È UN ORGANO DEL SISTEMA EMUNTORIO 
    
    Sappiamo quanto i pediatri siano culturalmente prevenuti e  refrattari a comprendere i meccanismi delle crisi eliminative, e cerchino  sempre di colpevolizzare la frutta, mettendo sullo stesso piano i vari tipi di  eruzioni cutanee. Fare attenzione poi a non usare alcuna crema e alcun prodotto  dermatologico. Nei disturbi della cute il trattamento locale non serve, salvo  che non si tratti di un incidente meccanico o termico. Il problema è interno.  Pertanto serve sempre e solo pulizia stile acqua e panno asciutto (niente  saponi, talchi, salviette impregnate, lozioni, antisettici, cremine antibiotiche,  alcol, ecc). Mai nessun irresponsabile e stupido tatuaggio sulla pelle umana,  simbolo di superstizione e di debolezza mentale.
    
    PIANO CON LE PROTEINE E PIANO CON LE TROPPE FIBRE
    
    Le tue considerazioni sulle difficoltà dei piccoli a sopportare  cibi elaborati e proteici sono condivisibili. Andiamoci piano pertanto coi  legumi e limitiamoci ai fagiolini, ai piselli freschi e ai lupini più avanti.  Meglio semmai inserire nella centrifuga qualche pizzico di germogli di  alfa-alfa o di soia. Stiamo piuttosto sulle patate e sulle zucche. Ricordo  anche a te, visto che usi la centrifuga spesso, di contattare il dr Natarella a  
info@natarella.nl per informazioni sulla  straordinaria centrifuga prodotta dall'Universal Medical Centre a prezzi  accessibili.
  
    LE POVERE MAMMINE VENGONO STRESSATE IN CONTINUAZIONE
    
    A questo punto, dopo aver risposto ai tuoi quesiti  specifici, vorrei aggiungere qualche considerazione generale, valida per  l'infanzia in genere, a vantaggio di tutte le mamme e dei loro bambini di ogni  età antecedente alla scuola materna, visto che la pediatria mondiale, salvo le  debite eccezioni continua purtroppo a diseducare e a disinformare. Anche perché  ho appena ricevuto la telefonata di Giuseppe, padre di una bambina di 6 mesi,  con la mamma in crisi per la sua scarsità di latte, e spinta dalla pediatra a  partire col latte in polvere. Sono cose che fanno rabbrividire.
    
    ESSERE MAMMA SIGNIFICA DIVENTARE UNA BUONA ATLETA
    
    Ribadisco che ogni donna nel diventare mamma, riceve una  buona dotazione di latte. Questa è legge di natura. Occorre svuotare ad ogni  poppata tutto il latte e non tenerlo come riserva per le future poppate. E' un  errore grave e diffuso che porta a diminuire la produzione di latte. Svuotandolo  magari in una bottiglietta (se il bebè non ne vuole più) e conservandolo in  frigo per la poppata della sera, si stimola il seno ad incrementare ulteriore  latte. Al contrario, la mamma che gioca al risparmio, finisce per perdere la  produttività. 
    
    PER AVERE LATTE OCCORRE VOLERLO ED ANCHE ESSERE IN FORMA  PSICO-FISICA
    
    Altra ragione per il calo-latte è la pessima abitudine di  allattare i bimbi la notte, anziché insegnar loro a dormire e a lasciar dormire  la mamma, che solo con un buon sonno notturno può mantenersi in forma e fornire  latte il più a lungo possibile. Lo stress, ed anche il mettersi in testa che si  ha poco latte, fa sì che il latte se ne vada davvero. Praticare dunque una  buona respirazione, camminate rigeneranti all'aria aperta, esposizione al sole.  
    
    LA GIUSTA ALIMENTAZIONE PER LA MAMMA CHE ALLATTA
    
    Alimentarsi con abbondanti verdure o con centrifugati che  includano finocchi, carote, sedani, ravanelli, cetrioli, zucchini e tutte le  verdure fresche e stagionali possibili. Germogli, avocado, lupini, mandorle, semini  di zucca, di girasole, di sesamo e di lino. Bere latte non fa certo produrre  più latte. Latte non fa latte, sangue non fa sangue, fegato non fa fegato. Devo  ripeterlo fino alla noia. Imparare dalla mucca, che si carica di latte brucando  erba dalla sera alla mattina. 
    
    I PEDIATRI NON DEVONO IMPORRE LE LORO NOZIONI DOGMATICHE E  CATTEDRATICHE
    
    Nei primi tre anni di vita del bambino più latte di mamma  c'è e meglio è. Alternarlo progressivamente con succhi rigorosamente freschi  non è affatto sbagliato, soprattutto se c'è autentica insufficienza di latte  materno. Se il pediatra arriccia il naso, se suggerisce latte in polvere e  omogeneizzati, se parteggia per integrazioni e vaccinazioni, non serve fare  troppe polemiche. Si cambia pediatra e si può anche farne a meno. Meglio nessun  pediatra che un pediatra inquadrato.
    
    LA MAGGIORE INSIDIA RIMANE LA SOVRALIMENTAZIONE
    
    I bambini di tutto il mondo sono soggetti a molte influenze  avverse, ma probabilmente la peggiore di esse, vaccinazioni a parte, si chiama  overfeeding, ovvero sovralimentazione. E' basilare che i bambini non vengano  spinti verso il latte in polvere. Abituarli al latte di mamma alternato in caso  a succhi freschi (e mai confezionati) di frutta stagionale, a succhi di carote  e ananas, a succhi di arancia, a succhi di mela, a succhi di mirtillo e di uva.  Il pericolo per la salute dei bambini sta nello scivolamento progressivo verso  i cibi-spazzatura, verso i cibi denaturati e cotti, le torte, i dolci, i  gelati, le bibite.
    
    DARE UN BUON IMPRINTING ETICO ED ALIMENTARE
    
    I genitori intelligenti devono abituare i loro piccoli ai  cibi vivi e naturali, sin dall'inizio, formando quell'imprinting che li guiderà  più avanti a difendersi dagli attacchi delle industrie farabutte, dei raggiri  pubblicitari e dei pessimi esempi delle mense scolastiche e dei compagni  diseducati. Non devono coltivare o sviluppare in essi l'appetito e la  disinvoltura verso cibi micidiali e grondanti sangue, dove ci siano caseina  (precursore di diabete, di allergie, di celiachia, di ferro carenza),  cadaverina (precursore di acidosi, di iperuricemia, di insufficienza renale, di  disbiosi intestinale), e integrazioni di vario tipo.
    
    LA DIETA A PARTIRE DAL TERZO ANNO
    
    A partire dal terzo anno entriamo in zona svezzamento ed  ampliamento-dieta, per cui il latte viene escluso per sempre dal panorama  nutritivo. Aggiungere dunque   all'alimentazione essenzialmente lattea e liquida precedente frutta e  verdure senza alcun timore e senza alcuna riserva. Qualsiasi frutto di stagione  è un toccasana privo di controindicazioni. Arance, mandaranci, pompelmi, pesche,  susine, albicocche, ciliegie, fichi, mele, pere, fragole, lamponi, mirtilli,  more, nespole, uva, bacche coltivate e selvatiche, melograni, kaki, banane,  ananas, manghi, papaie, albicocche, meloni e angurie (con l'accortezza di non  mescolarle questi due ultimi al resto). 
    
    CIBI SÌ E CIBI NO
    
    Dare non solo il succo ma anche la polpa e le fibre. Tutti i  tipi di noci si possono dare, anche se mandorle e pinoli paiono essere davvero  tra i più digeribili. Non esagerare nei quantitativi. Verdure non troppo  gradite e non troppo masticabili, come tuberi e radici, germogli vari,  crescione, topinambur, patate e patate dolci, carote e sedani, possono far  parte di un buon armamentario da centrifuga. Evitare rigorosamente tutti i cibi  in scatola e in confezione. Tutti i vegetali freschi, meglio se crudi ma anche  cotti al vapore (questo vale specie per i vegetali amidacei tipo cavoli,  cavolfiori, cavolini Bruxelles, cime di rapa, bietole, asparagi, ortiche,  spinaci, zucchini) possono essere dati liberamente.
    
    REGOLE E SUGGERIMENTI BASILARI
    
    Riassumo alcune regole   semplici e basilari:
    
    1) Dare ai bimbi solo e sempre cibo naturale, cibo non  lavorato, non sterilizzato, non adulterato, non  drogato-salato-zuccherato-aspartamizzato-vitaminizzato-integrato, cibo  prevalentemente non cotto, cibo mai stracotto.
    
    2) Non sovralimentare i bimbi. Tre pasti moderati al giorno  sono sufficienti. Al massimo cinque se aggiungiamo qualche succo o qualche  frutto a debita distanza. Essenzialmente puntare, oltre che sul crudo, su  qualche compromesso verso il cotto a base di patate, legumi freschi, miglio,  grano saraceno e riso integrale. Si può ricorrere a farine ottenute a crudo  tipo quella di castagne, quella di pistacchio, quella di carruba, quella di  manioca (la famosa tapioca), per preparare qualche dolcetto senza zucchero con  l'aiuto di uvetta, datteri e fichi secchi. Ottimo il pop-corn preparato in casa  senza sale e senza zucchero, accompagnabile a fichi freschi o a banane. Stesso  discorso per le gallette di riso e di altri cereali. Il latte di mandorle fatto  in casa mettendo le mandorle prima in ammollo e poi frullandole è pure valido.
    
    3) Puntare su cibi semplici e non elaborati o mescolati, onde  evitare fenomeni fermentativi.
    
    4) Non dar loro nulla tra un pasto e l'altro. Soprattutto  nulla durante la notte. Se piangono, lasciare che piangano, al massimo  accarezzarli e non viziarli abituandoli a pretendere poppate o altro durante le  ore notturne. Mai forzare i bambini al cibo, per alcun motivo.
    
    5) Se i bambini sono nervosi, irritati, stanchi, sazi,  surriscaldati, ammalati, con la febbre, STOP A TUTTI I CIBI.
    
    6) Insegnare ai bambini la masticazione accurata dei cibi,  dei semini, dei cereali.
    
    7) Valgono poi tutte le regole sulle combinazioni degli  alimenti. Mai frutta cotta ai bimbi. Agrumi meglio da soli. Angurie e meloni  sempre da soli. Mele e ananas mescolabili, ed anche le pere non sono male in  questo. La frutta in genere tenerla lontano dalle verdure e dai pasti  principali.
    
    8) Evitare al massimo il breakfast-food commerciale, a base  di cereali lavorati e merendine varie. Per la crema di avena e per i vari semini, incluso il  germe di grano, verificare nei bimbi il grado di digeribilità e di  assimilazione. Controllare le etichette per rendersi conto di quanti componenti chimici stanno in ogni prodotto. C'è ovviamente qualche controversia da parte mia con Shelton,  Hotema ed Ehret sui cereali integrali in genere ed anche sulla crema di avena,  per la faccenda del glutine che, similmente alla caseina dei latticini,  incollerebbe i villi intestinali causando problemi assimilativi agli alimenti.  E' anche questione di abitudine e di capacità assimilativa a mio parere.  Sappiamo benissimo che per il celiaco e per chi tende verso la celiachia, ogni  cereale col glutine diventa un problema. In questi casi serve prudenza,  limitazione, e anche preferenza verso cereali privi di glutine (riso, miglio,  quinoa) o verso il grano saraceno (che non è un cereale).
    
    Valdo Vaccaro